NOME
BOTANICO: Galanthus nivalis
GENERE:
femminile
ELEMENTO:
acqua
DESCRIZIONE:
Pianta erbacea che
appartiene alla famiglia delle Amarillidacee. E’ una pianta spontanea, che ha
fusto eretto fino a venti cm, le foglie lineari, nastriformi, glauche, di
colore verde bluastro si sviluppano solo nella parte basale della pianta. Il
fiore solitario ha petali bianchi con sfumature verdi all’interno. Generalmente
spuntano tra la neve a gennaio-marzo. I frutti sono costituiti da legumi
lineari e subcilindrici.
HABITAT
E COLTIVAZIONE: Si trova facilmente nei
prati umidi, negli incolti erbosi e nei boschi di latifoglie aperti dalla
pianura fino alla zona montana. I
bucaneve non amano il sole diretto quindi è meglio piantarli in zone semi – ombrose. Prediligono terreni umidi, pesanti e ricchi di
sostanze organiche. Generalmente si
accontentano dell’acqua piovana ma nei periodi siccitosi e consigliabile
annaffiarli regolarmente per favorirne la fioritura e lo sviluppo vegetativo.
I bucaneve fioriscono in inverno a partire dal mese
di gennaio.
PROPRIETA’ MAGICHE E CURIOSITA’: Il
fiore sacro a Brighid è il Bucaneve, che nasce in mezzo al gelo e che nel suo
nome richiama qualcosa di delicato, di bianco e di bellissimo. Il termine
"Bucaneve" rende proprio l'idea di ciò che questo splendido e candido
fiorellino fa per germogliare, ossia perfora la gelida neve con grande forza,
nonostante la sua delicatezza, per aprirsi alla vita. Il suo nome in inglese è
Snowdrop, “goccia di neve”. Ma più di tutto il suo nome antico era
Galanthus Nivalis, ossia “il Latte della Neve” nome che richiama un immagine
poetica: gocce di latte cadute dal seno bianchissimo della Madre delle Nevi (la
Dea nel suo aspetto ormai non più vecchio e rugoso ma vergine e bellissimo,
fertile, dolce promessa di una primavera tiepida e colorata) e germogliate
diventando questa delicata ma tenace piantina in fiore. Il Bucaneve è chiamato
anche Lacrima Bianca, Stella del Mattino, Fior di neve e Galantino, è
indubbiamente associato alla rinascita e alla purezza e speranza. Un proverbio
dice " 'Basta raccogliere un fiore di bucaneve nella prima notte di luna
dopo la fine di gennaio per essere felici per tutto l'anno". Se poi si
vuole legare a sé per sempre la persona amata, ci si deve recare di prima
mattina lungo la riva di un fosso a cogliere dei bucaneve appena spuntati e
ancora freddi di brina. Poi se ne getta il mazzolino nell'acqua pronunciando il
nome dell'amato, o amata, e tenendo gli occhi chiusi: se la corrente trascinerà
lontano i fiori, la persona che amate riceverà miracolosamente il messaggio
restandovi per sempre fedele. Se invece tornano a riva, rassegnatevi.
Nell'Odissea di Omero è riportato che il Bucaneve era un antidoto per i veleni
della maga Circe. Nel folklore anglosassone, cogliere un bucaneve e portarlo
dentro casa porta sfortuna: si dice che esso ha l'aspetto di un corpo deposto
nel sudario e che cresce così vicino alla terra da sembrare più vicino al regno
dei morti che a quello dei viventi. Il bucaneve contiene delle sostanze
tossiche, quindi non va ingerito.
Estratto dal mio ebook "Grimorio verde - I Tesori della Terra"
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