sabato 19 gennaio 2013

Il Tarassaco (Soffione / Dente di Leone)



NOME BOTANICO: Taraxacum officinalis
GENERE: maschile
PIANETA: Giove
ELEMENTO: Aria
DIVINITA’: Brighid
POTERI: divinazione, desideri, protezione, purificazione, richiamo degli spiriti.
DESCRIZIONE: È una pianta erbacea e perenne, di altezza compresa tra 3 e 9 cm. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei. Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato (da qui il nome di dente di leone) e prive di stipole. Il fusto, che si evolve in seguito dalle foglie, è uno scapo cavo, glabro e lattiginoso, portante all'apice un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino. Il capolino è formato da due file di brattee membranose, piegate all'indietro e con funzione di calice, racchiudenti il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi. Ogni fiore è ermafrodita e di forma ligulata, cioè la corolla presenta una porzione inferiore tubolosa dalla quale si estende un prolungamento nastriforme (ligula) composto dai petali. L'androceo è formato da 5 stami con antere saldate a tubo; il gineceo da un ovario infero, bi-carpellare e uniloculare, ciascuno contenente un solo ovulo e collegato, tramite uno stilo emergente dal tubo, a uno stimma bifido. La fioritura avviene in primavera ma si può prolungare fino all'autunno. L'impollinazione è di norma entomogama, ossia per il tramite di insetti pronubi, ma può avvenire anche grazie al vento (anemogama). Da ogni fiore si sviluppa un achenio, frutto secco indeiscente, privo di endosperma e provvisto del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del seme, quando questo si stacca dal capolino.
HABITAT E COLTIVAZIONE: Il tarassaco cresce spontaneamente nelle zone di pianura fino a un'altitudine di 2000 m e in alcuni casi con carattere infestante. È una pianta tipica del clima temperato e, anche se per crescere non ha bisogno di terreni e di esposizioni particolari, predilige maggiormente un suolo sciolto e gli spazi aperti, soleggiati o a mezz’ombra. In Italia cresce dovunque e lo si può trovare facilmente nei prati, negli incolti, lungo i sentieri e ai bordi delle strade. La coltivazione del tarassaco non richiede quasi nessun intervento. Seminare in primavera, direttamente a dimora, distanziando i semi di 25-30 cm, e interrandoli a una profondità di mezzo centimetro. Il tarassaco è una pianta perenne, e anche se la sua rosetta di foglie scompare se l'inverno è troppo rigido, la radice sopravvive e genera nuove foglie fresche in primavera. Necessita di esposizione soleggiata, e tollera bene anche i terreni più aridi, anche se deve essere irrigato regolarmente se si vuole utilizzarlo.
RACCOLTA: Il rizoma si raccoglie in settembre - ottobre o in febbraio, prima che la pianta fiorisca; si lava per eliminare la terra e si tagliano le radichette laterali. Le infiorescenze in primavera. Le foglie in estate e autunno.
PROPRIETA’ MAGICHE E CURIOSITA’: Il Tarassaco è una pianta medicamentosa, nota fin dall'antichità, e cresce spontaneamente sui prati, fino a 2000 metri, in molte parti d'Europa ed è una pianta infestante, ottima per uso alimentare. Il tarassaco è più comunemente noto come soffione, o dente di leone. I suoi fiori si aprono appena sorge il sole e si chiudono al tramonto, per questo motivo nell'antichità si credeva fosse nato dalla polvere sollevata dal carro del Dio del Sole mentre camminava attorno alla Terra. La tradizione sostiene che se si è lontani dalla persona amata si può affidare un messaggio alle piumette del soffione, pensando intensamente alla persona, e soffiandoci sopra con forza. Il Tarassaco protegge e purifica e i suoi fiori portano denaro. La radice essiccata, tostata e macinata come il caffè si usa per preparare un infuso che stimola i poteri psichici. Lo stesso infuso messo sotto il letto richiama gli spiriti. I soffioni vengono utilizzati anche per divinare:  Le ragazze che vogliono sposarsi soffiano sui piumini e a seconda di quanti soffi sono necessari per disperderli tutti, tanti saranno gli anni che devono attendere prima di sposarsi.
PROPRIETA’ CURATIVE: Del tarassaco si usano le foglie, i fiori e la radice. E' un tonico, lassativo, diuretico e coleretico. Disintossica fegato e reni. Attenua l'ipertensione. La radice è uno dei più potenti disintossicanti in natura. Usato come decotto libera lo stomaco e la cistifellea dalle tossine, stimola i reni e favorisce una costante eliminazione delle tossine originate da infezioni e inquinamento ambientale. Anche le foglie (molto ricche di potassio, di vitamine del gruppo B, C, E, di flavonoidi, steroidi, acido linoleico) consumate in insalata o come infuso hanno le stesse proprietà, in più possono dissolvere i calcoli alla cistifellea. Depura il fegato e lenisce i disturbi cutanei quali eczemi, psoriasi, orticaria e acne. Il tarassaco non va usato durante la gravidanza e l’allattamento e neanche nei casi in cui vi siano problemi di occlusioni alle vie biliari. In linea generale quindi è possibile dire che il tarassaco abbia un’ottima azione drenate e depurativa, per tale motivo è utilizzato per fare le cosiddette “cure di primavera”, per aiutare l’organismo a eliminare le sostanze tossiche e affrontare con nuovo vigore la nuova stagione. Le api adorano i fiori di tarassaco, dai quali ricavano il nettare e il polline, che poi diverranno un ottimo miele omonimo. Le foglie di Tarassaco vanno di preferenza consumate crude in insalata, da sole, o aggiunte a altre verdure crude o in insalate miste. Cotte, si usano come Spinaci, passati al burro o in insalata condita con olio e limone e consumata appena tiepida.  Si possono unire alle Bietole da taglio, alla Borragine, alla Malva, alle Ortiche e cotte stufate. Lo stufato è un ottimo contorno adatto a carni rosse alla griglia o a petti di pollo lessati.  Si possono aggiungere alla minestra di verdura le foglie di Tarassaco più spesse.  Occorre aggiungerne pochissime, perché altrimenti la minestra prende un sapore troppo amaro.

Estratto dal mio ebook "Grimorio Verde - I Tesori della Terra"

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