domenica 9 giugno 2013

Cerridwen

Spesso considerata equivalente Gallese di Brighid, Cerridwen è la Dea dell’ispirazione, dell’intelligenza e della conoscenza. Il suo nome significa “Porta di Dio” o “la Porta verso Dio”, infatti lei è realmente una porta che immette alla presenza di Dio essendo creatrice di tutto ciò che esiste, attraverso di Lei si compie l’eterna sublimazione dell’Essere. Lei è la Crone, l’anziana, la strega, signora della magia della luna calante, con la sua capacità di vedere chiaramente, funzione che esercita attraverso il suo calderone di saggezza, ispirazione, rinascita e trasformazione. A volte Cerridwen è denominata Anna o Annys, la strega regina dei morti. E’ lo spirito della notte e del corpo addormentato della terra dell’inverno, il regno dei morti, contrapposto alla terra dell’estate. E’ inoltre la sacerdotessa primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Dea lunare che, secondo il mito, utilizzava sei erbe magiche, per preparare la sua pozione Greal o Graal, sobbollite nel suo calderone Awen (spirito divino, ispirazione profetica. L’Awen è l’essenza della vita, l’energia creativa, il tocco degli dei del cielo sulla terra). La pozione doveva bollire a fuoco lento per un anno e un giorno (tempo simbolico che rappresenta la preparazione, lo studio e la pratica che precedono la realizzazione della magia) e alla fine di quel periodo produceva le tre gocce di saggezza. Le tre gambe su cui poggia il calderone, ricordano la triplice divinità della luna e del divino femminile. Sono presenti anche i quattro elementi della vita: l’acqua che lo colma, il fuoco che lo fa ribollire, le erbe al suo interno che provengono dalla terra e nell’aria, il vapore ed il profumo. Il calderone di Cerridwen è un simbolo antico e di rinnovamento, rinascita spirituale, di trasformazione e abbondanza, il grembo della Grande Dea da cui tutte le cose sono create e nutrite. Animale associato alla Dea è la scrofa bianca che rinasce ogni volta che viene mangiata, simbolo di fertilità, buona fortuna e prosperità. Suo albero sacro è la Betulla. Cerridwen nelle sembianze di corvo, invece, rappresenta il cambiamento e il centro da cui emergono sia la luce che l’oscurità, così mostrando il lato di tutte le cose, sia l’occulto che il manifesto. A volte porta un falcetto legato alla vita, simbolo della luna, del raccolto e di morte/rinascita. Dietro di lei un corso d’acqua rappresenta il fiume da attraversare prima della rinascita. Le ‘parole di potere’ (o incantesimi) sono collegate a Cerridwen perché sua è la magia della volontà che si esprime e crea. Tra i suoi attributi riconosciamo anche l’onniscienza, in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno, e in virtù di ciò simboleggia il collegamento fra le vite passate e quelle che dovranno venire. Cerridwen è anche esperta nelle arti della divinazione. Ella dona agli umani i sogni e le visioni che, se interpretati saggiamente, portano a grande chiarezza. Si potrebbe affermare che Brighid e Cerridwen sono due facce della stessa medaglia, entrambe, infatti, hanno diverse cose in comune, sono due Dee legate alla fertilità e alla terra, entrambe possiedono il calderone, entrambe sono Signore dell'Altromondo, sono entrambe Dee che presiedono alla trasformazione, purificazione e guarigione: la prima attraverso il fuoco, espressione di energia, forza e ispirazione vitale e creativa, la seconda attraverso l'acqua dell'inconscio e dell'intuizione, attraverso la morte e la rinascita (anche se comunque la stessa Brighid è legata anche al culto delle acque). L'una porta all'espansione verso l'esterno, l'altra a raccoglierci all'interno, l'una è il volto luminoso, l'altro è il volto velato. Insieme rappresentano l'equilibrio e la complessità del principio divino femminile, la terra e il cielo, la luce e l'ombra, il sole e la luna, la vita e la morte (seguita sempre dalla rinascita), l'esterno e l'interno, l'energia e la mente, l'azione e il pensiero, il conscio e l'inconscio. Sono quindi connesse e l'una è essenziale per l'altra, per giungere a Brighid (la luce della conoscenza divina) bisogna passare per il calderone di Cerridwen (che simbolicamente rappresenta il viaggio dentro noi stessi, l'addentrarsi nei meandri oscuri della nostra anima, affrontando ciò che ci fa paura e ci blocca, bisogna morire per poi rinascere come la fenice fiammeggiante).

Nota: L'immagine è di Unripe Hamadryad

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