venerdì 1 febbraio 2013

Il Bucaneve


NOME BOTANICO: Galanthus nivalis
GENERE: femminile
ELEMENTO: acqua
DESCRIZIONE: Pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Amarillidacee. E’ una pianta spontanea, che ha fusto eretto fino a venti cm, le foglie lineari, nastriformi, glauche, di colore verde bluastro si sviluppano solo nella parte basale della pianta. Il fiore solitario ha petali bianchi con sfumature verdi all’interno. Generalmente spuntano tra la neve a gennaio-marzo. I frutti sono costituiti da legumi lineari e subcilindrici.
HABITAT E COLTIVAZIONE: Si trova facilmente nei prati umidi, negli incolti erbosi e nei boschi di latifoglie aperti dalla pianura fino alla zona montana. I bucaneve non amano il sole diretto quindi è meglio piantarli in zone  semi – ombrose. Prediligono terreni umidi, pesanti e ricchi di sostanze organiche. Generalmente si accontentano dell’acqua piovana ma nei periodi siccitosi e consigliabile annaffiarli regolarmente per favorirne la fioritura e lo sviluppo vegetativo. I bucaneve fioriscono in inverno a partire dal mese di gennaio.
PROPRIETA’ MAGICHE E CURIOSITA’: Il fiore sacro a Brighid è il Bucaneve, che nasce in mezzo al gelo e che nel suo nome richiama qualcosa di delicato, di bianco e di bellissimo. Il termine "Bucaneve" rende proprio l'idea di ciò che questo splendido e candido fiorellino fa per germogliare, ossia perfora la gelida neve con grande forza, nonostante la sua delicatezza, per aprirsi alla vita. Il suo nome in inglese è Snowdrop, “goccia di neve”.  Ma più di tutto il suo nome antico era Galanthus Nivalis, ossia “il Latte della Neve” nome che richiama un immagine poetica: gocce di latte cadute dal seno bianchissimo della Madre delle Nevi (la Dea nel suo aspetto ormai non più vecchio e rugoso ma vergine e bellissimo, fertile, dolce promessa di una primavera tiepida e colorata) e germogliate diventando questa delicata ma tenace piantina in fiore. Il Bucaneve è chiamato anche Lacrima Bianca, Stella del Mattino, Fior di neve e Galantino, è indubbiamente associato alla rinascita e alla purezza e speranza. Un proverbio dice " 'Basta raccogliere un fiore di bucaneve nella prima notte di luna dopo la fine di gennaio per essere felici per tutto l'anno". Se poi si vuole legare a sé per sempre la persona amata, ci si deve recare di prima mattina lungo la riva di un fosso a cogliere dei bucaneve appena spuntati e ancora freddi di brina. Poi se ne getta il mazzolino nell'acqua pronunciando il nome dell'amato, o amata, e tenendo gli occhi chiusi: se la corrente trascinerà lontano i fiori, la persona che amate riceverà miracolosamente il messaggio restandovi per sempre fedele. Se invece tornano a riva, rassegnatevi. Nell'Odissea di Omero è riportato che il Bucaneve era un antidoto per i veleni della maga Circe. Nel folklore anglosassone, cogliere un bucaneve e portarlo dentro casa porta sfortuna: si dice che esso ha l'aspetto di un corpo deposto nel sudario e che cresce così vicino alla terra da sembrare più vicino al regno dei morti che a quello dei viventi. Il bucaneve contiene delle sostanze tossiche, quindi non va ingerito.

Estratto dal mio ebook "Grimorio verde - I Tesori della Terra"

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