Parlare di Brighid non è affatto facile, tantissime sono le
cose da dire, moltissimi gli aspetti da analizzare, numerosi i suoi misteri, la
sua comprensione è perlopiù intuitiva per tanto nessuna parola può sostituire,
o rendere bene l’idea come un incontro diretto con la Dea. Cercherò comunque di
presentarvela, non solo attraverso il suo mito e i suoi attributi tradizionali,
ma anche e soprattutto attraverso ciò che io ho appreso di Lei grazie al
rapporto personale che ci lega e a come si è manifestata a me, alle intuizioni
e ai messaggi che mi ha mandato. Iniziamo quindi dalla sua storia. Brighid è
una delle più importanti e amate divinità celtiche, versione postuma della Dea
Madre Danu, di cui assorbe, nel corso del tempo, tutti gli attributi. Secondo
Marija Gimbutas, nel suo libro “Il linguaggio della Dea”, Brighid avrebbe
origini molto antiche, potrebbe infatti essere, una discendente diretta della
Grande Dea venerata nel Neolitico, mantenendo quasi completamente i suoi
attributi e la sua natura, nonostante l’avvento del patriarcato e gli
inevitabili sincretismi culturali e religiosi avvenuti durante la storia delle
vicende umane. Probabilmente la sua figura ha dei legami con la Dea indù
Sarasvati, o più genericamente con la Shakti, non a caso, anche la Dea Danu ha
origini indù. Si pensa infatti che alcune genti della valle dell’Indo si
stanziarono dapprima lungo il Danubio e da lì si espansero in tutta Europa,
giungendo fino all’Irlanda portando con sé i loro Dèi e le loro usanze che si
fusero con quelle delle popolazioni autoctone. Successivamente venne associata
in epoca romana alla Dea Minerva, con la quale condivide la natura guerriera e
saggia, almeno in apparenza, come vedremo poi in un altro articolo. Altri
parallelismi che possono essere fatti riguardano Brighid in relazione con la
figura della Dama del Lago dei cicli Arturiani, di Ecate, delle Moire, delle
Muse e di divinità femminili come Estia, Aditi e Amaterasu.
Figura potente, completa e complessa, Brighid/Brigida (il cui nome
significa l’eccelsa/la gloriosa) è conosciuta con molti nomi: Brigit, Brigid, Bridget, Brid (in Irlanda) Bride, Brighde (in Scozia) Brigantia "l'altissima" Briga, Brigantis (in Bretagna) Berecyntia, Brigandu (in Gallia) Breo Saighead "la freccia ardente", Belisama "la molto brillante/splendente" (in Gallia Cisalpina), Sulis e con molti altri. I suoi nomi riflettono la
sua natura luminosa e potente. Viene spesso rappresentata con l’aspetto di una giovane vestita di bianco con un lungo mantello verde che
simboleggia i prati ormai liberi dalla neve, dai lunghi capelli rossi
fiammeggianti e dagli occhi verde smeraldo, che reca con sé una torcia, poiché
è colei che riporta la luce sulla Terra. La sua luce è una fiamma sempiterna che non solo richiama la forza solare
sul piano fisico, ma è anche e soprattutto la luce della conoscenza. Brighid è
colei che illumina le menti e che consente all’umanità di accedere al sapere.
Per estensione è perciò anche la dea delle Arti e dei Mestieri. Il fuoco che tiene in mano rappresenta inoltre la fiamma purificatrice e
guaritrice, oltre che protettiva. Ella è dunque una Dea del fuoco, della luna, dell’arte nelle sue infinite forme, della fertilità e della
guarigione. Il fuoco di Brighid ha doppia polarità, è sia fuoco del cuore, intimo, intuitivo, quindi femminile; sia fuoco sessuale e creativo, potere in azione, quindi maschile. Ciò fa di Bride una Dea completa in sé stessa, contiene in sé sia l'energia maschile che quelle femminile, accentuata anche dalla sua natura acquatica. Il fuoco qui non è inteso come semplice elemento, ma come grande trasformatore, che sublima e trasmuta gli altri. Brighid non è da intendersi come Dea del Sole fisico, ma più che altro del Sole interiore, Ella è Madre, Amante e Sorella del Dio Solare (Ogham, Lugh, Mabon, Bel, Bres) e in quanto tale ha in sé la sua energia in potenza, ma la manifesta in modo diverso. Il suo è fuoco acqueo, è una lacrima di sole. Non a caso gli elementi che presiedono la festa di Imbolc a Lei dedicata, il 1 Febbraio, sono l'acqua e il fuoco che congiunti in uno donano purificazione e guarigione.
Brighid era figlia del capo supremo dei Tùatha Dé Danann
(che significa “Tribù di Danu”), ovvero di Dagda (il buono), da cui avrebbe
ereditato il calderone dell'abbondanza; consorte di Bres, madre di Goibhniu,
Ceidhne, e Luchtaine, cioè i Tre Dei delle Arti ( il fabbro, il fonditore e il
carpentiere) e sorella di Ogma, dio del sole e creatore dell’Ogham (alfabeto).
Ma la sua discendenza non è così semplice da definire. Seguendo quanto ci
spiega Robert Graves nel suo libro “La Dea Bianca”, in effetti inizialmente era
il Dagda ad essere figlio di questa Dea, e non il contrario, ma il mito, col
passare dei secoli, venne stravolto ed in parte modificato. Accadde così che
egli si unisse prima in matrimonio con la Dea Brighid, e poi, dopo altre
elaborazioni, con una singola sposa dai tre nomi: Breg, Meng e Maebel
(menzogna, sotterfugio e infamia), e da tale unione nacquero tre figlie: tutte
e tre con lo stesso nome: Brigit. Sicuramente Brigit fu una delle Dee celtiche
più importanti, il cui culto sopravvive ancora oggi in diverse tradizioni
rintracciabili nei paesi nordici. Ella è Madre, Sposa e Sorella di tutti gli Dei e
gli umani. Brighid ispira creatività, veggenza e capacità di affrontare le
situazioni vecchie e stagnanti. Lei è l’origine dell’energia guaritrice e
vitale insita in ognuno di noi. Viene invocata dalle donne per chiedere una
gravidanza, cantando delle invocazioni sulle acque di una sorgente sacra o
gettandovi delle offerte. Ci si affida a lei anche per facilitare il parto e
portarlo a buon fine. E’ anche protettrice dell’agricoltura e della profezia. In
lei si fondono tutti gli elementi:
-L’aria, in quanto portatrice del sacro soffio, detentrice e
dispensatrice dell’Awen, che vivifica la fiamma del fuoco vitale e con esso
porta il dono della profezia, del canto, della scrittura, della poesia e
dell’oratoria.
-Il fuoco, attraverso la sua sacra fiamma che trasforma e
illumina, dono di purificazione, ispirazione ed energia, il fuoco quale
elemento trasformativo e alchemico. Per questo Ella è anche la matrona dei
fabbri e tutti coloro che praticano un’arte manuale, oltre che protettrice dei
guerrieri.
-L'acqua, in quanto Signora delle fonti e dei pozzi sacri
(in particolari quelle che producono acqua calda), della rigenerazione e della
guarigione, fonte di amore, porta verso l’Altromondo, fonte di verità e
veggenza, matrona dei musicisti.
-La Terra, in quanto Madre generosa e feconda con il suo
calderone dell'abbondanza, fonte di nutrimento e ricchezza, protettrice delle
famiglie, delle unioni e del parto, è Lei che concede all’uomo meritevole la
Sovranità sul popolo e la fertilità alla terra attraverso un’unione simbolica.
Animali a Lei associati sono: una mucca, una pecora, la
lepre, il gallo, annunciatore della nuova giornata (ma in generale tutti gli
animali domestici), il lupo, l'ape (messaggera divina e custode del sacro nettare) e il serpente e/o drago, simbolo di rigenerazione,
l'unicorno, indicatore di purezza e magia, la fenice, simbolo di alchimia
spirituale, e il cigno, simbolo del suo legame con il popolo fatato. Sacri a
Brighid sono la ruota del filatoio (rappresentazione del centro ruotante del
cosmo, la ruota che fila le nostre vite e il volgere della ruota dell’anno), la
coppa e/o il calderone (simbolo del potere femminile di trasformazione e
nutrimento), lo specchio (strumento di divinazione e porta per l’Altromondo),
la croce a bracci uguali (simbolo solare di protezione), la bambola di grano
(simbolo di fertilità, rappresentazione della “Sposa dalla chioma d’oro”, come
spesso viene chiamata Bride), la spada (simbolo di sovranità sulla Terra) e il triskele (che indica la sua natura triplice e
la sua sovranità sui tre mondi). I suoi colori sono il bianco/argento ad indicare la sua natura lunare, legata all'acqua e il suo potere di purificazione e ispirazione. E' il colore che rappresenta la purezza della Vergine fanciulla, l'energia spirituale alla base della creazione. Il verde, il colore della Madre fertile, colore della guarigione e del nutrimento, rappresentazione della terra, il potere della manifestazione. Il rosso/oro, ad indicare la sua natura solare, legata al fuoco, è il colore dell'Amante e della guerriera, ma anche dell'energia creativa e sessuale alla base della creazione, è quindi il colore del sangue, della forza vitale, rappresenta il sangue del parto, quindi della vita, ma anche il sangue della ferita, quindi della morte, è il colore del passaggio, colore legato alla forza del serpente e della kundalini, rappresenta il potere e la connessione tra i mondi. Il nero, o blu scuro, il colore della Crona, la saggia, il colore del silenzio, del riposo, del caos prima della creazione, della gestazione, dell'origine, della conoscenza e del rinnovamento.
Secondo una leggenda Brighid nacque al sorgere del sole
mentre la madre era in piedi sulla soglia con un piede all’esterno e uno all’interno
della casa e immediatamente la sua testa fu avvolta dal fuoco. Questa storia
oltre ad indicare il suo legame con il Sole e con il Fuoco mette in evidenza
anche il suo essere una Dea della soglia, una porta che collega i mondi, una
porta attraverso cui passare nei momenti di passaggio iniziatici e durante la
morte e la nascita, è il canale della trasformazione. Questo fa di lei anche una
guida e protettrice dei viaggi sciamanici, che si svolgono presso il Centro
della ruota .Lei è la protettrice naturale degli sciamani.
Sempre secondo il mito Brighid possiede un mantello verde
con il quale copre e protegge la Terra e con cui avvolge amorevolmente coloro
che chiedono la sua protezione. I fili del suo mantello sono come i fili di una
ragnatela cosmica, attraverso cui si dipanano le nostre vite e tutta la
creazione, tramite i fili del mantello della Dea siamo tutti connessi tra di
noi e in comunione con Lei.
Il mito racconta anche che la Dea bambina fu allattata con il latte di una vacca sacra dell'Altromondo e che ovunque camminasse spuntassero fiori e quadrifogli. Ella possedeva un meleto nell'Altromondo e si dice le sue api/melisse portassero il nettare della vita, del nutrimento e della conoscenza sulla Terra.
Il mito racconta anche che la Dea bambina fu allattata con il latte di una vacca sacra dell'Altromondo e che ovunque camminasse spuntassero fiori e quadrifogli. Ella possedeva un meleto nell'Altromondo e si dice le sue api/melisse portassero il nettare della vita, del nutrimento e della conoscenza sulla Terra.
Brigida si manifesta, come abbiamo visto, in forma triplice,
esercitando le sue tre funzioni donando:
1. Il
fuoco dell’ispirazione, come matrona della poesia e della saggezza.
2. Il
fuoco del focolare che nutre, come matrona della guarigione, dell’amore e della
fertilità.
3. Il
fuoco della fucina che modella gli animi, trasforma e crea, come matrona dei
fabbri e delle arti.
ma come la Luna a cui è legata, Ella ha un volto nascosto,
velato, il suo lato Oscuro e potente. Alcune volte, infatti, Brighid è
descritta con metà volto incantevole e metà orribile, questo a indicare la sua
duplice natura luminosa ed oscura. Secondo il mito Brighid è una Dea portatrice
di ordine e civiltà, durante la guerra tra i Tuatha e i Fomori, Brighid sposa
Bres, re dei Fomori, nel tentativo di portare la pace e creare un'alleanza tra
le parti belligeranti. Insieme danno alla luce un figlio, che viene poi ucciso
in battaglia a causa di un tradimento, Brighid allora straziata dal dolore
lancia il suo lamento funebre. Secondo il mito questo fu il primo lamento
funebre sentito in Irlanda. Nel mito si evidenziano le connessioni profonde tra
chiaro e scuro, gioia e dolore, pace e guerra, anche se nella mitologia che
riguarda la sua figura si tende ad esaltare il suo lato luminoso. Il suo lato
oscuro si riflette anche nel suo essere matrona dei fabbri, per l'associazione
con il calore oscuro della forgia, con il suo rumore, il suo vapore e dal
bagliore del tizzone spento, da cui scaturisce improvvisamente la scintilla di
luce quando il martello colpisce il metallo sull'incudine. La fucina ricorda le
profondità magmatiche della Terra, è il fuoco che si agita nel ventre materno.
Questo aspetto della Dea spesso viene chiamato Cailleach, pronunciata
Cal-y-ach. Il nome deriva dall'antico irlandese caillech, ossia "la
velata", ma il suo significato è "crona", ossia l'anziana, la
saggia, la signora che accoglieva i morti nel suo castello, nel dominio nero
della morte. Il termine ritorna anche in alcuni termini composti in gaelico
come cailleach-dhubh che sta per "vecchia nutrice" o
cailleach-idohche che sta per "vecchia civetta" o anche cailleach
feasa che sta per "veggente" e cailleach phiseogach che sta invece
per "maga". Altri significati per il suo nome sono "Vecchia
donna cupa"; "Strega d'Acqua"; "Strega dell'Inverno".
Ella è Signora oscura della saggezza, Regina dell'Inverno. Cailleach è anche
una dea che governa i sogni e le realtà interiori. Lei è la dea del sacro
monte, il Sidhe, e il luogo dove si entra nel regno degli esseri fatati e degli
spiriti. E' anche guardiana dei pozzi e dei corsi d'acqua. Cailleach governa la
stagione invernale, da Samhain (1º novembre) a Beltane (1º maggio), mentre
Brìghid governa la stagione estiva, da Beltane e Samhain. Lei è la Dea della
Morte, che lascia morire ciò che non è più necessario. Ma tra le macerie
dell'anno che passa, si trovano anche le gemme, i semi per la prossima
stagione. Lei è la custode del seme, la custode della forza vitale. E 'chiaro
che il Cailleach è tutt'uno con la terra. E' una Dea molto potente, con la
quale non si scherza, è Lei che punisce la nostra mancanza di rispetto verso la
Sua Creazione, è Lei che fa giustizia. Lei è anche la connessione e il potere
degli Antenati.
Interessante anche l'identificazione che molti fanno con la gallese Cerridwen. Le due Dee sembrano essere due facce della stessa medaglia, entrambe sono
Signore dell'Altromondo e presiedono alla trasformazione, purificazione e
guarigione: Brigid essenzialmente attraverso il fuoco, espressione di
energia, forza e ispirazione vitale e creativa, la seconda attraverso l'acqua
dell'inconscio e dell'intuizione, attraverso la morte e la rinascita. L'una
porta all'espansione verso l'esterno, l'altra a raccoglierci all'interno, l'una
è il volto luminoso, l'altro è il volto velato. Insieme rappresentano
l'equilibrio e la complessità del principio divino femminile, la terra e il
cielo, la luce e l'ombra, il sole e la luna, la vita e la morte, l'esterno e
l'interno, l'energia e la mente, l'azione e il pensiero, il conscio e
l'inconscio. Sono quindi connesse e l'una è essenziale per l'altra. Per
giungere a Brighid (la luce della conoscenza divina) bisogna passare per il
calderone di Cerridwen (che simbolicamente rappresenta il viaggio dentro noi
stessi, l'addentrarsi nei meandri oscuri della nostra anima, affrontando ciò
che ci fa paura e ci blocca, bisogna morire per poi rinascere come la fenice
fiammeggiante). Brighid è quindi, nella sua totalità, la Dea delle acque
primordiali della creazione, dei misteri, della nascita, della morte e della
conoscenza. Lei è il motore, il Principio. Ella comprende sia la luce che il
buio, sia il dare e che il ricevere, sia il creare che il distruggere. E’
tenebra avvolgente e lampi brillanti di luce. Lei è la freddezza di un fiume e
il calore del sole. Lei è lontana e lei è vicina. Lei è giovane e lei è
vecchia. Lei è l’origine dell’energia guaritrice e vitale insita in ognuno di
noi.
Bride Dea meravigliosa, la Tua voce amo, ma confusa è la mia mente e chiusi sono i miei occhi.
RispondiEliminaI miei passi sono incerti ...
mi troverai smarrito ed esule su queste terre.
In una silente attesa mi troverai ... là dove ami posarTi delicata, leggera e profumata.