Spesso considerata equivalente Gallese di Brighid, Cerridwen
è la Dea dell’ispirazione, dell’intelligenza e della conoscenza. Il suo nome
significa “Porta di Dio” o “la Porta verso Dio”, infatti lei è realmente una
porta che immette alla presenza di Dio essendo creatrice di tutto ciò che esiste,
attraverso di Lei si compie l’eterna sublimazione dell’Essere. Lei è la Crone,
l’anziana, la strega, signora della magia della luna calante, con la sua
capacità di vedere chiaramente, funzione che esercita attraverso il suo
calderone di saggezza, ispirazione, rinascita e trasformazione. A volte
Cerridwen è denominata Anna o Annys, la strega regina dei morti. E’ lo spirito
della notte e del corpo addormentato della terra dell’inverno, il regno dei
morti, contrapposto alla terra dell’estate. E’ inoltre la sacerdotessa
primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Dea lunare che,
secondo il mito, utilizzava sei erbe magiche, per preparare la sua pozione
Greal o Graal, sobbollite nel suo calderone Awen (spirito divino, ispirazione
profetica. L’Awen è l’essenza della vita, l’energia creativa, il tocco degli
dei del cielo sulla terra). La pozione doveva bollire a fuoco lento per un anno
e un giorno (tempo simbolico che rappresenta la preparazione, lo studio e la
pratica che precedono la realizzazione della magia) e alla fine di quel periodo
produceva le tre gocce di saggezza. Le tre gambe su cui poggia il calderone,
ricordano la triplice divinità della luna e del divino femminile. Sono presenti
anche i quattro elementi della vita: l’acqua che lo colma, il fuoco che lo fa
ribollire, le erbe al suo interno che provengono dalla terra e nell’aria, il
vapore ed il profumo. Il calderone di Cerridwen è un simbolo antico e di
rinnovamento, rinascita spirituale, di trasformazione e abbondanza, il grembo della
Grande Dea da cui tutte le cose sono create e nutrite. Animale associato alla
Dea è la scrofa bianca che rinasce ogni volta che viene mangiata, simbolo di
fertilità, buona fortuna e prosperità. Suo albero sacro è la Betulla. Cerridwen
nelle sembianze di corvo, invece, rappresenta il cambiamento e il centro da cui
emergono sia la luce che l’oscurità, così mostrando il lato di tutte le cose,
sia l’occulto che il manifesto. A volte porta un falcetto legato alla vita,
simbolo della luna, del raccolto e di morte/rinascita. Dietro di lei un corso
d’acqua rappresenta il fiume da attraversare prima della rinascita. Le ‘parole
di potere’ (o incantesimi) sono collegate a Cerridwen perché sua è la magia
della volontà che si esprime e crea. Tra i suoi attributi riconosciamo anche
l’onniscienza, in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno, e in
virtù di ciò simboleggia il collegamento fra le vite passate e quelle che
dovranno venire. Cerridwen è anche esperta nelle arti della divinazione. Ella
dona agli umani i sogni e le visioni che, se interpretati saggiamente, portano
a grande chiarezza. Si potrebbe affermare che Brighid e Cerridwen sono due
facce della stessa medaglia, entrambe, infatti, hanno diverse cose in comune,
sono due Dee legate alla fertilità e alla terra, entrambe possiedono il
calderone, entrambe sono Signore dell'Altromondo, sono entrambe Dee che
presiedono alla trasformazione, purificazione e guarigione: la prima attraverso
il fuoco, espressione di energia, forza e ispirazione vitale e creativa, la
seconda attraverso l'acqua dell'inconscio e dell'intuizione, attraverso la
morte e la rinascita (anche se comunque la stessa Brighid è legata anche al
culto delle acque). L'una porta all'espansione verso l'esterno, l'altra a
raccoglierci all'interno, l'una è il volto luminoso, l'altro è il volto velato.
Insieme rappresentano l'equilibrio e la complessità del principio divino
femminile, la terra e il cielo, la luce e l'ombra, il sole e la luna, la vita e
la morte (seguita sempre dalla rinascita), l'esterno e l'interno, l'energia e
la mente, l'azione e il pensiero, il conscio e l'inconscio. Sono quindi
connesse e l'una è essenziale per l'altra, per giungere a Brighid (la luce
della conoscenza divina) bisogna passare per il calderone di Cerridwen (che simbolicamente
rappresenta il viaggio dentro noi stessi, l'addentrarsi nei meandri oscuri
della nostra anima, affrontando ciò che ci fa paura e ci blocca, bisogna morire
per poi rinascere come la fenice fiammeggiante).
Nota: L'immagine è di Unripe Hamadryad
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