Iniziamo questo percorso a ritroso alla scoperta di Brighid nella sua complessità, partendo da Santa Brigida d'Irlanda, la cui leggendaria figura rappresenta un anello di congiunzione tra il mondo pagano celtico e il cristianesimo dei primi secoli. Il culto di Santa Brigida sull'isola, da non confondere con l'omonima Santa svedese, è secondo solo a quello tributato a S.Patrizio. Personaggio realmente esistito, la cui fama è stata tramandata grazie alle narrazioni leggendarie e simboliche, piuttosto che bibliografiche, assumendo caratteri quasi divini e fondendosi con le caratteristiche della Dea di cui porta il nome. Brigida nacque verso la metà del V secolo, intorno al 451 d.C. a Dundalk, figlia di Dubhthach, un
capo pagano di Leinster, e Brocca, una schiava cristiana pitta,
che era stata battezzata da S. Patrizio. Alcuni
storici pensano che la madre di Brigida fosse nativa del Portogallo e che fosse stata rapita da
pirati irlandesi per poi essere portata in Irlanda come schiava, così come era
accaduto allo stesso San Patrizio. Brigida si convertì al
Cristianesimo nel 468, ispirata dalla predicazione di San Patrizio, all'età di
soli 6 anni. Malgrado l'opposizione di suo padre, decise di intraprendere una
vita religiosa. Fino al V secolo l'Irlanda era sostanzialmente rimasta
isolata rispetto alle vicende che avevano agitato l'Europa sia durante
l'espansione che all'apogeo della potenza di Roma. Con il disfacimento
dell'impero romano nel V secolo paradossalmente i contatti tra l'Irlanda e la
civiltà romana divennero più intensi. Ciò fu possibile perché il Papato assunse
un ruolo sempre più attivo negli equilibri politici fra gli stati barbari, che
stavano sorgendo, e la consolidata presenza dell'impero bizantino in oriente. L'attività
del Papato era fondamentalmente tesa a creare le condizioni per
l'evangelizzazione totale dell'Europa, che nel V secolo si concentrò sulle isole britanniche e
l'Irlanda. Mentre in Inghilterra l'opera venne conclusa tardivamente dopo
il 595, grazie all'attività di Agostino, poi vescovo di Canterbury, in Irlanda
l'evangelizzazione, come ricorda il contemporaneo Prospero d'Aquitania
(390-460) nella sua Cronaca, venne avviata molto presto nel 431 da Palladio,
inviatovi come vescovo da papa Celestino I. Quando Palladio morì fu san
Patrizio a venir designato vescovo e suo successore nel duro e difficile
apostolato fra quelle popolazioni ancora largamente pagane. Siamo nel 432 d. C.
e proprio mentre le invasioni barbariche infuriano sul continente, l'Irlanda si
avvia a diventare un centro e una roccaforte della religiosità e della cultura
cristiana, quella che sarà chiamata "l'isola dei santi e dei
sapienti." Patrizio fu lo strumento grazie al quale si concretizzò la prima evangelizzazione del popolo irlandese, che avvenne, unico paese
dell'Europa occidentale, senza martiri. Ciò fu possibile perché anche in
Irlanda i missionari cercarono di far accogliere la dottrina cristiana con una
modalità che la Chiesa ha consigliato da sempre e cioè ereditare e utilizzare i
santuari e i templi pagani già esistenti sul posto, sostituendo ai vecchi idoli
un nuovo tipo di culto ortodosso con l'insegnamento cristiano. Quanto a questo
una lettera di Papa Gregorio Magno del 601, indirizzata all'Abate Mellito, è chiarissima a riguardo:
“Digli (al vescovo Agostino) che ho riflettuto a lungo sulla situazione religiosa degli Anglosassoni e sono giunto a queste conclusioni. Innanzi tutto, non si devono abbattere i templi pagani... bensì gli idoli che in essi si trovano. Si aspergano i templi con acqua benedetta e si costruiscano in essi degli altari nei quali si depongano delle reliquie, perché se i templi sono stati costruiti bene, conviene sottrarli al culto idolatrico e dedicarli al vero Dio; così le popolazioni, vedendo che i loro templi non sono stati distrutti, liberandosi dall'errore riconosceranno e adoreranno il vero Dio accorrendo in massa nel luoghi in cui erano soliti raccogliersi. (...) Non dovranno più immolare (come erano soliti fare) buoi ai demoni, ma li uccidano pure per loro cibo, a lode di Dio e ringrazino della loro sazietà il donatore di tutte le cose. (…) più facilmente arriveranno a godere gioie interiori se è riservata loro anche qualche gioia esteriore”.
Brigida dunque trascorse la sua infanzia e probabilmente tutta
la sua vita in una società profondamente impregnata di cultura celtica, che stava trapassando al senso religioso cristiano. Il nome Brigida, è tipicamente
celtico e precisamente significa “persona eccelsa, splendida, meravigliosa”.
Santa Brigida ricevette lo stesso nome di una delle più potenti divinità
pagane: la Dea Brigida, la dea del fuoco, le cui manifestazioni
erano il canto, l'arte e la poesia, che gli irlandesi consideravano la fiamma
della conoscenza. In questo ambiente Brigida ricevette il velo da altri Santi irlandesi e successivamente divenne badessa del monastero maschile e femminile di Kildare a 60 km. a sud-ovest di Dublino. Era cosa comune nella Chiesa celtica che una donna in qualità di superiora governasse entrambi i rami del monastero. Secondo parecchie storie Brigida esercitò molta influenza sulla vita delle chiese celtiche che tornarono alle antiche strutture tribali pagane e rimasero pressoché isolate dalla vita ecclesiale romana. Secondo una leggenda, dopo essere
diventata Brigida badessa, l'ormai anziano vescovo Mel, mentre la stava
benedicendo, lesse per errore il rito di ordinazione a vescovo che come ogni
sacramento non può essere annullato.
Brigida e tutte le badesse che le
successero a Kildare hanno avuto un'autorità amministrativa pari a quella di un
vescovo fino al Sinodo di Kells del 1152. Kildare già
in passato era stato un santuario druidico, o comunque un nemeton, nel quale un
gruppo di vergini teneva acceso un fuoco perpetuo dalle qualità magiche, che
rimase acceso grazie alle monache dal VI secolo d.C. fino al XVI secolo, epoca
di Enrico VIII. Ogni suora a turno vegliava sul fuoco per un’intera giornata,
in un ciclo di 20 giorni, quando giungeva il turno della diciannovesima suora ella
doveva pronunciare la formula rituale “Brigida proteggi il tuo fuoco. Questa è
la tua notte”. Il ventesimo giorno si diceva che fosse la stessa Brigida a
tenere miracolosamente acceso il fuoco. La fiamma e il fuoco furono attributi propri della sua iconografia e sono ricordati anche in racconti agiografici cristiani. Un tempo questo santuario di Kildare era probabilmente sede di un oracolo celtico, simile a quello di Delfi, con la sua fiamma sacra e le sue acque curative. L'inno a Brigida cantava: "Brigida, donna meravigliosa, fiamma improvvisa, fa che il fiero, splendido sole ci conduca all'ultimo regno." L'abbazia di Kildare divenne uno dei
monasteri più prestigiosi d'Irlanda e divenne famoso in tutta l'Europa
cristiana.
Brigida morì a Kildare intorno al 525 e fu sepolta in una tomba davanti l'altare maggiore della chiesa della sua abbazia. Qualche tempo dopo i suoi resti vennero riesumati e portati a Downpatrick per riposare insieme agli altri due santi patroni d'Irlanda, San Patrizio e San Colomba. Il suo cranio è stato portato a Igreja de Sao Joao Baptista (Lumiar) a Lisbona, in Portogallo, da tre nobili irlandesi. Data della sua festa fu da sempre il 1° febbraio, giorno in cui è ancora oggi viene ricordata dalla Chiesa Cattolica,
Brigida morì a Kildare intorno al 525 e fu sepolta in una tomba davanti l'altare maggiore della chiesa della sua abbazia. Qualche tempo dopo i suoi resti vennero riesumati e portati a Downpatrick per riposare insieme agli altri due santi patroni d'Irlanda, San Patrizio e San Colomba. Il suo cranio è stato portato a Igreja de Sao Joao Baptista (Lumiar) a Lisbona, in Portogallo, da tre nobili irlandesi. Data della sua festa fu da sempre il 1° febbraio, giorno in cui è ancora oggi viene ricordata dalla Chiesa Cattolica,
Alcuni autori, in particolare John Sharkey, studioso
dell'antica religione celtica, hanno insistito molto su una connessione tra la Brigida cristiana e la dea
madre Brighid della religione celtica. Analizzando il culto legato alla cosiddetta Fontana di Santa Brigida (St.
Brigid's Well) a Liscannor (Lios Ceannúir) nella contea di Clare, Sharkey
testualmente scrive nel suo libro “I misteri celtici, l'antica religione”:
“Molte fontane e sorgenti sono sacre da tempo immemorabile. Nonostante le
trasformazioni degli oggetti di devozione e dei riti, l'atto di invocare la
sorgente della vita non è mai stato dimenticato. Questa fontana un tempo era
sacra alla dea madre Brigida che guariva con la potenza del fuoco e dell'acqua.
Nel cristianesimo la dea si trasformò in santa Brigida, patrona del focolare,
della casa e delle fontane sacre.” Questa fontana, che è un tipico esempio dei
pozzi sacri irlandesi la cui tradizione risale ai culti celtici, è meta di un
pellegrinaggio l'ultima domenica di luglio.
In Irlanda ancora oggi resiste la consuetudine di porre un lumino sulle finestre delle case e numerosi sono i pellegrinaggi ai luoghi legati alla sua memoria. La devozione nutrita nei suoi confronti dai numerosi pellegrini irlandesi che nel Medioevo percorrevano l’Europa contribuì alla diffusione del suo culto in nuove zone, soprattutto della Francia. Essi erano soliti ripetere un’invocazione in gallese: “Santa Brigida, custodiscici nel nostro viaggio”. Durante il periodo altomedioevale la vita di santa Brigida fu
oggetto di vari racconti, che contribuirono a diffondere il suo culto. Fra i
diversi esempi, spesso di grande intensità emotiva, è famoso un testo
medioevale, che ne esaltava le virtù agiografiche. Si tratta di un brano tratto
da un Leggendario di Santi della fine del XIII secolo scritto da un vescovo
genovese, un certo Jacopo da Varagine. E' la famosa Legenda Aurea, che fu
diffusissima nel tardo medioevo e che ebbe un grande influsso sulla devozione
popolare, specialmente nella definizione e nella attribuzione ai santi di
simbologie speciali e di qualità taumaturgiche specifiche. Narra dunque Jacopo
da Varagine che: "La vergine santa Brigida diede splendore alla Scozia con
la santità e coi miracoli. Nacque da genitori pii e nobili e fin dalla sua
infanzia si distinse per la sua purezza e per l'applicazione alle cose celesti,
fece progressi continui nella virtù. La madre un giorno l'aveva mandata a
prendere il burro fatto col latte delle loro vacche, come è abitudine delle
contadine del paese, ma Brigida, praticando l'ospitalità e più desiderosa di
piacere a Dio che agli uomini donò ai poveri e ai forestieri molto burro e
molto latte. Giunto il momento in cui ciascuno doveva rendere conto del
raccolto fruttato dalle vacche le sue compagne portarono quel che avevano
radunato, ma ella restò tutta dolente, perché, avendo dato via tutto, non aveva
nulla da presentare. Temendo lo sdegno della madre si rivolse con fervida
preghiera al Signore e Dio la esaudì perché si trovò ad avere più burro di
tutte le sue compagne e lo presentò alla madre. Poco dopo i genitori vollero
che ella si sposasse, ma lei, ispirata dal cielo, aveva deciso di conservare la
sua verginità e di consacrarsi a Gesù Cristo. Andò perciò da un pio vescovo il
quale le mise un velo bianco ed un mantello dello stesso colore e quindi
accolse il voto di verginità. Quando ella ebbe fatto il suo voto discese i gradini dell'altare
e prostratasi in preghiera, appoggiò la fronte sull'ultimo gradino, che,
essendo di legno, improvvisamente fiorì e tuttora lo si può vedere: intorno ad
esso si compiono continuamente prodigi. Certi lebbrosi chiesero a Brigida della
birra, ma ella, che non ne aveva, prese dell'acqua limpida e dopo averla
benedetta la distribuì loro, che gustarono della birra eccellente al posto
dell'acqua. Proprio a questo singolare episodio si rifà una deliziosa “preghiera di
Brigida”:
“Vorrei un lago di birra per il Re dei Re.
Vorrei che la famiglia celeste fosse qui a berne per l’eternità […].
Vorrei che ci fosse allegria nel berne.
Vorrei anche Gesù qui.”
Per esaudire la richiesta di uno che le aveva domandato del sale,
cambiò in sale un sasso. Alcuni rubarono dei buoi, ma nel passare il fiume si
annegarono ed i buoi tornati alla sponda andarono sani e salvi dalla loro
padrona. Si addormentò nel Signore dopo che questi per la intercessione di lei
ebbe operato numerosi miracoli."
Il Carmina Gadelica racconta che Brighid fu l'aiutante di Maria, la levatrice che l'aiutò a partorire Gesù. Dopo la sua nascita, divenne sua madre adottiva. Era conosciuta
come l'aiutante di Maria; la madre adottiva di Cristo; la madre del figlio di Dio; la madrina di Gesù Cristo, delle associazioni e benedizioni; la Maria dei Gaeli. Secondo una leggenda, al fine di deviare gli uomini di Erode lontano da Gesù, in modo che potesse scappare in Egitto con la madre Maria, Brighid si mise una corona di candele
in testa e iniziò a ballare portandoli in un'altra direzione. Un'altra
storia irlandese racconta che Brighid camminasse davanti a Maria con una candela
accesa in ogni mano per farle luce mentre andava al tempio per la
purificazione. Nonostante i forti venti le candele non si spensero e le fiamme non tremarono. Quindi Ella fu la madre adottiva di Gesù, la dea-madre, la protettrice del Dio della Luce, il Bambino Divino, il Dio Solare. La motivazione di ciò potrebbe essere che Brighid in quanto Dea abbia scelto di esprimersi e manifestarsi in questo modo attraverso la nuova religione; oppure semplicemente il popolo, così devoto a questa Dea, non volle abbandonarla una volta convertito al cristianesimo. O forse, i padri della nuova religione hanno voluto rendere appetibile alla gente una suora chiamata Brighid collegandola con la Dea tanto amata della religione precedente. In qualunque modo Brighid esisteva prima della nascita del cristianesimo e ha assistito alla sua realizzazione nel mondo.
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