tag:blogger.com,1999:blog-82080357316655013102024-02-07T21:38:53.945-08:00Spazio SacroUnknownnoreply@blogger.comBlogger62125tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-25101156909184665152020-01-02T01:11:00.005-08:002022-04-23T00:28:35.097-07:00La Via delle Melisse di Brigit-Belisama©<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU5XdCvhXfFS3M_8-ZPRObQGMthMrNwKvUM9wIZPwNJCyza_ECnzfbDuAQjLLaSh1H2pbw1arRkikDu-hEpcyPLZ79loGXnMgsCesthgmFtYjueLR0it5c1rsOOgWtzVGTJccDqb0oyvY/s1600/67194751_2260409887387629_4140724879982854144_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="692" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgU5XdCvhXfFS3M_8-ZPRObQGMthMrNwKvUM9wIZPwNJCyza_ECnzfbDuAQjLLaSh1H2pbw1arRkikDu-hEpcyPLZ79loGXnMgsCesthgmFtYjueLR0it5c1rsOOgWtzVGTJccDqb0oyvY/s320/67194751_2260409887387629_4140724879982854144_n.jpg" width="230" /></a></div>
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Fonte immagine: <a href="https://www.pinterest.it/pin/501588477246094343/?%24ios_deeplink_path=pinterest%3A%2F%2Fpin%2F501588477246094343&%24android_deeplink_path=pinterest%3A%2F%2Fpin%2F501588477246094343&amp_client_id=amp-0Z-DOQlfhueOGQfar67KEA&utm_source=168&utm_medium=2160&current_page_url=https%3A%2F%2Fwww.pinterest.it%2Fpin%2F501588477246094343%2F&install_id=65f2b30e44694b0c9ae8a7c8bf56b316&%24fallback_url=https%3A%2F%2Fwww.pinterest.it%2Fpin%2F501588477246094343%2F%23details&_branch_match_id=644046112505506654#details">Brigit - The art of Temiel</a></div>
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<br /></div>
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Buongiorno! </div>
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Manco da tantissimo sul blog, in questi anni sono successe così tante cose, ma sono qui per annunciarvi una grande novità...</div>
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Inizio l'anno affidandomi alla mia Brigit, accettando finalmente di rispondere alla Sua Chiamata e al desiderio di raccontare la mia esperienza con Lei e condividere quanto appreso in questi anni. Mi rendo conto che è un impegno importante e non nego di provare un po' di timore nell'espormi così tanto e guidare altre persone, è una bella responsabilità e sono certa che sarà costantemente sfidante per me e fonte di crescita continua, ma con tanta devozione e fiducia voglio permetterle di scorrere attraverso di me e raggiungere quante e quanti sono alla Sua ricerca. Sono così tanti anni che sento la spinta a farlo, ma forse solo ora mi sento pronta per buttarmi in questa nuova avventura. Quindi inizio con entusiasmo un nuovo ciclo della mia vita presentandovi "La Via delle Melisse di Brigit-Belisama©" un percorso sacro di formazione sacerdotale nel Cuore fiammeggiante della Dea. </div>
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Il ricavato servirà a sostenere l'Alveare di Brigit-Beisama e il Kaíla Maatreís - Il Tempio della Madre del Safinim, di cui sono co-fondatrice, e desidero anche devolverne una fetta in beneficenza a qualche associazione che si occupa di tutela ambientale o dell'infanzia.</div>
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Per ulteriori info e domande potete contattarmi tramite email: kailamaatreis@gmail.com </div>
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La descrizione del percorso potete trovarla al seguente link che vi rimanderà al blog ufficiale dell'Alveare di Brigit-Belisama dove troverete tanti altri contenuti, è il mio nuovo "Spazio Sacro" dedicato a Lei. </div>
👉<a href="https://alvearedibrigitbelisama.blogspot.com/2021/12/la-via-delle-melisse-di-brigit-belisama.html"><b>La Via delle Melisse di Brigit-Belisama</b></a><b><a href="https://alvearedibrigitbelisama.blogspot.com/2021/12/la-via-delle-melisse-di-brigit-belisama.html"><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="background-color: white; color: #0a0a0a; display: inline !important; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 18px; font-stretch: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal; margin: 0px; position: relative;">©</h3></a></b><div><br /></div><div>Cliccando su questo link invece arriverete sul mio blog personale, <span style="text-align: justify;">dove potrete anche scoprire cosa è successo nella mia vita in tutto questo tempo di assenza. Vi aspetto! </span></div><div><span style="text-align: justify;">👉<a href="http://almanimue.blogspot.com/"><b>http://almanimue.blogspot.com/</b></a></span></div><div><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div><div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><i>Invocazione a Brigid</i></span></b></div>
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(Antica invocazione a Santa Brigida, delle Higlands scozzesi, rivista in chiave pagana)</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Sono sotto lo scudo della generosa Dea Brigit ogni giorno;</div>
<div style="text-align: center;">
Sono sotto lo scudo della generosa Dea Brigit ogni notte.</div>
<div style="text-align: center;">
Sono protetto/a dalla Levatrice divina, ogni alba e ogni tramonto, ogni notte e ogni giorno.</div>
<div style="text-align: center;">
La Dea Brigit è la mia compagna,</div>
<div style="text-align: center;">
La Dea Brigit è l’ispiratrice delle mie canzoni,</div>
<div style="text-align: center;">
La Dea Brigit è la mia aiutante, </div>
<div style="text-align: center;">
la mia guida e il baluardo della mia Anima.</div>
<br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-16517245332186563742015-12-14T01:29:00.000-08:002015-12-14T01:29:46.718-08:00FLAME KEEPERS - CUSTODI DELLA FIAMMA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ0pNpJQ5gHAAJ_61v4SGfByXFfgWnH3LdG7HDm_XkxOadY_MUoSzzfsywb01y8zm3gnJylxAxkjkiucyCsWnhNnw-aJLSnVW6Q5yYpD4hDw9KzHs99ooxWurWxCUMnktGF8t0DK1Gc5k/s1600/12226725_440375636153197_2030847593_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ0pNpJQ5gHAAJ_61v4SGfByXFfgWnH3LdG7HDm_XkxOadY_MUoSzzfsywb01y8zm3gnJylxAxkjkiucyCsWnhNnw-aJLSnVW6Q5yYpD4hDw9KzHs99ooxWurWxCUMnktGF8t0DK1Gc5k/s320/12226725_440375636153197_2030847593_n.jpg" width="213" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Da quando la Fiamma di Brigid fu riaccesa nel 1993, nel mondo sono nati numerosi Cill (celle) di Flamekeepers (custodi della fiamma) dediti alla custodia della Sacra Fiamma, spesso derivante direttamente da quella mantenuta a Kildare.</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Il flamekeeping è un'antica tradizione nata proprio per lavorare con la Dea/Santa Brighid e renderle onore, riprendendo l'usanza delle sue Sacerdotesse/Monache che custodivano il suo fuoco in tempi lontani. Alcuni Cill sono dei so</span><span class="text_exposed_show" style="display: inline; line-height: 19.32px;">tto-gruppi di Ordini spirituali e religiosi, sia pagani che cattolici, di Melisse e accolgono sia uomini che donne al loro interno.</span></div>
<span class="text_exposed_show" style="display: inline;"><div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">C'è una leggenda secondo cui la Sacra Fiamma di Kildare venne accesa dagli angeli per bruciare perpetuamente in onore degli Dei.</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Come le sacerdotesse/monache, ogni Flamekeeper custodisce la fiamma e la mantiene accesa a proprio modo nella propria casa. Ogni gruppo è composto da almeno 19 membri, che a turno accendono la fiamma per un ciclo di 19 giorni e il ventesimo è la stessa Dea/Santa a svolgere il suo ruolo di custodia. Non è però necessario far parte di un gruppo per scegliere di custodire e alimentare la Fiamma Sacra in onore della Dea, tutti possono farlo come segno di devozione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Per i Celti le virtù della Fiamma si mantengono nello stoppino, così come nel fuoco resta nel ceppo bruciato, in questo modo la fiamma si rigenera continuamente senza estinguersi mai accendendo un'altra candela con quella precedente, così come il Fuoco Sacro viene riacceso con il ceppo carbonizzato di quello precedente.</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Ognuno può scegliere come strutturare il proprio lavoro di Flamekeeping, ciò che conta è curare la fiamma durante in proprio turno e concentrandosi sulla propria energia interiore, ricaricando le batterie spirituali, quando arriva il ventesimo giorno ed è la Dea/Santa a mantenere la Fiamma.</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px; text-align: start;">E' importante ricordare che in virtù dei fusi orari, ogni giorno c'è un'onda di fuoco che circonda la Terra come una sorgente della Fiamma di Brighid che scende, ora dopo ora, in tutto il mondo. E' una bella immagine della sua forza e potenza continua e della devozione incessante a Lei tributata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px; text-align: start;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i><span style="line-height: 19.32px;">Il 13 dicembre 2015 è nato il primo Focolare Italiano di Custodi della Fiamma, questa tradizione è arrivata finalmente anche nel nostro paese, </span><span style="line-height: 19.32px;">grazie all'impegno di Valeria Aliberti, Sacerdotessa italiana di Brighid, </span><span style="line-height: 19.32px;">così chi fosse interessato ad unirsi a noi, indipendentemente dal proprio percorso, o dalla propria esperienza di custodia in altri gruppi stranieri, può trovare informazioni sul sito <a href="https://fiammasacrablog.wordpress.com/">La Fiamma di Brigit</a>.</span></i></b></div>
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<br /></div>
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<span style="line-height: 19.32px;"><br /></span></div>
</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-42001540618537373742015-12-14T01:14:00.000-08:002016-01-15T00:32:11.768-08:00Il Sacro Fuoco di Brighid e il Tempio di Kildare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT9thVOH1PAx0fLUjpA_vIueoR0w7G6wKT40d2zATI1WJkjHPjUx3QARTu73htLPO8FPM_AaoC7D8x5Lj_YlDJmzxS7bBSpRt3M0wGjZcgNlPa4mM5J6sXhGEuVt0BKZQQOs5nw0PYMAw/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT9thVOH1PAx0fLUjpA_vIueoR0w7G6wKT40d2zATI1WJkjHPjUx3QARTu73htLPO8FPM_AaoC7D8x5Lj_YlDJmzxS7bBSpRt3M0wGjZcgNlPa4mM5J6sXhGEuVt0BKZQQOs5nw0PYMAw/s1600/download.jpg" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il Fuoco di Santa Brigida è l’ultimo esempio di fiamma perenne di cui si abbia notizia, dall’antichità pagana ad oggi, in Europa. Pare che anticamente, a Kildare, in Irlanda, nei pressi di una grande quercia (“Cill Dara”= “Chiesa della Quercia”) vi fosse un centro di culto druidico e che un “Fuoco di Brigid” vi bruciasse già da migliaia di anni in onore della dea Brigid, Signora trina dei fabbri, dei poeti e dei guaritori e protettrice delle greggi e del raccolto. Il fuoco sacro era custodito a cicli di venti giorni da una comunità di diciannove sacerdotesse che a turno lo sorvegliavano affinché non si spegnesse. Il ventesimo giorno esso veniva affidato alla Dea stessa, che lo custodiva intatto fino al giorno successivo, quando la sacerdotessa del primo turno lo ritrovava ancora acceso. Niente di tanto dissimile, insomma, da quanto accadeva ad esempio nei santuari greci o nel tempio della dea Vesta a Roma, con il fuoco custodito dalle vergini vestali.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Con l’avvento del cristianesimo, così come è accaduto a molte altre divinità del culto antico, accadde che Brigid la badessa ereditò gran parte della mitologia e degli attributi divini associati a Brigid la Dea, fino a rendere le due figure talmente intrecciate fra loro da rendere inutile qualsiasi tentativo di separarle.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 19.32px;">St.Brigid fondò l’abbazia e la chiesa di Kildare nel 480 d.C., nel sito oggi occupato dalla St.Brigid’s Cathedral. Secondo alcuni studiosi si sarebbe trattato appunto di un evoluzione a partire da un santuario druidico di sacerdotesse convertite al cristianesimo. Sul lato nord della cattedrale che domina Kildare, si può ancora vedere il luogo dove si trovava il fuoco sacro di Brigid.</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">Il fuoco continuò così a bruciare ininterrottamente, semplicemente perché le diciannove sacerdotesse erano diventate diciannove suore cristiane.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">Il legame del fuoco con la Dea Brigid, almeno stando alle fonti, è molto tenue. Se la dea viene descritta come fabbro, guaritrice e poetessa, solo il primo di questi tre aspetti ha a che fare direttamente con il fuoco Il collegamento principale è proprio l'esistenza del fuoco sacro, l'altro indizio ci viene dalle tradizioni popolari irlandesi e scozzesi: Brigid è collegata ai riti di benedizione, cura e mantenimento del fuoco del focolare, tanto che persino le ceneri delle croci di paglia intrecciate in suo onore vengono usate per benedire i campi (dunque doppia valenza di fertilità del fuoco e fertilità della terra).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">Nella concezione moderna di Brigid, anche il suo fuoco viene - per meccanismo di inversione - interpretato come triplice: oltre al fuoco della forgia, il fuoco della febbre che porta la guarigione e quello ardente dell'ispirazione.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Giraldus Cambrensis (Geraldo di Galles) riferisce a proprosito del fuoco perenne che ancora bruciava all’epoca della sua visita, nel 1185:</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">“A Kildare, nel Leinster, che la gloriosa Brigid ha reso famosa, vi sono molti prodigi che meritano di essere ricordati. E il primo fra tutti è il fuoco di Brigid che dicono sia inestinguibile, non perché non possa essere estinto, ma perché le suore lo hanno con così tanta cura alimentato che non si è mai estinto dai tempi della vergine fino ad oggi. E nonostante una così gran quantità di legna e per un così lungo periodo di tempo vi abbia bruciato, le ceneri non vi si sono mai accumulate. Benchè al tempo di Brigid vi fossero venti serve del Signore, di cui la ventesima era Brigid stessa, dopo la sua morte fino ad oggi ve ne sono rimaste solo diciannove e tale numero non è stato mai aumentato. Tutte in ordine custodiscono il fuoco a turno, ciascuna nella sua notte. Alla ventesima notte, l’ultima, la diciannovesima suora mette i ceppi nel fuoco dicendo: << Brigid, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte.>>. E il fuoco viene lasciato e così ritrovato il mattino seguente. Il fuoco è circondato da un cerchio fatto di vimini che nessun uomo può attraversare. E se per caso uno osa entrare (e qualche avventato ci ha provato) non può sfuggire alla vendetta divina. Solo alle donne è permesso soffiare sul fuoco e non con la bocca ma con il mantice…”</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Almeno due vescovi hanno tentato di far estinguere il fuoco a causa delle sue implicazioni pre-cristiane ma senza successo. Nel 1220 il vescovo Henry di Dublino, nell’intento di sopprimere le pratiche pagane, fece estinguere la Fiamma perenne di Kildare e l’abbazia fu saccheggiata. La Sacra Fiamma tuttavia venne alla fine riaccesa e continuò sicuramente a bruciare fino al XVI secolo, quando con lo scioglimento dei monasteri durante la Riforma, l’arcivescovo George Browne di Dublino ne decretò nuovamente l’estinzione.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Non si ha notizia dell’esistenza di abbazie di Brigid dal XVI fino al XIX sec. Il primo febbraio del 1807 Daniel Delany, vescovo di Kildare e Leighlin, restaurò una Sorellanza di St.Brigid in Irlanda, a Tullow (Co. Carlow). Gli Annali Brigidini riportano che il vescovo Delany non aveva fondato una nuova congregazione ma piuttosto aveva restaurato “l’antico Ordine di Brigid”.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Per dare prova della continuità fra il vecchio e il nuovo, il vescovo portò un giovane alberello di quercia da Kildare e lo piantò nel terreno del convento di Tullow. Un’imponente quercia ancora oggi si erge come durevole testimonianza dell’accaduto.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nel 1992 due suore di St.Brigid, Mary Minehan e Phil O’ Shea, aprirono a Kildare un piccolo centro di “Spiritualità Celtica”. Le due sorelle vivono ancora oggi in una piccola comunità chiamata “Solas Bhrìde” (“Luce di Brigid”) costituita da uomini e donne che chiamano se stessi “Càirde Bhrìde” (“Amici di Brigid”) e lavorano insieme, ispirati dai valori di Brigid, promuovendo la giustizia sociale, la pace e la riconciliazione.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il “Fuoco di Brigid” fu riacceso nel 1993 da Mary Teresa Cullen, l’allora capo delle Suore Brigidine, a Kildare, in occasione dell’apertura di una conferenza sulla pace e la giustizia. La Fiamma fu riaccesa nella Market Square di Kildare Town e successivamente fu mantenuta costantemente accesa fino a poco fa sotto forma di un grosso cero al Solas Bhride.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le Suore Brigidine sono state onorate di esserne le custodi nella loro comunità per ben quattordici anni! La riaccensione del fuoco sembrò subito aver catturato l’attenzione e colpito profondamente l’immaginario della gente in tutto il mondo. Ogni anno il primo febbraio, giorno di St.Brigit, si tiene un bellissimo festival a Kildare, il “Feile Bride”, un evento di cinque giorni, organizzato dalle suore e da altre varie associazioni culturali. In tale occasione, fino allo scorso 2005, un fuoco, preso dalla Fiamma custodita al Solas Bhride, veniva ancora una volta acceso, solo per la durata del festival, all’aperto nella Market Square e un altro nel sito originario del Tempio del Fuoco, all’esterno della chiesa.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il primo febbraio 2006, finalmente, la Sacra Fiamma di Brigid è stata riaccesa durante una solenne cerimonia dal Presidente in persona Mary Mac Aleese e donata al popolo d’Irlanda e del mondo intero.</span></div>
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<div style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-top: 6px;">
</div>
<span style="font-family: inherit;">
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">Essa è ospitata da una bellissima scultura a forma di fiaccola, costituita da una colonna ritorta sormontata da un nido di foglie di quercia in mezzo al quale il fuoco arde in una coppa di bronzo a forma di ghianda</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; line-height: 19.32px;">La citazione biblica che segue è uno dei motti delle Brigidine Sisters: “Fermatevi agli incroci delle strade e guardate,informatevi riguardo ai sentieri del passato,dove sta la strada buona e prendetela,così troverete pace per le anime vostre”</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-44079208767701017072015-12-08T06:11:00.001-08:002015-12-08T06:11:22.400-08:00Vi racconto le novità!<div style="text-align: justify;">
Ciao a tutti,</div>
<div style="text-align: justify;">
è un bel po' che non scrivo e nel frattempo tante cose sono successe. Lasciatemi raccontare...</div>
<div style="text-align: justify;">
Il mio percorso come Moon Mother, iniziata da Miranda Gray, prosegue e si è arricchito grazie alla formazione avanzata e al lavoro pratico e intuitivo con le altre donne. E' una gioia infinita vederle rinascere, scoprirsi a poco a poco, con meraviglia e curiosità, per non parlare del mio entusiasmo nel poter aprire le porte anche agli uomini. Tutto ciò è fonte di grande crescita e ispirazione per me. Per maggiori informazioni potete leggere e seguire il mio blog <a href="http://lalunanelgrembo.blogspot.it/">La Luna nel Grembo</a> .</div>
<div style="text-align: justify;">
Tante cose stanno cambiando, questo è un periodo di valutazione e analisi. E' giunto il momento di lasciare andare tante cose che non sono più funzionali e necessarie alla mia crescita, per poterne iniziare liberamente di nuove, più in linea con il mio essere e il mio sentire.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come tutti i cambiamenti, anche questo ha portato con sé una fase iniziale di caos e timore, seguita a ruota però da un grande entusiasmo e da un flusso abbondante di idee e progetti. Ora, come un passerotto, mi sento libera di spiccare il volo, senza più nulla che mi distrae, trattiene o mi limita, come se potessi diventare tutto ciò che desidero, pronta a contare solo sulle mie forze e a camminare da sola. Ciò però comporta la scelta accurata dei primi passi e non nego che questo mi provochi un po' di ansia, ma mi sento comunque in grado di spostare le montagne, forse per la prima volta nella mia vita.</div>
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Questo anno è stato importante davvero, alcune esperienze e persone speciali sono state fondamentali e importanti per farmi giungere a questo punto e per questo mi sento enormemente grata, anche se al momento magari non avevo compreso il senso di molte cose che mi avevano provocato sofferenza. Sono stata sul punto di cedere più di una volta e più di una volta ho guardato in faccia le mie ombre e i miei mostri interiori, ma mantenendomi saldamente al bastone della fiducia, mi sono lasciata andare e sono riemersa più forte.</div>
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Grazie ad un'anima meravigliosa, a marzo, ho avuto la possibilità di visitare Glastonbury e, cosa dire, ci ho lasciato il cuore per più di un motivo. Adesso ripensandoci mi rendo conto di quanto sia dolce quel ricordo...profumato di mele e cannella :) </div>
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Quella che per molti è una porta per Avalon ha spalancato anche a me i sui cancelli. Non si può non rimanere toccati e segnati da quel luogo. E' un posto magico, che ti cambia e ti inizia. Quando sono tornata ho portato con me la sensazione che qualcosa di nuovo, mistico e trasformativo fosse avvenuto e che qualcosa di molto antico avesse iniziato a muoversi nel profondo della mia anima. E' anche vero che ci ho messo un po' a realizzare, stando lì stavo benissimo, ma non immaginavo minimamente cosa stava avvenendo dentro di me e dentro di noi...si, "noi" perché ho avuto la fortuna di condividere questa stupenda esperienza...Sapevo che lui mi aspettava dietro la nebbia, sulla sponda del lago ed è stato unico e indescrivibile poter finalmente afferrare la sua mano tesa e attraversare insieme la Terra Sacra, con un piede di qua e uno di là. Non farò il tuo nome, ma tu sai..GRAZIE!</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOmfT4U7uKzT8HRP_l2as7j-ajqAoYs2IHkaQAJTWYJS5vErtz6nhQB8nFmeICCnWuGREzwYuOoVeK_voVQI8Q2uTxLfcTsppJY1aQPRGoqIMBYy69GxQQeObbsXVVsa8UHAVSP8qkups/s1600/6978360116_f68b2b5433_z.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOmfT4U7uKzT8HRP_l2as7j-ajqAoYs2IHkaQAJTWYJS5vErtz6nhQB8nFmeICCnWuGREzwYuOoVeK_voVQI8Q2uTxLfcTsppJY1aQPRGoqIMBYy69GxQQeObbsXVVsa8UHAVSP8qkups/s320/6978360116_f68b2b5433_z.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
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Cosa mi aspetta ora nel nuovo anno?! Una nuova avventura! La Dea trova sempre il modo per portarci a casa e questa volta è stato un semplice post ad indicarmi la strada, un link della dolcissima Valeria Aliberti, in cui si proponeva in Italia, per la prima volta, il percorso di formazione come Sacerdotessa/Sacerdote di Brigid creato da Marion Brigantia, Sacerdotessa di Avalon e di Brigid presso il Goddess Temple di Glastonbury...Un segno...una folgorazione..non potevo assolutamente non contattare Valeria per iscrivermi. Di conseguenza a febbraio 2016 inizierà questa nuova esperienza con un gruppo di donne meravigliose, amorevoli, curiose, entusiaste e stimolanti. Se qualcuno fosse interessata/o (sappiate che il percorso è aperto anche agli uomini) potete trovare informazioni sul sito <a href="http://tempiodelladea.org/il-sentiero-della-sacerdotessa-di-brigit/">Il Tempio della Dea</a></div>
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Ovviamente il nuovo anno spero porti con sé anche la possibilità economica di fare dei viaggi, ma per scaramanzia preferisco non pronunciarmi XD</div>
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Di sicuro continuerà il mio lavoro sul Sacro Femminile, pensando anche a collaborazioni e progetti da proporre alle donne, ma anche agli uomini...è arrivato il momento di danzare insieme!!!</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Nella trepidante attesa di iniziare a muovermi, vi auguro un felicissimo Yule/Natale e uno sfavillante anno nuovo!</b></div>
<br />
-Nimue-<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-24921667308716552492015-08-10T05:05:00.000-07:002015-08-10T05:05:54.395-07:00Brighid...Signora della Fiamma<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb6ld1uh0Uk5J77oOtz4ujQLifKEuvAxO9DKYTXVIR-3tr39d0pWs3UoMowWLjjSyk3u7Xje8iK_15YoQltNjZd-eKnmcc5LqLPsaADTqAiI_YMdeEng9xbGw-U0bAU2LWEAPEP0SiKIQ/s1600/875f0212daee4805e391ccbea3178849.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb6ld1uh0Uk5J77oOtz4ujQLifKEuvAxO9DKYTXVIR-3tr39d0pWs3UoMowWLjjSyk3u7Xje8iK_15YoQltNjZd-eKnmcc5LqLPsaADTqAiI_YMdeEng9xbGw-U0bAU2LWEAPEP0SiKIQ/s320/875f0212daee4805e391ccbea3178849.jpg" width="213" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Potente Brighid, custode della fiamma </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
che arde nel buio dell'inverno. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
O Dea, ti onoro, portatrice di luce, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
guaritrice, Signora eccelsa. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Benedicici ora, madre amorevole, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
affinché possiamo essere fecondi come il suolo stesso, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
e la nostra vita possa essere fertile e ricca di abbondanza.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Sposa della terra,</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
regina delle fate,</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
sorella dei Tuatha de Danaan,</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
custode della fiamma eterna e delle acque di guarigione, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
protettrice dei bambini e delle partorienti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Alimenta il tuo fuoco che arde nel cuore,</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
portando nuova luce ancora una volta. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
L'inverno è breve, ma la vita è eterna!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Forte Brigantia, custode della fucina, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che plasmi il mondo stesso con il fuoco, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che accendi la scintilla di passione nei poeti, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che guidi i clan con il pianto del guerriero, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che sei la sposa delle isole, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
e che guida la lotta per la libertà. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Esaltata Brigantia, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che ispiri i bardi a cantare, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che guidi il fabbro ad alzare il suo martello, </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
tu che sei il fuoco che ripulisce tutta la terra.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Proteggi la mia famiglia, la Terra e il focolare!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Sia così!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-48177393045680369122015-07-08T07:47:00.001-07:002015-07-08T07:47:44.204-07:00Preghiera di protezione a Brigantia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUqeOAdWr_sv8dkz-DNoVWR-Of3CLVIAfl6atBXn6hL35rn6kgYqKZVrAU8oZieQpVVXJh7a5PGTBh9trWUCb3NwAOMTl6l6CKlE7SUnLSWMzTXJ0qRcg5TfFg1uZNitFuMQ2bSP8o7AE/s1600/sulis+minerva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUqeOAdWr_sv8dkz-DNoVWR-Of3CLVIAfl6atBXn6hL35rn6kgYqKZVrAU8oZieQpVVXJh7a5PGTBh9trWUCb3NwAOMTl6l6CKlE7SUnLSWMzTXJ0qRcg5TfFg1uZNitFuMQ2bSP8o7AE/s400/sulis+minerva.jpg" width="342" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Brigantia, Signora della Terra sacra,</span></div>
<span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">protettrice dei giusti e dei bisognosi.</span></div>
</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">Madre fertile, tu che vegli sui tuoi figli,</span></div>
</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">con il tuo scudo blocca la strada a chi vuole nuocermi,</span></div>
</span><span style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">con la tua lancia difendimi dagli spiriti maligni,</span></div>
</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">con il potere della Fiamma brucia il male che vuole colpirmi.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 19.3199996948242px;">Brigantia, mia fortezza, </span></div>
</span><br />
<div style="text-align: center;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">tu che sei l'altissima, l'eccelsa e la splendente, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">difendimi, difendimi, difendimi!!!</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Nimue</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-63781315002012052672014-12-14T02:52:00.001-08:002014-12-14T02:53:43.269-08:00Il Giorno di Brigid <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdv7y88xpI6TsBliQ17VZ78PwHCboquhD_517IYHCQw3edt2zuwSyd-LrTWTDBUqc_HS2iwwIE8LM5HrsheorobCR8v9z2D8qHXERfgibpztcnpwKkPKuQaV_idtw-x2uTymdjkCS2hwo/s1600/spring-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdv7y88xpI6TsBliQ17VZ78PwHCboquhD_517IYHCQw3edt2zuwSyd-LrTWTDBUqc_HS2iwwIE8LM5HrsheorobCR8v9z2D8qHXERfgibpztcnpwKkPKuQaV_idtw-x2uTymdjkCS2hwo/s1600/spring-11.jpg" height="322" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">Racconto di </span>di Valeria Melissa Aliberti</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Era la ventesima notte ed il fuoco ardeva tranquillo nel recinto circolare del bel tempio rotondo della Dea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le diciannove sacerdotesse dormivano serene nei loro letti. Sapevano che la Dea stessa stava vegliando, in quelle ore, la fiamma sacra</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">All’alba si sarebbero svegliate per celebrarLa poiché il sole nascente avrebbe illuminato il giorno che segnava il periodo del Suo risveglio come fanciulla della primavera.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ci sarebbero stati canti, musiche, allegre danze e gioiose sfilate lungo tutto il villaggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le donne più giovani avrebbero impersonato la bella Dea brillante e avrebbero portato casa per casa la bambolina di Bridie, che avrebbe benedetto con la sua fresca grazia ogni famiglia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Si sarebbe munto il latte ed i piccoli agnellini avrebbero accompagnato la festa con i loro teneri belati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le sacerdotesse perciò riposavano, fiduciose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Tutto era silenzioso e solo il fuoco scoppiettava allegramente, innalzando nell’aria il profumo resinoso del legno e accarezzando le ombre con i suoi colori vellutati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E piano piano, poco per volta, accanto alla fiamma, come se a crearla fosse stato il fuoco stesso, prese forma una bella figura. Una fanciulla dagli occhi di brace, dolci e selvaggi. I capelli lunghissimi, impreziositi da una coroncina </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">di fiori, le ricadevano morbidi sulla schiena e un velo candido e sottilissimo le ricopriva il bel corpo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Si guardò intorno sorridendo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Ravvivò il focolare e poi, prendendo tra le mani una delle fiammelle, uscì dal tempio senza far rumore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La notte era profonda ma il cielo terso era puntellato di stelle. L’aria era ancora fresca della neve che rivestiva</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">la terra come un manto soffice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il freddo era pungente ma la giovane sembrava non percepirlo ed anzi, gioiva ad ogni carezza del vento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Era Brigid sovrana, la Dea Vergine della rinascita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">I suoi piedini si posavano sulla neve come a passo di danza ed a ogni loro tocco la terra sottostante si risvegliava scossa da un tamburellante calore.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Andò danzando di campo in campo, spargendo scintille del suo magico fuoco ovunque. Accarezzava ogni albero </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e al contatto con le sue mani candide i rami si riempivano di teneri boccioli e nei prati il bianco manto si scioglieva </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e, timidi, facevano capolino i bucaneve.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La linfa scorreva nei tronchi e sottoterra e Brigid cantava di gioia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Tutto fremeva avvolto dalla fresca energia della giovane Dea.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Quando l’orizzonte iniziò a schiarirsi Brigid tornò felice al tempio rotondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In quel magico momento i primi lievi bagliori dell’aurora illuminarono i visi delle diciannove sacerdotesse che si svegliarono all’unisono.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Era ancora presto ma tutte si alzarono e quasi in punta di piedi andarono al recinto del sacro fuoco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nella dolce foschia dell’alba videro una leggera sagoma femminea deporre una luminosa fiammella nel focolare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La sagoma si voltò verso di loro, sorrise e poi scomparve divenendo pura fiamma.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le sacerdotesse, incantate e felici, si presero per mano e cantando fecero il giro degli orti e dei prati del tempio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La rugiada del mattino imperlava i nuovi germogli e rifletteva il baluginio dei raggi rosa.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La giovane Dea era tornata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La primavera si stava risvegliando.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><b>Fonte:</b> <a href="http://www.ilcerchiodellaluna.it/central_dee_Brigid.htm">Il Cerchio della Luna</a></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-49310891254637513612014-12-13T06:59:00.000-08:002014-12-15T13:37:00.153-08:00Lussekatter - I "gattini" di Santa Lucia<div style="text-align: justify;">
Il 13 Dicembre è il giorno di Santa Lucia, figura dalle antiche origini pagane, ritrovabili all'interno delle tradizioni attualmente in uso. Lucia è l'antica Dea della Luce, Lucentia/Lucina, la protettrice del parto e della fertilità, Colei che conduce alla Luce e quindi alla Vita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per maggiori info vi rimando all'articolo sulla figura di Santa Lucia <a href="http://spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.it/search/label/Santa%20Lucia">http://spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.it/search/label/Santa%20Lucia</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un'idea per questa occasione è quella di preparare i Lussekatter, brioche svedesi allo zafferano, tipiche di questa giornata, che solitamente vengono lasciate la sera del 12, sul tavolo, insieme a delle arance e a ad un bicchiere di vino, o di latte, come offerta per Lucia, che in questa notte vaga di casa in casa portando le sue benedizioni e i suoi doni. La mattina dopo i membri della famiglia consumano le brioche a colazione mentre si scartano i regali e i dolci portati dalla Santa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXB9xEMR21X4cv277I5MG4Wy6W1VfvnLrxN1WRmlF2icMnM-Xq0zqePaY6DLZKZj8aKmFqPbiuIV8SHyXN1f_oaUL-Rf8K_KZOCdU9tutJYY1oiXQs0TSed1fDKus-V8Hb04igSyKzHDU/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXB9xEMR21X4cv277I5MG4Wy6W1VfvnLrxN1WRmlF2icMnM-Xq0zqePaY6DLZKZj8aKmFqPbiuIV8SHyXN1f_oaUL-Rf8K_KZOCdU9tutJYY1oiXQs0TSed1fDKus-V8Hb04igSyKzHDU/s1600/images.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ingredienti:</div>
<div style="text-align: justify;">
700 gr. di farina 00</div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr. di burro, o olio di semi</div>
<div style="text-align: justify;">
150 gr. di zucchero</div>
<div style="text-align: justify;">
300 ml. di latte vaccino o vegetale (potete usare anche l'acqua, ma il risultato sarebbe meno soffice)</div>
<div style="text-align: justify;">
1 bustina di lievito di birra liofilizzato, oppure un cubetto di lievito di birra fresco</div>
<div style="text-align: justify;">
3 bustine di zafferano</div>
<div style="text-align: justify;">
1 pizzico di sale</div>
<div style="text-align: justify;">
uvetta sultanina</div>
<div style="text-align: justify;">
un uovo per spennellare</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliete il burro in un pentolino, unite il latte all'interno del quale avrete sciolto lo zafferano, portate quasi ad ebollizione e lasciate raffreddare. Quando sarà tiepido, scioglietevi il lievito e versate in una ciotola. Aggiungete lo zucchero, la farina e un pizzico di sale. Unite la farina poco ala volta fino ad ottenere una pasta morbida e liscia. Lasciate lievitare per 2 ore, coperta e al caldo. Mettete l'uvetta in acqua tiepida. Dopo il tempo di riposo, tagliate dei pezzetti di pasta, ricavatene dei salsiciotti e arrotolate le estremità come in foto, a forma di S, mettete due uvette negli occhietti al centro delle spirali e lasciate riposare per 40 minuti. Sbattete l'uovo con un goccio di latte e spennellate le brioche. Sistematele su una teglia da forno foderata e infornate a 220° per circa 10-15 minuti. Una volta pronti potreste spolverarli di zucchero a velo. Si conservano in un contenitore a chiusura ermetica per una settimana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alternativa:<br />
Potreste sostituire l'uvetta con delle amarene sciroppate o delle gocce di cioccolata e aggiungere all'impasto un pizzico di zenzero e cannella.<br />
Se volete infornarli subito sostituite il lievito di birra con il lievito istantaneo per dolci.<br />
Sono deliziosi anche tagliati a metà e farciti con della confettura a piacere.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-49820283643764512172014-06-19T00:01:00.000-07:002014-06-19T00:01:25.681-07:00Preghiera a Brighid delle acque sacre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieqN5nzm8qAgT36jWu_sQKhSOlOaGWHlebnzR3AZZ9HhUKeUbhX8_8rE_Fdrt7QycVhh6UPDL2lAtWUgsyIfnZ1X3yIdF1nm8TF7Lh84Ck99mTqmJRHH4w6QQjn-rF9scfN48JV6Miwnc/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieqN5nzm8qAgT36jWu_sQKhSOlOaGWHlebnzR3AZZ9HhUKeUbhX8_8rE_Fdrt7QycVhh6UPDL2lAtWUgsyIfnZ1X3yIdF1nm8TF7Lh84Ck99mTqmJRHH4w6QQjn-rF9scfN48JV6Miwnc/s1600/images+(1).jpg" height="320" width="126" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Candida Sposa delle Acque</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Brighid la splendente</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Signora della guarigione</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Specchio profetico</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Levatrice e nutrice di anime</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Madre fertile</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Custode delle maree del tempo</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Dispensatrice di conoscenza e ispirazione</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Io ti onoro attraverso le mie azioni</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Brighid delle sorgenti sacre</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
benedici le mie mani affinché siano pronte a donare carezze di consolazione, amore e guarigione</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
benedici il mio ventre affinché possa essere culla della vita e strumento di trasformazione</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
benedici il mio cuore affinché possa perdonare, amare e accogliere senza paura</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
benedici la mia mente affinché possa creare e ricevere l'ispirazione divina</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Brighid purificami lavando via le negatività e i blocchi </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
che impediscono la realizzazione del mio pieno potenziale</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Rendi limpidi i miei pensieri e le mie parole</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Rendimi un canale pulito per la tua energia</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Insegnami a fluire e a mutare come l'acqua</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Possano i doni dei tuoi animali sacri accompagnarmi:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Possa il dolce miele delle tue api lenire le mie ferite e insegnarmi la dolcezza, possa la loro opera insegnarmi la devozione, l'impegno e il rinnovamento, possa il loro ronzare portarmi i messaggi degli déi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Possa la saggezza, la tenacia e la perseveranza del salmone riempirmi e guidarmi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Possa il delfino condurmi verso l'equilibrio, la gioia e l'empatia, possa insegnarmi a gestire le emozioni e ad ascoltare il mio intuito.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Possano le ali del cigno portarmi lontano e i suoi occhi mostrarmi la bellezza e l'armonia della vita, possa la sua guida insegnarmi a manifestare i miei talenti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Da te Brighid, con te, per te e in te...sempre!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
-Nimue-</div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-55966516390333110662014-02-01T02:03:00.002-08:002014-02-01T02:03:49.683-08:00Preghiera delle 4 fiamme<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFS7EApkSH5U8pthjN0LccOaYZ0x7MAEyhSfL0ATB78WF23Q0q6o8giixuORQk0T2WDnJDmtnYemkQpz5tf0NszL4a9vn8nMW5oMlaYxBCDni_1xDQaSh1KAUBcKaGGzyK8wl1VZM8sBo/s1600/1013766_622503721118725_1045709399_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFS7EApkSH5U8pthjN0LccOaYZ0x7MAEyhSfL0ATB78WF23Q0q6o8giixuORQk0T2WDnJDmtnYemkQpz5tf0NszL4a9vn8nMW5oMlaYxBCDni_1xDQaSh1KAUBcKaGGzyK8wl1VZM8sBo/s1600/1013766_622503721118725_1045709399_n.jpg" height="400" width="140" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Luminosa Brigit, </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Sposa divina, </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Levatrice di anime,</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Aurora splendente,<br />donaci la luce del tuo fuoco e</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">il potere delle tue sacre fiamme<br />
Per permetterci di vedere chiaramente,<br />
per illuminare le tenebre,<br />
per mostrarci le ombre<br />
proiettate dalla nostra luce.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"><br />
Che la fiamma della tua ispirazione</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">possa aiutarci ad esprimere i nostri talenti e </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">a donare conforto e comprensione,</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">incoraggiando e guidando le nostre azioni.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Facci dono della tua guarigione<br />
Per addolcire i nostri cuori,</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">per lenire il dolore<br />
e riparare le ferite che abbiamo inflitto </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">e quelle che abbiamo ricevuto<br />
Benedici noi e facci comprendere che siamo tutti connessi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"><br />
Possa il fuoco della tua fucina<br />
Permetterci di plasmare il nostro futuro<br />
con coraggio e determinazione,<br />Insegnaci ad usare la fiamma della giustizia,<br />senza vendetta, ma con compassione e saggezza.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Possa la fiamma del focolare avvolgerci per </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">portare protezione e nutrimento alle nostre anime. </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">
Possa il faro della tua fiamma<br />mostrarci una via per la pace<br />
che tutti possano seguire.<br />
<br />Che sia così!</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: #f8f8f8; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-56979503083519041982014-01-14T07:30:00.000-08:002014-02-01T09:24:53.612-08:00Preghiera del Focolare di Brighid (di Caitlín Matthews trad. dal web)<h5 class="uiStreamMessage userContentWrapper" data-ft="{"type":1,"tn":"K"}" style="background-color: white; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; font-weight: normal; line-height: 18px; margin: 0px 0px 5px; padding: 0px 20px 0px 15px; word-break: break-word; word-wrap: break-word;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyYagHUMkYVUq6g_CMQmbfCbHrOIJIj90OeHMYxBaVlmiT4EzgYoJ1TOz7rsiGy8STz2oMIKbkBCxzgA9Xa_uO2vUyt-7k1uDoK4txfqvC3aIfEcCxRoiLKlwDwMM8MMb0VyaOBD1b1fg/s1600/Brigid+-+Copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyYagHUMkYVUq6g_CMQmbfCbHrOIJIj90OeHMYxBaVlmiT4EzgYoJ1TOz7rsiGy8STz2oMIKbkBCxzgA9Xa_uO2vUyt-7k1uDoK4txfqvC3aIfEcCxRoiLKlwDwMM8MMb0VyaOBD1b1fg/s320/Brigid+-+Copy.jpg" height="320" width="224" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #333333; line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #333333; line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #333333; line-height: 1.38;">Brighid del Manto, avvolgici,</span></div>
<span class="messageBody" style="color: #333333; line-height: 1.38;"><div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Signora degli Agnelli, proteggici</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Custode del Focolare, infiammaci.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Sotto il tuo manto, ci raccogliamo,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">E riporta alla memoria.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Madri di nostra madre, Forti Antenate,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Guidate le nostre mani nelle vostre,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Ricordateci come </span><span style="line-height: 1.38;">accendere il fuoco,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Per renderlo luminoso,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Per custodire la fiamma.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Le vostre mani sulle nostre,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Le nostre mani nelle vostre.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Per destare la luce,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Giorno e notte.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Il Mantello di Brighid intorno a noi,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Il ricordo di Brighid dentro di noi,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">La protezione di Brighid a difenderci,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">dal male, dall'ignoranza, dalla mancanza di cuore,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Questo giorno e questa notte,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Dall'alba fino al tramonto,</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 1.38;">Dal tramonto fino all'alba.</span></div>
</span></h5>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-49227794291439192932014-01-13T04:06:00.001-08:002014-01-13T04:06:40.202-08:00Coppette del risveglioQueste coppette di yogurt sono un dolce semplice, leggero e delicato, ideale per il banchetto in onore di Brighid. In una ciotola versate mezzo bicchiere di vino rosso dolce, o marsala, la scorza di mezza arancia e un cucchiaio abbondante di miele. Mescolate finché gli ingredienti non saranno ben emulsionati. Aggiungete, mentre mescolate, un bicchiere e mezzo di yogurt bianco non zuccherato e un pizzico di cannella. Servite lo yogurt accompagnato con frutta fresca (more, lamponi, mele, ciliegie, mirtilli, fichi) e con dei biscotti secchi semplici.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvx_G9kjR4FFsoyPphy-klR6U3BhWmrsOVf8zjkLbpNhLl2HuKJ1bFaSpOXgA1KUCV185ycv3odUeSVcF56B_QbcafbZyQ9kQM8Z0NZSMbOaqoytxpP2Pf1brHm-7kHq0wPeMVd_cYO9U/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvx_G9kjR4FFsoyPphy-klR6U3BhWmrsOVf8zjkLbpNhLl2HuKJ1bFaSpOXgA1KUCV185ycv3odUeSVcF56B_QbcafbZyQ9kQM8Z0NZSMbOaqoytxpP2Pf1brHm-7kHq0wPeMVd_cYO9U/s1600/images+(1).jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-47652608479927196822014-01-13T00:25:00.002-08:002014-01-13T00:27:13.877-08:00Anu/Ana/Anna<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<v:shapetype coordsize="21600,21600" filled="f" id="_x0000_t75" o:preferrelative="t" o:spt="75" path="m@4@5l@4@11@9@11@9@5xe" stroked="f">
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</o:lock></v:path></v:stroke></v:shapetype><v:shape id="Immagine_x0020_18" o:spid="_x0000_s1029" style="height: 207.75pt; left: 0px; margin-left: -1.2pt; margin-top: 80.55pt; position: absolute; text-align: justify; visibility: visible; width: 177.9pt; z-index: 251678720;" type="#_x0000_t75">
<v:imagedata o:title="20071228cronemay" src="file:///C:\Users\Marco\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image001.jpg">
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</w:wrap></v:imagedata></v:shape></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
In Irlanda <b>Anu, Anna, Anann o Annys</b>, è il nome
della Dea nel suo aspetto di Crona, la strega regina dei morti, la sacerdotessa
primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Ella è la Signora
oscura della saggezza, ha potere sulle tempeste ed è regina dell'Inverno. Con
il nome di <b>Ana</b>, era conosciuta
invece in Inghilterra come colei che presiedeva alle condizioni atmosferiche.
Se la si venerava nel modo a lei più gradito si mostrava benevola, portando bel
tempo e vento leggero e dolce. Se invece veniva ignorata faceva infuriare le
più tremende bufere, impediva ai marinai di ritrovare la via di casa e faceva
sì che i raccolti venissero distrutti. Era quindi vista, in questo caso, come
una fanciulla allo stesso tempo seducente ed infida, gentile ma dispettosa, una
Dea ardente e capricciosa. Mutevole come l’elemento che le era tanto caro,
l’acqua. Ana/Anu è probabilmente l'esito celtico insulare di una dea
indoeuropea dell'abbondanza, della cura e del nutrimento, rappresentata a Roma
da <b>Anna Perenna </b>(Anna significa
“cibo” e Perenna “piena, completa e perfetta”), manifestazione della Luna
Piena; presso i Sanniti da <b>Amma Cerealis
(Ammaì Keriìaì)</b>, ma testimoniata fin nella lontana India, dove compare come
<b>Annapurṇa </b>(“piena di cibo”), o <b>Amma</b> (“Madre” nelle lingue dravidiche
del Sud dell’India) non a caso anche l’italica <b>Diana</b> ha un nome composto da “Di”, radice sanscrita che indica la
luce, e “Ana” che indica abbondanza o nutrimento, "An" in lingua
sumera significa "cielo" ciò suggerirebbe che <b>Di-Anna, o Di-Ana</b> significherebbe "Cielo luminoso”, o
“Brillante abbondanza”. Per gli ittiti la Dea aveva nome <b>Hannahanna</b>, ed era la Madre di tutti
gli dèi, oltre che madre della vergine Mari, il cui nome successivamente
divenne Mary/Maria. <b>Anahita,</b> era
invece la dea delle acque e della fertilità secondo i persiani, il cui nome vuol
dire " colei che viene in soccorso, che sta accanto" ed è costituito
dalle componenti accadiche “an” (accanto,
per, verso) e “aḫitu” (fianco,
lato).</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
In Italia presso i Marsi e i Peligni dell’Abruzzo e altre popolazioni
osco-umbre era <b>Angizia </b>(in latino<b> Angitia </b>o<b> Angita, </b>da “anguis”, serpente; in peligno<b> Anaceta; </b>per i Sanniti era <b>Anagtia).
</b>Dea dei serpenti, della guarigione e della magia, suo era il potere e la
conoscenza delle erbe curative. Le era attribuito il potere di incantare i
serpenti e di guarirne il morso velenoso, capacità attribuite anche alle sue
sacerdotesse. Era anche una Dea della fertilità e della Terra, era invocata infatti
dalle donne con l'attributo di <b><i>Keria</i></b>,
voce che richiama il sumero “kur” (terra),
accadico “kerû” (terra
coltivata, orto) e il latino “<i>Cerere”</i> il cui culto in Roma era
abbinato a quello della Terra. Angizia era venerata presso i boschi sacri
ed era collegata probabilmente anche con le forze telluriche, con i poteri
ctoni, con la profezia e <v:shape id="Immagine_x0020_21" o:spid="_x0000_s1028" style="height: 228pt; left: 0; margin-left: 2.55pt; margin-top: 193.9pt; mso-height-percent: 0; mso-height-percent: 0; mso-height-relative: page; mso-position-horizontal-relative: text; mso-position-horizontal: absolute; mso-position-vertical-relative: text; mso-position-vertical: absolute; mso-width-percent: 0; mso-width-percent: 0; mso-width-relative: page; mso-wrap-distance-bottom: 0; mso-wrap-distance-left: 9pt; mso-wrap-distance-right: 9pt; mso-wrap-distance-top: 0; mso-wrap-style: square; position: absolute; text-align: left; visibility: visible; width: 126pt; z-index: 251683840;" type="#_x0000_t75">
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<w:wrap type="square">
</w:wrap></v:imagedata></v:shape>simbolicamente anche con il potere interiore (rappresentati appunto
dal serpente). Secondo Servio Angizia era il nome dato alla maga Medea fuggita
in Italia dopo che il complotto per avvelenare Teseo fu scoperto. Secondo altri
viene associata a Circe, o Kirke, per i romani era Bona Dea. Il culto di
Angizia fu sostituito con quello di San Domenico, portato in processione il 1°
maggio, a Cocullo e a Villalago, in Abruzzo. La prima fase della festa consiste
nella ricerca e nella cattura dei serpenti (tutti rigorosamente non velenosi)
che cominciano ad essere raccolti quando inizia a sciogliersi la neve, da
persone esperte dette <i>serpari</i>. Queste osservano le stesse tecniche
dei serpari antichi anche se allora i rettili venivano posti in recipienti di
terracotta, ora in cassette di legno. La festa ha inizio con la folla che
incomincia a tirare coi denti la campanella della cappella di San Domenico,
all'interno della chiesa omonima. Secondo la tradizione, questa cerimonia
servirebbe a proteggere i denti dalle malattie che li potrebbero affliggere. A
mezzogiorno inizia la processione della statua del santo ricoperta di serpenti
vivi. Ai fianchi della statua del Santo, due ragazze vestite tradizionalmente,
portano sulla testa un cesto contenente cinque pani sacri, questi pani vengono
chiamati “Ciambellani”. In memoria di un miracolo che fece San Domenico, i pani
sacri vengono donati per antico diritto ai portatori della Sacra Immagine e del
gonfalone. Al termine della festa, i rettili vengono riportati al loro habitat
naturale dai serpari. Mentre un tempo venivano uccisi e mangiati, oggigiorno
l’azione è stata sostituita dal consumo di pane intrecciato con lamelle di mandorle al posto degli occhi
e avvolto a ciambella, come un serpente che si morde la coda (ouroboros). Sempre
a Roma era <b>Angerona</b>, raffigurata con
il dito sulle labbra chiuse, Dea del silenzio, protettrice degli amori
segreti, guaritrice dalle malattie cardiache, dal dolore e
dalla tristezza.
Secondo alcuni legata al periodo invernale e al solstizio (la sua festa veniva
infatti celebrata il 21 dicembre “Angeronalia”), In questa interpretazione il
suo silenzio indicherebbe la concentrazione e la meditazione, e la sua voce
interiore che evoca un potente incantesimo per aiutare il sole a ritrovare la
sua forza. Il suo nome potrebbe derivare dalla radice etrusca “<i>ancaru”</i> ,
ad indicare una "Dea della Morte". Angerona era associata anche alla
Dea Ops, o Opi, divinità della fertilità, del grano, della mietitura e
dell’abbondanza, e a Tacita Muta, Dea degli inferi, personificazione del
silenzio. Nella variante <b>Angeronia</b>,
o <b>Diva Angerona</b> rappresenta una Dea
della Volontà e della fortuna. In Medio Oriente la Dea sumera della fertilità,
dell’amore e della bellezza era <b>In-anna</b>,
denominata anche <b>Anunita,</b> per il suo
legame con il dio padre Anu. Secondo alcuni studiosi l’irlandese Anu sarebbe da identificare con la Dea
Morrigan, e la Dea Brighid, nomi alternativi e postumi. <b>Morrigan </b>(il cui nome significa “Grande Regina”) sarebbe da
identificare anche con il personaggio di <b>Morg-ana</b>
del ciclo arturiano, anch’essa legata all’acqua, in quanto Dama del Lago,
Signora dell’isola di Avalon, e
probabile versione romanzata e demonizzata di ciò che in origine era una figura
divina femminile, iniziatrice di misteri e tessitrice dei destini degli uomini,
oltre che dispensatrice di Sovranità. "Anna" infatti è il nome dato alla
sorella di Artù, madre di Mordred, negli “Annales Cambriae” (Gli Annali del
Galles) di Geoffrey di Monmouth, che compare nella “Vita Merlini”, opera dello
stesso autore, come Morgan Le Fay, il cui nome deriva dall’irlandese “Muirgen”
che significa “nato dal mare”e dal gallese “Morcant” che significherebbe
qualcosa tipo “cerchio del mare” (qui ritorna il legame con l’acqua) e <v:shape alt="http://cultura.biografieonline.it/wp-content/uploads/2013/02/sant-anna.jpg" id="Immagine_x0020_8" o:spid="_x0000_s1027" style="height: 251.25pt; left: 0; margin-left: 333.3pt; margin-top: 250.15pt; mso-height-percent: 0; mso-height-percent: 0; mso-height-relative: page; mso-position-horizontal-relative: text; mso-position-horizontal: absolute; mso-position-vertical-relative: text; mso-position-vertical: absolute; mso-width-percent: 0; mso-width-percent: 0; mso-width-relative: page; mso-wrap-distance-bottom: 0; mso-wrap-distance-left: 9pt; mso-wrap-distance-right: 9pt; mso-wrap-distance-top: 0; mso-wrap-style: square; position: absolute; text-align: left; visibility: visible; width: 147.2pt; z-index: 251675648;" type="#_x0000_t75">
<v:imagedata o:title="sant-anna" src="file:///C:\Users\Marco\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image003.jpg">
<w:wrap type="square">
</w:wrap></v:imagedata></v:shape>in “Enfaces Gawain” di Malory
come Morgause, che però sembra essere in origine una denominazione territoriale
piuttosto che un nome proprio. Sul continente, il Cristianesimo sembra aver
assorbito questa antica figura, identificandola con Anna madre di Maria e nonna
di Gesù, versioni siriache del Libro di Giacomo si dice che la nonna di Dio non
era Anna, ma <b>Dinah</b>, versione
semitica di Di-Ana . Dinah era l'antenata delle tribù Dinaite che si
stabilirono in Sumeria (Esdra 4:09). Qui si ritrova il suo originario
ruolo di Madre fertile e di Nonna (“Nana” in Frigia, Madre del Salvatore),
Vecchia Saggia, come la dea Anu irlandese, o la Morgana arturiana. Ma ella è
anche Vergine, giovane e libera, splendida come la Dea Ana, Di-Ana, ma anche la
<b>Jana/Iana/Juno</b> delle popolazioni
italiche, Signora della passaggio, il cui mito venne mascolinizzato e
trasformato nel mito di Giano bifronte, oppure i due potrebbero essere fratello
e sorella, i due volti divini, quello maschile e quello femminile. </div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXwhE46Gaogx4EWiShRUNQzVstRu_uVowwusxWRkIGIMhMSwsRXaLCk1UVJGoCDK-N0osiMVaM3iGYup-31SONEGZJyCBgcM3i0y_CIw9NhnSx-fowxgUFbDU7bXfBQSstBBntrkxdIiQ/s1600/download+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXwhE46Gaogx4EWiShRUNQzVstRu_uVowwusxWRkIGIMhMSwsRXaLCk1UVJGoCDK-N0osiMVaM3iGYup-31SONEGZJyCBgcM3i0y_CIw9NhnSx-fowxgUFbDU7bXfBQSstBBntrkxdIiQ/s1600/download+(1).jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Quindi si
può ritenere che uno dei più antichi nomi della Dea sia stato Anna. Nel caso di
Sant’Anna è da notare che il suo personaggio non compare nei testi canonici
della Bibbia, ma in testi apocrifi della Natività e dell’Infanzia, di cui il
più antico è il cosiddetto “Protovangelo di san Giacomo”, scritto non oltre la
metà del II secolo. Nei testi si dice che era sposata con un sacerdote di nome
Gioacchino, la coppia non poteva aver figli, quindi Anna concepì Maria in modo
miracoloso e in tarda età. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne
incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto
felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di
molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le
ricamatrici. Nonostante la scarsità di notizie su Sant’Anna, per giunta
provenienti non da testi ufficiali, il suo culto è estremamente diffuso sia in
Oriente che in Occidente. Quasi ogni città ha una chiesa a lei dedicata, spesso
edificate su luoghi di culto pagani, legati a Diana, o a Giunone.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyN4WhMsvsgLWkbZXjQ76Yczau_rDmVfNjkHrl7RWhaUQ-kPN9iGnpLpHExaB2TIAS6UbZByro9dXT88GzsxkQCxCvmXuQ8yu1EYSil0ifO-aQY2sGkr29fDJvUT_aXcPlMh85Ghna740/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyN4WhMsvsgLWkbZXjQ76Yczau_rDmVfNjkHrl7RWhaUQ-kPN9iGnpLpHExaB2TIAS6UbZByro9dXT88GzsxkQCxCvmXuQ8yu1EYSil0ifO-aQY2sGkr29fDJvUT_aXcPlMh85Ghna740/s1600/download.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Anna Perenna è una divinità di cui poco si conosce e quel poco è
avvolto nel mistero. Per alcuni avrebbe un origine etrusca, per altri molto più
antica. Anna Perenna si offre agli occhi moderni di una civiltà ormai
disincantata come una sorta di befana arcaica che ci appare come ciò che resta
della incarnazione di Annapurna, la Grande Madre. “Annapurna” significa «piena
di cibo», colei che nutre, epiteto che si legò nei secoli sia alla Diana di
Efeso dalle mille mammelle che alla Vergine Maria, poi dichiarata «Theotokos»
(generatrice di Dio, non solo di un uomo) proprio ad Efeso, perché generò il
Pane di Vita, il Cristo che offrì Se stesso all’umanità da redimere. È
probabile però che nei secoli il significato reale, vivo e teologico, di Anna Perenna
sia andato mano a mano dissolvendosi, e che il popolo romano abbia unito l’idea
di avere una dea che nutriva e che si occupava dell’intero ciclo dell’anno con
l’etimologia di «annus», facendo di lei una divinità dell'anno ritornante:
durante la sua festa ci si augurava a vicenda di «annare perannareque commode»,
di passare un buon anno fino alla fine, ciò la collega anche alla figura di
Jana, come custode delle porte dell’anno, era anche legata alla Luna Piena e i
suoi culti si svolgevano di notte con danze nei boschi sacri, similmente al
culto tributato a Diana. L’altra etimologia “amnis perennis” (in latino “onde
perenni”) ne fanno anche una divinità delle acque, venerata in una fonte di
Roma. In qualunque modo sia giunta nel Lazio, questa divinità testimonia la
presenza della Dea Madre in tempi arcaici, quando il suo culto legato alla
terra e alla fertilità era sentito e onorato anche in Italia. E’ probabile che
il suo legame con l’acqua sia riconducibile all’antico culto femminile di Anna
Perenna, le cui Sacerdotesse venivano chiamate Ninfe e i cui Misteri sono
tuttora celati. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<v:shape alt="http://www.totalita.it/immagini/ANNA%20PERENNA.jpg" id="Immagine_x0020_15" o:spid="_x0000_s1026" style="height: 260.25pt; left: 0; margin-left: 2.55pt; margin-top: -100.55pt; mso-height-percent: 0; mso-height-percent: 0; mso-height-relative: page; mso-position-horizontal-relative: text; mso-position-horizontal: absolute; mso-position-vertical-relative: text; mso-position-vertical: absolute; mso-width-percent: 0; mso-width-percent: 0; mso-width-relative: page; mso-wrap-distance-bottom: 0; mso-wrap-distance-left: 9pt; mso-wrap-distance-right: 9pt; mso-wrap-distance-top: 0; mso-wrap-style: square; position: absolute; text-align: left; visibility: visible; width: 187.5pt; z-index: 251677696;" type="#_x0000_t75">
<v:imagedata o:title="ANNA%20PERENNA" src="file:///C:\Users\Marco\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\01\clip_image004.jpg">
<w:wrap type="square">
</w:wrap></v:imagedata></v:shape><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
“Anna Perenna la vecchia che nutre con ciò che ella stessa dona e
preserva la vita,<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Anna Perenna che dà inizio al periodo della semina e del raccolto, che
come la luna regola il ciclo dell’anno, che per gli etruschi era divinità che
incarnava la Terra.”<o:p></o:p></div>
Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-25792734116859878812013-08-01T09:06:00.000-07:002013-08-01T09:13:59.310-07:00Nuovi progetti...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyFeBcxCyGMtgQ81Dcw4CmosiUu42mKvD6_sBE3QxWimYMElnFJVcg6PspfhSmd42VqFUTkUbfpqWFVNt7hcK-X4b_ivlD2tNX3-jpv43B1HJTEB1C8U7Ob4tJPbvG8dRTk1J2OFDi9zA/s1600/16995_337346046365666_312747881_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="383" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyFeBcxCyGMtgQ81Dcw4CmosiUu42mKvD6_sBE3QxWimYMElnFJVcg6PspfhSmd42VqFUTkUbfpqWFVNt7hcK-X4b_ivlD2tNX3-jpv43B1HJTEB1C8U7Ob4tJPbvG8dRTk1J2OFDi9zA/s400/16995_337346046365666_312747881_n.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eccomi di nuovo qui :) Oggi è la festa del Raccolto e come ogni anno mi trovo a riflettere sulla mia vita e su ciò che ho fatto, sui semi piantati, i frutti raccolti e quelli persi a causa del cattivo tempo o della scarsa cura e attenzione...Resto sempre dell'idea che certe cose bisogna lasciarle andare perché non sono fatte per noi e alla lunga ci consumano inutilmente. Spesso questo avviene in modo del tutto spontaneo, una specie di selezione naturale, altre volte bisogna fare uno sforzo di volontà, quando ci si rende conto che le cose così come sono non vanno bene...Q<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;">uest'anno ho davvero il cesto strapieno di cose belle...esperienze, emozioni, nuove conoscenze, lezioni imparate, nuovi progetti e nuovi inizi...tante cose del passato sono ritornate per essere affrontate e superate...la confusione ha preceduto la chiarezza...ora tutto sta prendendo il suo posto, la tempesta lascia il posto al sereno...grazie Universo!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;">Parlando di progetti mi sento davvero traboccante di iniziativa...se ricordate, nel post dove vi ho raccontato della bellissima esperienza con le Moon Mother e Miranda Gray a Maggio, vi accennai al fatto che la mia mente brulicasse di mille idee e finalmente hanno preso forma in un paio di progetti di cui mi occuperò quest'anno e l'anno a venire, insieme all'associazione di cui faccio parte, "Le Vie del Risveglio", e sono euforica ed emozionata per questa cosa. Sono contentissima anche del fatto che il mio progetto tutto al femminile abbia attirato l'approvazione entusiasta e l'interesse delle altre Madri della Luna e la collaborazione quindi di tutte alla causa. Con l'aiuto dell'associazione "Argiope" il progetto ha varcano i confini regionali per esser proposto in varie parti d'Italia e questa è una grande soddisfazione. Siamo tutte elettriche per il nuovo lavoro che ci aspetta con e per le donne, molte hanno già iniziato. Il nostro programma invece prevede la partenza per Ottobre. Ecco, ora, dopo avervi incuriosito, credo sia giunto il momento di spiegarvi meglio di cosa si tratta. :) </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;">Il <b><u>progetto Tenda Rossa - Il sentiero della Luna</u></b> <span style="font-family: inherit;"> </span></span></span><span style="background-color: white; line-height: 20px;"><span style="font-family: inherit;">è un percorso di crescita personale pensato per le donne. Un percorso esperienziale della durata di un intero anno lunare, con 12 incontri, che attraverso cerimonie, meditazioni, discussioni, danze ed espressioni creative mira all’esplorazione, alla riscoperta, alla guarigione e alla riconnessione con la sacralità del potere femminile. Grazie al nostro percorso personale mettiamo a disposizione delle donne che vorranno partecipare le nostre conoscenze per aiutarle a ripristinare la propria integrità.</span></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Proponiamo questo percorso come donne che amano profondamente gli uomini, siamo coscienti dell’importanza del risveglio femminile come mezzo per aiutare il cambiamento, una donna sana, consapevole, libera, equilibrata e centrata nel proprio potere è una fonte dissetante per il mondo e un grande giovamento per gli uomini, in quanto figli, compagni, amanti e fratelli delle donne.</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Le donne devono essere liberate dalle catene, solo così gli uomini potranno reimparare a rispettarle, ad essere integri e in equilibrio, perché cammineranno finalmente accanto a donne forti e stabili, consapevoli di sé stesse, a compagne in grado di amare, accogliere, comprendere e dare sostegno, a madri capaci di accudire, insegnare, educare e guidare, ad amanti in grado di dare e ricevere piacere aprendo la porta verso il divino, a sorelle con cui camminare mano nella mano su questa Terra! Crediamo sia importante ripristinare i misteri femminili, così come sarebbe importante creare un percorso di sacralità al maschile, ma noi questo non possiamo farlo in quanto donne…ma magari lanciamo l’amo, se qualche nostro collaboratore fosse interessato a proporre un cammino parallelo che viaggi sui binari del Sole, guidando un cerchio di uomini alla riscoperta della loro vera essenza, ben venga…si collabora insieme per un mondo migliore.</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La complessità della natura femminile ci porterà, durante gli incontri, alla scoperta non solo della sacralità e del potere del ciclo mestruale, ma anche ad affrontare e superare i nostri limiti, le nostre paure, i nostri blocchi, i fantasmi del passato e ad incontrare il variopinto caleidoscopio di aspetti che compongono la nostra essenza: strega, sciamana, bambina, sorella, figlia, sacerdotessa, artista, fata, amante, guerriera, madre, guaritrice, saggia…in una parola DONNA!</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: inherit;">Perché “Progetto Tenda Rossa”?</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La Tenda Rossa era usata dai popoli nomadi, ed era il luogo sacro delle donne, dove nessun uomo poteva entrare, poiché era lo spazio in cui si svolgevano le attività femminili più importanti. Nella Tenda Rossa le donne partorivano assistite da altre donne che poi si prendevano cura delle puerpere e dei neonati per il tempo necessario. Nella Tenda Rossa le donne più anziane e sagge trasmettevano il loro sapere e la loro esperienza alle giovani ragazze e sempre vi si raccontavano storie e leggende legate al popolo di appartenenza per non dimenticare. All'interno della Tenda venivano risolti i problemi di convivenza femminile, celebrati tutti i momenti di passaggio, come l'arrivo della prima mestruazione, il matrimonio, la maternità, la menopausa, la malattia, la morte. Il colore rosso della Tenda quindi si collega direttamente al significato del sangue e cioè alla vita e ai suoi cicli.</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Al giorno d’oggi molte sono le Tende Rosse sparse nel mondo, nate nel tentativo di restituire alle donne un luogo e un tempo per incontrarsi, condividere, cercare sostegno e comprensione, ripristinando una dimensione sacra. Ed è questo quello che vogliamo fare anche noi.</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Per quanto concerne la nostra organizzazione (perché tutte coloro che hanno aderito al progetto potranno, o hanno già fatto, scelte diverse a riguardo), ho ritenuto opportuno, in base anche agli impegni dei soci dell'associazione e a quelli di chi vorrà partecipare, proporre gli incontri nella giornata di sabato o di domenica più vicina alla Luna Piena. Gli incontri saranno infrasettimanali solo nel caso in cui dovessero coincidere con la Benedizione mondiale del Grembo.</span></div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: inherit;">Gli incontri si svolgeranno più o meno seguendo questa scaletta:</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">-Tisana di benvenuto</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Purificazione dell’area del cerchio</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Meditazione dell’Albero del Grembo</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Discussione sul tema scelto</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Esercizi, meditazioni, danze o rituali inerenti al tema dell’incontro.</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Benedizione e/o guarigione del grembo (se richieste)</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">-Riti di passaggio (se richiesti preventivamente)</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">-Momento di condivisione e ringraziamento</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In quanto Madri della Luna, iniziate da Miranda Gray, possiamo offrire l’Armonizzazione alla benedizione del Grembo, un dono di energia divina femminile che sostiene e aiuta la guarigione della nostra essenza di donne, L'armonizzazione ripristina la nostra naturale purezza e bellezza, la nostra abbondanza e il nostro amore, la nostra creatività e magia, la nostra saggezza e la nostra forza. Ci libera dal passato, dalle aspettative limitanti, dal dolore e dalle pene, permettendo finalmente l'espressione del potere e della bellezza della donna. L’Armonizzazione alla benedizione del grembo può essere data però solo a donne che abbiano già avuto il menarca. In quanto Madri della Luna, se richiesto, possiamo officiare anche dei riti di passaggio. Quindi sono ben accette richieste per riti legati alla prima mestruazione, alla gravidanza, al matrimonio e alla menopausa.</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">Ecco i temi che tratteremo:</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">1. Il ciclo mestruale, il potere femminile e l'energia creativa:</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Il menarca</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- La maternità</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- La menopausa</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- La sessualità</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Reimparare ad ascoltare e seguire il proprio ritmo personale</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- il diario lunare e l'importanza dei sogni</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">2. La Dea:</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Archetipi femminili e fasi lunari</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Incontro con la Dea interiore</span></div>
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<span style="font-family: inherit;">- La Grande Madre</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Oggetti e simboli sacri</span></div>
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<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">3. Il lavoro energetico:</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- I chakra, centri di potere</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- I corpi sottili</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Riequilibrio dei chakra</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Animali di potere</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Meditazioni e visualizzazioni</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">4. La nostra ombra:</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Lavoro introspettivo di autoconoscenza (affrontare blocchi, traumi e limiti)</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Archetipi </span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- La gestione delle emozioni</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">5. Trance:</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Tecniche di trance guidata</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Danze sacre</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">6. Guarigione: </span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Metodi per alleviare i dolori mestruali</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Tecniche di guarigione</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Tecniche di purificazione e protezione</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Benedizione del grembo</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">- Guarigione del grembo</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">7. Espressione creativa</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">Ulteriori argomenti potrebbero essere: </span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Il fascino e la seduzione</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-La magia delle piante</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Il potere dei cristalli e delle pietre</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Allenare l’intuito e metodi di divinazione</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-La sacralità del cibo</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Creare con l'argilla</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Metodi naturali di controllo delle gravidanze</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;">-Alternative ecologiche all’uso degli assorbenti tradizionali</span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: center;">
************</div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
Questa è la presentazione generale del progetto, nello specifico ogni Madre della Luna che aderisce al progetto gestirà il tutto come meglio ritiene, creando il programma da offrire alle donne, sulla base delle linee guida sopra elencate e scegliendo le date e i modi di lavorare. Alcune ad esempio svolgeranno gli incontri in Luna Nuova, altre offriranno particolari attività inerenti ai propri campi di specializzazione e via dicendo. </div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
Se foste interessate a partecipare vi rimando alla pagina facebook del progetto, dove troverete i contatti e le info sui luoghi e sulle persone che organizzano e potrete tenervi aggiornate sugli eventi delle varie parti d'Italia <a href="http://www.facebook.com/ProgettoTendaRossa?fref=ts">http://www.facebook.com/ProgettoTendaRossa?fref=ts</a> </div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
Io personalmente ho intenzione di scrivere qui dei resoconti degli incontri che svolgeremo e probabilmente aggiungerò alla sezione e-book anche le dispense se qualcuna fosse interessata ad acquistarle :)</div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
Riguardo all'altro progetto, esso riguarderà la valorizzazione storico-culturale-folklorica ed eno-gastronomica della <b><u>Terra Sannita</u></b>. Quindi, oltre a tenervi aggiornati, raccontandovi degli eventi che faremo, pubblicherò sicuramente anche le mie ricerche in merito alla storia e al folklore del Sannio e dell'Irpinia, sperando di affascinarvi e farvi innamorare della mia terra. ^_^ </div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; line-height: 20px; text-align: justify;">
Oltre questo, continuerà il <u style="font-weight: bold;">Progetto Gaia</u> con il nostro lavoro e studio di ricerca sul Regno Vegetale, con escursioni e gite alla ricerca di erbe, per il riconoscimento e la raccolta. Progetto che ha ispirato la scrittura del mio e-book "Il Grimorio Verde".<br />
<br />
Detto questo, vi saluto e vi auguro un meraviglioso Raccolto!<br />
Da cuore a cuore...purezza e grazia!<br />
Nimue</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<br /></div>
Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-25970632385073827922013-07-31T04:59:00.001-07:002015-08-13T02:49:44.603-07:00Origini pagane di Ferragosto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5crFNDh0PsgSueAzM6EJ2SPnPpSAAgDxAKXClR2TjaAz6RMhIKXB3h4mGAnKXVV95pXsgmL1ATwMm3yFxDBJfqtp6wVBCnTj90Xiu9okwjO3whAFk7P5Xcg0RVjLvtei4bxcSUkeUshA/s1600/goddess_diana_by_rayelity-d5hhyec.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5crFNDh0PsgSueAzM6EJ2SPnPpSAAgDxAKXClR2TjaAz6RMhIKXB3h4mGAnKXVV95pXsgmL1ATwMm3yFxDBJfqtp6wVBCnTj90Xiu9okwjO3whAFk7P5Xcg0RVjLvtei4bxcSUkeUshA/s320/goddess_diana_by_rayelity-d5hhyec.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Il 13 di agosto, festa precristiana della dea-madre Diana, ovvero Vesta, era celebrato con libagioni di sidro, un capretto arrosto infilzato su rami di nocciolo e mele appese a grappoli ad un ramo.</i></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>
<span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
Un altro nome di questa dea era Nemesi (dal greco nemos -bosco), <i style="background-color: transparent;"></i><br />
<div style="display: inline !important; text-align: justify;">
<div style="display: inline !important;">
che nel greco classico è la vendetta divina per le trasgressioni dei tabù.</div>
</div>
</div>
</span><span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
Le statue la raffigurano con in mano un ramo di melo, e il poeta cristiano Commodiano (V sec.) </div>
</span><span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
la identifica con Diana Nemorensis ('del bosco') i cui seguaci 'venerano un ramo</div>
</span><span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
tagliato e chiamano Diana un ciocco di legno'.</div>
</span></i></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Nell'altra mano Nemesi porta una ruota, a indicare la sua natura di dea dell'anno che scorre, </i></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i></i></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="background-color: white;">al pari dell'egiziana Iside e della latina Fortuna, ma questa ruota è stata generalmente vista come la ruota dei destini umani e come simbolo della vendetta che si riversa sul trasgressore.</span></i></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>
<span style="background-color: white;"><div style="text-align: justify;">
In Gallia era nota come Diana Nemetona (il nemeton è il bosco sacro) ed era rappresentata con un ramo di melo, una tazza di sidro con su incisi degli Etiopi e un grifone con fattezze leonine e aquiline che indicava la stagione della sua festa. Nel Medioevo questa festa diventò quella dell'Assunzione della Vergine, il 15 agosto: il nostro Ferragosto.</div>
</span></i></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="background-color: white;">(Cit. pag. 296 "Dea Bianca" di </span><span style="background-color: white;">Robert Graves.)</span></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<div class="intro" style="letter-spacing: -1px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La parola "Ferragosto" deriva dal latino "Feriae Augusti" (Vacanze di Augusto) festa antichissima istituita dal primo imperatore romano insignito dal senato del titolo di "Augusto" (venerabile; sacro) ossia Ottaviano, che nel 18 a.C.dichiarò tutto il mese di Agosto festivo. Durante il mese si celebravano una serie di feste legate alla fertilità, all'abbondanza e alla raccolta dei cereali, la più importante delle quali capitava il 13 Agosto ed era in onore di Diana, altre ricorrenze celebravano anche Vertumno, dio delle stagioni e della maturazione dei raccolti; Conso, dio dei campi e Ops, dea della fertilità. Fu con l'avvento del cristianesimo che le celebrazioni in onore della Madonna cominciarono a sostituire quelle in onore di Diana, fu così che la ricorrenza del 13 fu spostata al 15 e divenne la festa della Madonna dell'Assunta, che celebra il momento dell'Assunzione della Santissima Vergine in Cielo. Nonostante ciò Ferragosto mantiene un carattere piuttosto popolare e profano, con le sue consuete gite fuori porta, le scampagnate e le feste di paese, tra banchetti e balli.</span></div>
<div class="intro" style="letter-spacing: -1px; line-height: 1.5em; margin-bottom: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ulteriori info: <a href="http://fatanimue.blogspot.it/search/label/Dea%20Diana">http://fatanimue.blogspot.it/search/label/Dea%20Diana</a> </span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-64039923421176456752013-07-31T03:12:00.000-07:002013-07-31T03:12:10.401-07:00Ricette per Lughnasadh<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjefQyzn5Y74D3qbtsXzW14tWOeaXKgnq7XfvA5zXetWWPcBw0vX-99VhG7fATRy7HKmIMzGFoBBLGUF5it2VsCWy2i92CNzFJli7GhKj8Vf6_5GUb7vpyGVnt8eQbaYCAenhLgd3AXB0Y/s1600/IMG_1927.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjefQyzn5Y74D3qbtsXzW14tWOeaXKgnq7XfvA5zXetWWPcBw0vX-99VhG7fATRy7HKmIMzGFoBBLGUF5it2VsCWy2i92CNzFJli7GhKj8Vf6_5GUb7vpyGVnt8eQbaYCAenhLgd3AXB0Y/s400/IMG_1927.JPG" width="300" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Sul mio blog di cucina potrete trovare delle ricette per festeggiare Lughnasadh </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://fatanimue.blogspot.it/search/label/Lughnasadh">http://fatanimue.blogspot.it/search/label/Lughnasadh</a></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-55235909576824184702013-07-31T03:06:00.004-07:002013-07-31T03:16:43.562-07:00Lughnasadh - La Festa del Raccolto (31 Luglio - 1 Agosto)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0FA0sn0FAqk4btrozxthKSm65b8D99iRTwepQ7eBIO-kl8D59Yh-VZDcE6n9sLOm0D6B-YdxegSfj_J0fQMN4k9tRb_xvNKRWcQhAK2E2FNEhY9vg1cXMlm0mmzXYup-ctRXwXx5jy8/s1600/lughnasadh2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc0FA0sn0FAqk4btrozxthKSm65b8D99iRTwepQ7eBIO-kl8D59Yh-VZDcE6n9sLOm0D6B-YdxegSfj_J0fQMN4k9tRb_xvNKRWcQhAK2E2FNEhY9vg1cXMlm0mmzXYup-ctRXwXx5jy8/s320/lughnasadh2.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Questo è il periodo in cui inizia la stagione del raccolto. Il grano è maturo e i suoi chicchi racchiudono in sé la sacralità del Mistero. Il grano è il simbolo della vita e del nutrimento e quando viene falciato rappresenta il sacrificio, la morte e la rinascita, non a caso è stato fin dal neolitico considerato sacro (così come tutti i cereali). I campi sono un'esplosione di oro, gli alberi sono carichi di frutta, il calore del Sole è forte, ma si comincia ad avvertire il cambiamento delle energie intorno a noi, la Natura inizia ad addentrarsi a passi lenti verso il riposo. Questo è il momento non solo del raccolto fisico e materiale, ma anche del nostro raccolto spirituale, è il momento di fare un bilancio dell'anno trascorso, mettendo nel cesto i frutti delle nostre azioni, delle nostre scelte, delle nostre esperienze, riflettendo sulle lezioni apprese, godendo e ringraziando dell'abbondanza che ci è concessa. <span style="text-align: justify;">La Madre Terra ci ha benedetti con
la sua ricompensa. La Dea però procura
solo quello per cui lavoriamo e che piantiamo con i nostri intenti. Con l'autunno
che inizia, il Dio Sole inizia ad invecchiare, ma non è ancora morto. Il Dio
simbolicamente perde un po’ della sua forza così come il Sole che sorge sempre
più a Sud ogni giorno e la notte inizia a crescere. </span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Durante il raccolto si credeva anticamente che una forza sacra si incarnasse nell'ultimo covone mietuto. Questo spirito del grano era identificato spesso nell'ultimo mietitore che raccoglieva l'ultimo covone. In tempi antichi egli era sacrificato e le sue ceneri sparse nei campi. Poi si passò a sacrificare animali e bruciare fantocci, ma il significato era sempre quello: il sacrificio della divinità primordiale, che moriva come Re del grano e il suo sacrifico, la sua linfa versata sui campi era garanzia di futuri e abbondanti raccolti.</span><span style="text-align: justify;"> </span><span style="text-align: justify;">Altri nomi per questa festa sono Lammas e la Vigilia di
Agosto. </span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">Anche l’odierna festa di ferragosto, in realtà, affonda le sue radici nelle tradizioni di Lughnasadh. "</span><span style="text-align: justify;">Lammas" era il nome sassone dato alla festa dopo la cristianizzazione e significa
"Messa delle Pagnotte", perché era il giorno in cui le prime pagnotte
venivano infornate dal raccolto e posizionate sugli altari delle chiese come
offerte e per esser benedette. Era un giorno rappresentativo dei "primi frutti".</span><span style="text-align: justify;"> </span></span></div>
<span style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; line-height: 18px;">In origine il ciclo agreste nella mitologia antica era rappresentato principalmente da due divinità femminili, quasi sempre madre e figlia, oppure sorelle, che rappresentavano la vita e la morte, e insieme il ciclo eterno di rigenerazione della Natura e dell'essere umano, erano due facce della stessa medaglia. Il folklore europeo ne parlò come la vecchia del grano che moriva al momento del raccolto per incarnarsi nella fanciulla del grano. Le due figure più conosciute sono Demetra/Cerere e Persefone/Proserpina. </span><span style="background-color: white; line-height: 18px;">I misteri iniziatici in onore di Demetra e Persefone che si tenevano ogni anno nell'antica Eleusi insegnavano che la morte è solo un passaggio verso una diversa esistenza. Così come Persefone ritornava dal regno dei morti, anche gli iniziati potevano aspirare alla resurrezione. Il chicco di grano muore ma per rinascere come nuova spiga, oppure sotto forma di pane. Più tardi la divinità del grano assunse aspetto maschile, il re o dio del grano, figlio o amante delle grandi dee.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 18px;">In Irlanda, Inghilterra e Scozia spesso si canta una ballata popolare, intitolata John Barleycorn must die, che parla di questo personaggio, rappresentazione dello spirito dell'orzo, che, come lo spirito del Grano, o la Madre del Grano di cui ho parlato prima, ogni anno muore e si trasforma</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;"> in farina e poi in birra e Wisky. Del testo della canzone esistono diverse versioni, raccolte in varie epoche, a partire dal 1600, di seguito si può leggere la traduzione del brano nella versione più comune:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 18px;"><br /></span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;">"C'erano tre uomini che venivano da occidente,per tentare la fortuna</span></span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;">e questi tre uomini fecero un solenne voto</span></span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline; font-family: inherit; line-height: 18px;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">John Barleycorn deve morire</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">loro avevano arato, avevano seminato, loro avevano dissodato</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e avevano gettato zolle di terra sulla sua testa</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e questi tre uomini fecero un solenne voto</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">John Barleycorn era morto</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">lo lasciarono giacere per un tempo molto lungo, fino a che scese la pioggia dal cielo</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e il piccolo sir John tirò fuori la sua testa e lasciò tutti di stucco</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">loro l'avevano lasciato steso fino al giorno di mezza estate e fino ad allora lui era sembrato pallido e smorto</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e al piccolo Sir John crebbe una lunga lunga barba e così divenne un uomo</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">loro avevano assoldato uomini con falci veramente affilate per tagliargli via le gambe</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">l'avevano avvolto e legato tutto attorno, trattandolo nel modo più brutale</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">avevano assoldato uomini con i loro forconi affilati che avevano conficcato nel (suo) cuore</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e il carrettiere lo trattò peggio di così</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">perché lo legò al carro</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e andarono con il carro tutto intorno al campo finché arrivarono al granaio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e fecero un solenne giuramento sul povero John Barleycorn</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">assoldarono uomini con bastoni uncinati per strappargli via la pelle dalle ossa</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e il mugnaio lo trattò peggio di così</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">perché lo pressò tra due pietre</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e il piccolo Sir John con la sua botte di noce e la sua acquavite nel bicchiere</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e il piccolo sir John con la sua botte di noce dimostrò che era l'uomo più forte dopo tutto</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">il cacciatore non può suonare il suo corno così forte per cacciare la volpe</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">e lo stagnaio non può riparare un bricco o una pentola senza un piccolo (sorso) di grano d'orzo."</span></div>
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span></div>
<span style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Nella tradizione
irlandese, gaelica e scandinava questa festa era chiamata
"Lughnasadh", un'occasione per commemorare il funerale del Dio del
Sole e della fertilità Lugh, che si prepara al sacrificio che avverrà a Mabon,
e Arianrhod, Dea delle Luna e dell'Aurora. In loro onore si tenevano gare di
destrezza sportiva.</span></span><br />
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Dovevano esistere diverse variazioni locali
della storia di Lugh, che purtroppo sono state dimenticate (nonostante ciò
alcuni frammenti di tali storie sembrano essere sopravvissuti attraverso altri
personaggi, come nel caso della storia di “Jack il Calderaio” della
Cornovaglia). Secondo il mito, la nascita di Lugh avviene in un periodo di
tensioni e pericoli. Il dio è figlio di Cian, figlio di Dian Cécht, e di
Eithne, figlia dell'invincibile campione Balor, colui il cui occhio inceneriva
tutto ciò su cui si posava (metaforicamente rappresenta il sole cocente e arido
di agosto, non più fertile e benevolo nei confronti degli esseri umani). Lugh
rappresenta la possibile riconciliazione tra Danai e Fomori (tra saggezza e forze
del caos). Poiché la sua esistenza è un pericolo per Balor (secondo una
profezia sarebbe stato ucciso dal nipote), appena nato viene nascosto e, come
Mabon, svanisce dalla terra ed è ospitato da Manannàn Mac Lir, custode delle
profondità marine, dove apprende l'arte della poesia. Cresciuto, Lugh reclama
il suo posto a Tara, tra i Tuatha Dé Danann. Come membro dei Danai, partecipa
alle lotte contro i Fomori e alla fine distrugge l'occhio del nonno Balor. I
Fomori non sono più invincibili e il raccolto è al sicuro. Lugh è infatti
l’unico in grado di distruggere il potere di Balor, essendo il frutto di un
Danann e di una Fomore, con la sua lancia infuocata trafigge l’occhio malvagio
portando la freschezza dei temporali che ci accompagneranno lentamente verso la
stagione buia. Le origini della festa di Lughnasadh – secondo la mitologia
irlandese – sono collegate, però, non tanto a Lugh quanto alla sua madre
adottiva Tailtiù, la quale si affaticò per preparare le pianure irlandesi
all’agricoltura e così morì, dopo aver chiesto che la pianura diventasse la sua
tomba. Lugh ordinò che gli uomini di Irlanda tenessero una festa annuale
all’anniversario della sua morte, istituendo i giochi funebri in suo onore. La
tradizione dei giochi funerari ha paralleli in molte culture, basti pensare le
cerimonie funebri dei guerrieri morti ricordate nell’Iliade. Il vero scopo
della festa è il raduno delle popolazioni al momento del raccolto sulle terre
coltivate, terre che costituiscono il corpo materiale della Dea della Terra. Gli
stessi raccolti sono essi stessi parte del corpo della Madre Terra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Secondo la tradizione gallese, egli è
figlio di Arianrhod, la Dea Bianca, e di Gwyddyon, suo fratello. La madre,
insofferente al nascituro, getta sul bambino tre geasa (divieti). Il bambino
non deve avere un nome a meno che non gli venga dato dalla dea stessa, non può
possedere armi se non donate da lei e non può avere in sposa una fanciulla
mortale. Attraverso l'ingegno del padre Gwyddyon il bambino riesce ad aggirare
i geasa , riuscendo ad avere un nome (la madre, stupita dalla sua abilità
esclamò: Lleu Llaw Gyffes, che significa “Il leone ha la mano ferma” e che
quindi divenne il nome del giovane dio), ad avere le armi (attraverso un
travestimento fu la dea stessa a metterle nella sua mano) e una bellissima
donna non mortale (venne creata dal padre mediante la magia e l'uso di nove
fiori e il suo nome è Blodeuwedd, che significa appunto “viso di fiori”).
Blodeuwedd tradisce il marito, riferendo all'amante Grown Pebr il suo punto
debole, ma Lleu riesce a salvarsi e a sconfiggere il nemico. Blodeuwedd viene
invece tramutata in gufo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">In questa vigilia di agosto la tradizione
vedeva molti festival dell'arte. Le gilde medievali creavano ancora più
mercanzie, decoravano i loro negozi e loro stessi con colori accesi e nastri,
marciavano in parate e organizzavano strane recite cerimoniali e danze per gli
stranieri e per gli astanti. Era tempo di baldorie propiziate dal calore estivo e si
celebrava l’inizio del raccolto e l’offerta dei primi frutti agli dei (la festa
era detta “del primo raccolto”), così come pure la potenza della luce solare e
l’abbondanza generosa della natura. Il sole aveva trionfato su venti, gelo e
nebbie e ora il raccolto era pronto. Ma la fertilità è anche un concetto legato
alla sessualità umana, così nell’antica Irlanda si celebravano i cosiddetti
matrimoni di prova che duravano un anno e un giorno. All'alba della
vigilia di Lughnasad si costruivano piccole capanne coperte di fiori,
possibilmente vicino a corsi d'acqua, dove gli innamorati dormivano insieme la
notte del 31 Luglio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">E' un momento di transizione. Anche se
maturiamo ciò che abbiamo costruito, raccogliamo i meriti per il nostro lavoro,
il Dio si sacrifica volontariamente per mano della Dea e il sangue è sui campi
come i semi a primavera. Il grano che matura è prodotto di una pianta morente.
La promessa di una nuova vita è nel cuore di ogni spiga che matura,
trasformandosi in grano e quindi in farina e quindi in pane che ci sosterrà nei
mesi che verranno. La Dea stessa, nella sua fase di Madre abbondante e prodiga
è presente come mietitrice del grano, di anime e di vita, la Crona che
gentilmente conduce la vita nella morte per poter ricreare ancora vita.</span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Book Antiqua, serif;"><span style="font-size: 15px;"><u><b>Attività per Lughnasadh</b></u></span></span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">La celebrazione di questo Sabba è una pausa per
rilassarci e aprirci ai cambiamenti della stagione, così che si può essere
tutt'uno con le energie e ottenere quello che vogliamo. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">I cibi per Lughnasad
includono pane, more e tutti i frutti di bosco, mele selvatiche, tutti i tipi
di cereali, ed i prodotti che maturano in stagione. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Talvolta si fa un dolce di
granoturco e si usa il sidro al posto del vino. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Questo è il tempo per insegnare
ciò che avete appreso, per dividere i frutti della vostra conoscenza con il
mondo. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Preparate un pane magico per festeggiare il raccolto aggiungendo alla
pasta delle erbe fresche come basilico, origano, aneto, prezzemolo e erba
cipollina. </span></div>
<div class="Standard" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Preparate la bambola di grano della Dea che userete a Imbolc per rappresentare la Fanciulla della Primavera che rinasce e tenetela in casa come talismano di abbondanza durante i mesi freddi.</span></div>
<br style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;" />
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #333333; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;"><br /></span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-49453339760110520602013-06-10T00:51:00.000-07:002013-06-10T00:52:24.637-07:00Le Tùatha Dé Danann<div style="text-align: justify;">
Mi accingo a scrivere di un argomento piuttosto complicato...una storia tra mito e realtà, dove i confini si confondono facilmente...Negli anni mi sono posta diverse volte domande su cosa fossero le Tùatha Dé Danann e quindi ho fatto delle ricerche, purtroppo non avendo la possibilità di reperire testi di prima mano, ho dovuto affidarmi al web e ne ho ricavato una serie infinita di informazioni contrastanti e a volte molto fantasiose, se non addirittura assurde, idem per quanto riguarda l'ipotetica Dea Danu, di cui all'inizio, in base alle info che circolano su internet, avevo dato per scontato l'esistenza, quando in realtà non esiste nessuna prova documentata che sia mai esistita una Dea con questo nome, se non nella tradizione Indù. Veniamo quindi ai fatti.</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b><u>Il Mito</u></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><u><br /></u></b></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Il mito irlandese narra che ci fu un tempo in cui i più
potenti tra i figli di Danu decisero di assumere abito terrestre e di scendere
e dimorare sulla Terra. Le Tùatha Dé Danann (Le tribù di Danu), così chiamati,
arrivarono in Irlanda dal cielo avvolti in una nebbia. Vennero in Eire (altro
nome dell’Irlanda), esseri brillanti di luce, in nubi di fumo e lampi, il 1°
Maggio. Venivano dalle stelle gli Dei d’Irlanda, portando con sé i tesori delle
loro patrie native: dal regno di Findias la spada di Nuada, che non mancava mai
la vittima; da Gorias la lancia di Lugh, che rendeva invincibile in battaglia
chi la impugnava; da Murias il calderone di Dagda, capace di sfamare un numero
illimitato di persone senza svuotarsi mai; e da Falias la Pietra del Destino,
che emetteva un grido se veniva percossa dal giusto re. Al tempo del loro
arrivo, l’Eire era abitato da una razza conosciuta come Fir Bolgs. Le Tùatha Dé Danann raggiunsero le coste avvolti dalle nebbie per nascondersi. La razza
divina creò un' eclissi che durò tre giorni, e la Morrigan oltre alle nebbie
creò delle tempeste che si scaricarono sui Fir Bolgs, sino a costringerli a
cercarsi un nascondiglio. Quando le due parti si incontrarono, dopo un iniziale
periodo di tregua, si accese una battaglia sanguinosa in cui i Fir Bolgs ebbero
la peggio e così le Tùatha Dé Danann acquisirono il controllo del territorio irlandese. Le Tùatha Dé Danann vengono dal
Nord: qui hanno studiato tutte le loro potenti arti magiche. Di Dagda si dice
che sia stato il più grande di loro, signore della conoscenza e Sole di
tutte le Scienze. Fu un regnante grande e generoso per 80 anni, chiamato anche
Eochaid Ollathair, il Padre di Tutti, potente e pieno di talenti. Possedeva una
mazza a doppia terminazione: con un capo poteva uccidere nove uomini in un
colpo solo, mentre con l’altro poteva riportarli in vita. Nuada fu un altro
sovrano, che regnò giustamente e con coraggio fino alla prima battaglia di Mag
Tured, nella quale perse un braccio e Diancecht, medico delle Tùatha Dé Danann, gliene fece
uno di metallo prezioso, che valse al sovrano il nome di Nuada braccio
d’argento. Diancecht era un dottore davvero speciale: guardiano di una fonte
della salute insieme a sua figlia Airmed, era in grado di ridare la vita a
tutti i guerrieri uccisi immergendoli totalmente nella fonte, causando gravi
"problemi" e panico ai nemici che incontravano di nuovo in battaglia
i guerrieri uccisi a fatica il giorno prima. Se però i guerrieri erano stati
decapitati, allora la "resurrezione" diveniva impossibile. Manannan
MacLyr girava in mezzo al popolo con vesti dimesse, aiutandoli nelle loro
imprese. Poteva mutare forma a piacimento. Era un dio molto potente e possedeva
una nave magica che "viaggiava senza vele ed era guidata dal
pensiero". Giganteschi erano i cavalieri delle Tùatha Dé Danann, ma con il passare
del tempo e con l’opera di dissuasione della cristianità, persero importanza e
dimensione. Erano grandi maestri di magia e si dice che fossero venuti dalle
stelle per insegnare ai figli della Terra l’amore e l’armonia. Secondo le
descrizioni, questi esseri avevano la pelle chiara ed erano di grande bellezza.
Molti divennero eroi del Fianna, una grande forza combattente dell’Irlanda,
composta da guerrieri scelti comandati da Finn Mac Cuhmail, presentato sia come
un gigante che come un eroe. Sua moglie era una dea cervo e gli diede un figlio
di nome Oisin che aveva lo stesso potere materno di mutare forma. Oisin andò
nella "Terra della Giovinezza" per sposare Niave, una principessa di
quelle terre. Visse con lei per tre anni nell’Altromondo, ma poi sentì la
nostalgia degli altri Fianna. Ritornò a casa sul cavallo magico di Niave e
scoprì che erano passati centinaia di anni e i Fianna non erano altro che
leggende quasi dimenticate. Si imbatté in un vecchio caduto in un fossato e
mentre lo stava aiutando ad uscirne, la cinghia della sua sella si ruppe. Non
appena toccò il terreno, Oisin divenne vecchissimo e il cavallo se ne volò a
casa. I figli di Danu sono conosciuti
anche come "Gli Eterni, o Esseri Opalescenti", perché erano a parte
del segreto dell’immortalità. Celebravano una Festa dell’Età, con la quale
nessuno diventava vecchio, dove si beveva la birra di Gobhniu il fabbro. Non
deve sorprendere l’accostamento dell’immortalità con un dio della metallurgia.
L’arte del fabbro era tenuta in grande considerazione dagli dei: egli era in
contatto con le sottili forze telluriche e magmatiche della Terra, i cui flussi
lavici rappresentavano il mestruo della Dea, apportatrice di vita e
dell’immortalità. Inoltre, le armi forgiate da Gobhniu non avrebbero mai
mancato il bersaglio. Negli antichi manoscritti irlandesi "Il libro di
Leinster" e "Il Libro di Dun Cow" gli appartenenti alla razza
dei Tuatha De Danann vengono descritti come "dei e non dei", indicando
che essi sono di fatto una via di mezzo, è comunque indubbio che i Tuatha De
Danann fossero trattati come "dei che vivono tra di noi". Furono
grandi re e guerrieri, potenti maghi, insegnarono l’Arte ai druidi e alle
sacerdotesse. Furono venerati come Dei, regnarono indisturbati per secoli
finché arrivò dal sud un popolo dai capelli rossi: i Gaeli. I Tuatha nascosero
le spiagge dell’isola dietro una grande nuvola nera e scatenarono una tempesta
tremenda. I Gaeli furono così ricacciati indietro, non riuscendo ad approdare.
Ma tra le loro fila c’era un grande druido che ordinò alla tempesta di cessare,
i Gaeli poterono così sbarcare in Irlanda. Dopo essere stati sconfitti dai
gaelici, i figli di Danu - i Tuatha - si ritirarono nelle colline cave, i monti
Sidhe, nel regno di Faerie (Il Regno delle Fate), situato nel piano astrale,
dove vivrebbero insieme agli altri spiriti della Natura, alcuni li chiamano
Sidhe, altri Elfi, altri ancora Fate. Sono guerrieri alati e potenti che hanno
il compito di vegliare e aiutare il genere umano. I miti e le leggende del
passato raccontano di come, nella loro veste di Sidhe, (pronuncia Shee
significa “il popolo dei Tumuli o delle colline” infatti, abitualmente le fate
vivono in luoghi isolati vicino colline o tumuli di terra, dove in genere vi è
l’ingresso per il loro mondo), essi influenzassero i grandi eroi nei loro
sforzi oppure di come vi si opponessero favorendo i loro nemici. Bodb Dearg
(Bodb il Rosso), figlio maggiore di Dagda, fu scelto per essere il loro re. Si
dice che fosse esperto in incantesimi e misteri. In epoca post cristiana le
divinità celtiche vennero confinate nei miti del folcklore popolare divenendo
parte integrale del piccolo popolo, in veste di re o regine del regno fatato
continuarono a vivere anche dopo l’avvento del cristianesimo, ed ecco perché il
termine Tuatha de Danaan finì per essere usato come sinonimo del piccolo
popolo. Le divinità dell’antica religione che non finirono demonizzate furono
trasformati in esseri fatati facenti parte delle leggende, diventando così meno
minacciosi per il cristianesimo. La Dea Madre sopravvisse nel mito e in forme
cultuali segrete sotto forma di Fata buona, Fata del destino, Fata madrina,
Regina delle fate.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">N.B. Ora nel tentare di mettere ordine e chiarezza, ho trovato un sito davvero ben fatto, uno studio serio e affascinante sulle Tùatha Dé Danann, quindi riporterò per intero la loro analisi (qui trovate l'originale <a href="http://bifrost.it/CELTI/6.TuathaDeDanann/01-TuathaDeDanann.html#VI">http://bifrost.it/CELTI/6.TuathaDeDanann/01-TuathaDeDanann.html#VI</a>) e vi consiglio di visitare il sito perché troverete tutto e di più sulla mitologia celtica <a href="http://bifrost.it/Miti/Celti.html">http://bifrost.it/Miti/Celti.html</a> . E' lunghissimo, ma davvero vale la pena di leggere...</span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b><u>L'Etimologia</u></b></span></div>
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<span style="font-family: inherit;"><b><u><br /></u></b></span></div>
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I - LE TÚATHA DÉ DANANN: PROBLEMI ETIMOLOGICI</div>
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La più frequente traduzione dell'etnonimo Túatha Dé Danann è «Tribù della dea Danu». È questa la resa tradizionale del nome, quella riportata in tutti i libri di mitologia. Ma è quella corretta? La verità è che su questo nome gravano serie difficoltà di interpretazione, come adesso vedremo.</div>
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Il primo termine dell'etnonimo, túatha, non offre problemi. Questo è infatti il plurale del sostantivo gaelico túath, relato a sua volta al celtico continentale teutā > toutā (cfr. il teonimo Toutatis), a indicare una popolazione dalla comune ascendenza. È quindi giustificato l'uso della parola di origine latina «tribù», da usarsi però al plurale: «le tribù».</div>
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Più problematico è invece il termine successivo, dé. Lo si ritiene comunemente il genitivo della parola «dea», riferito a Danann, da cui la comune traduzione «Tribù della dea Danu». La difficoltà sta nel fatto che in realtà dé è il genitivo del sostantivo maschile dia «dio» (la parola «dea» in irlandese è bandia); in tal caso una traduzione corretta dovrebbe essere «Tribù del dio di Danu». (E non bisogna neppure trascurare la possibilità che non si tratti di dé, ma di de, come a volta si trova nei manoscritti; in irlandese de è la preposizione «di», proprio come nelle lingue neolatine: in tal caso la corretta interpretazione dell'etnonimo sarebbe semplicemente le «Tribù di Danu».)</div>
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E veniamo ora all'ultimo termine, il più controverso. Danann (nei testi antichi scritto Danand o Donand) viene assunto come il genitivo di un nome proprio, la cui forma nominativa si ritiene comunemente sia *Danu. Purtroppo questo nome non è attestato in nessuna fonte antico-irlandese: è stato ricostruito dagli studiosi dell'Ottocento, in analogia con altri termini che presentano una medesima declinazione (come Ériu «Irlanda» che al genitivo dà Érenn). Un'altra possibilità è che Danann sia connesso col termine dán «arte, facoltà, capacità», che però viene declinato al genitivo come dána (da cui l'espressione áes dána «gente dell'arte» riferita all'insieme degli artigiani, degli artisti, dei musici e dei giuristi di una tribù).</div>
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Come si vede dunque, la comune traduzione di Túatha Dé Danann come «Tribù della dea Danu» è il risultato di una serie di scelte non del tutto giustificabili. Una resa filologicamente più corretta potrebbe essere «Tribù del dio di Danann», anche se, in base alle ragioni addotte dagli antiquari sull'origine del termine, in questo sito preferiamo tradurre «Tribù degli dèi di Danann».</div>
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Ancora un piccolo dettaglio. I moderni scrittori che si sono dedicati a divulgare le gesta delle Túatha Dé Danann in forma narrativa, hanno sempre manifestato una spiccata tendenza a contrarre il nome, troppo lungo e pesante per ripeterlo di seguito nel testo. Le varie soluzioni escogitate si sono però rivelate poco corrette. È infatti improprio chiamarli «i Túatha», come se túatha fosse il nome proprio del mitico popolo d'Irlanda e non il sostantivo plurale «tribù», applicabile allo stesso modo a ogni popolazione organizzata in tribù; viceversa possiamo accettare «le túatha», ma come sostantivo, non come nome proprio. Alternativamente, è da evitare «i Danann», come se Danann fosse il nome collettivo della popolazione, e non il presunto genitivo del nome *Danu. Se non come sostantivo, possiamo tuttavia accettare danann come aggettivo: è una soluzione inelegante ma in fondo giustificata per mancanza di termini appropriati.</div>
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È allora preferibile scrivere ogni volta il nome per intero: Túatha Dé Danann. E se proprio chi scrive non ha la pazienza necessaria per trascinarsi dietro questo etnonimo così complesso, allora sono preferibili le dizioni Túatha Dé, le «tribù della dea (degli dèi)», o Fir Déa, gli «uomini della dea». Infine bisogna notare che, a rigore, l'etnonimo va al femminile, essendo questo il genere della parola gaelica túath; dunque «le Túatha Dé Danann» e non «i Túatha Dé Danann». D'altronde anche in italiano diremmo, senza alcun problema, «le Tribù degli dèi di Danann». L'uso del maschile è invalso dal fatto che la maggior parte delle traduzione nella nostra lingua sono passate attraverso l'inglese, lingua dove l'articolo the mantiene la sua ambiguità di genere. In questo sito utilizziamo senza problemi il corretto genere femminile e ci rifiutiamo di accodarci al discutibile uso invalso nella letteratura italiana di considerare maschili le Túatha Dé Danann.</div>
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<b><u>Storia e Analisi</u></b></div>
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II - CHI ERANO LE TÚATHA DÉ DANANN?</div>
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Il poeta W. Butler Yeats, parlando dei Túatha Dé Danann, fornisce tre risposte sulla loro identità:</div>
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Chi sono costoro? «Angeli caduti che non erano abbastanza buoni da essere salvati, né abbastanza cattivi da essere cancellati» dicono i contadini. «Gli dèi della terra» dice il Libro di Armagh. «Gli dèi dell'Irlanda pagana» dicono alcuni studiosi di storia, «gli dèi delle Túatha Dé Danann, che, quando non furono più venerati e nutriti con le offerte, si rimpicciolirono secondo l'immaginazione popolare, e ora sono alti solo poche spanne». [...]. Non pensate tuttavia che le fate siano sempre piccole. Nel loro mondo tutto è capriccioso, anche la loro statura.</div>
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W.B. Yeats: Irish Fairy and Folk Tales</div>
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Le risposte di Yeats testimoniano, se mai ce ne fosse bisogno, il singolare rapporto che gli Irlandesi hanno sempre avuto con la loro storia mitica. I monaci medievali che trascrissero le antiche leggende preferirono evemerizzarle e inserirle in un quadro classico-cristiano piuttosto che gabellarle in blocco come menzogne o favole, col risultato che, ancora ai tempi di Céitinn, nel XVIII secolo, si tracciavano genealogie e annali storici che comprendevano tanto i Clanna Nemid quanto le Túatha Dé Danann.</div>
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Ma anche se trattati in un quadro storico, inseriti in una genealogia che li riconduce ai figli di Nóe, le Túatha Dé Danann si staccano prepotentemente, per la loro natura superiore, per le loro conoscenze e i loro poteri, dai normali esseri umani. I personaggi principali delle Túatha Dé Danann, anche se non sono espressamente definiti come divinità, hanno infatti caratteristiche che li elevano al di sopra dei comuni mortali. E per quanto i copisti si siano sforzati di ridurli alla stregua di qualche antica popolazione preistorica, non sono riusciti a cancellare del tutto la loro natura divina.</div>
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Perché gli eroi delle Túatha Dé Danann furono gli antichi dèi dell'Irlanda celtica. Su questo non vi è alcun dubbio. Non solo è possibile tracciare molte omologie tra le gesta delle Túatha Dé Danann e quella degli dèi di molte altre mitologie indoeuropee, ma è anche evidente che molti nomi e personaggi che troviamo tra le Túatha Dé Danann li avevamo già trovati nell'epigrafia e nell'iconografia monumentale gallo-romana, rendendo palesi molte delle dinamiche che guidano il processo di trasformazione dei miti nel corso della storia.</div>
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Si analizzeranno i vari personaggi passo per passo, ma qui non sarà sbagliato dare una visione d'insieme delle principali corrispondenze e analogie tra gli dèi irlandesi e le divinità galliche:</div>
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Il Dagda Mór è probabilmente il Dio col mazzuolo, il gallico Sucellos.</div>
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Lúg Samildánach è senza dubbio il Mercurius di cui parla Cesare, «inventore di ogni arte».</div>
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Núada Aircetlám lo avevamo ritrovato in Britannia nel nome del dio Nodons.</div>
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Mídir è il Medros gallico.</div>
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Ogma è l'Ogmios gallico.</div>
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Goibniu è il Gobannicnos gallico.</div>
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Brígit è la Brigindona gallica e la Brigantia britannica.</div>
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Némain è la Nemetona gallico-britannica.</div>
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Badb Chatha è la Cathobodua gallica.</div>
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III - DAI «TRE DÈI DI DANANN» ALLE «TRIBÙ DEGLI DÈI DI DANANN»</div>
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Molte ipotesi si sono intrecciate, dal Medioevo al Seicento, fino ai giorni nostri, per spiegare l'origine e il significato dell'etnonimo Túatha Dé Danann.</div>
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Nel Lebor Gabála Érenn, il «Libro delle invasioni di Ériu», la nostra più antica fonte riguardante le Túatha Dé Danann, si fa riferimento a un gruppo di tre giovani i quali, a quanto pare, furono gli originari detentori del titolo di «dèi di Danann». Si chiamavano Brian, Iuchar e Iucharba, ed erano i tre figli che una certa Danann aveva avuto da una relazione incestuosa intrecciata col suo stesso padre, Delbáeth Tuirill Bícreo. </div>
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I sei figli di Delbáeth figlio di Ogma figlio di Elatha figlio di Delbáeth figlio di Nét furono Fíachra, Ollam, Innui, Brian, Iucharba e Iuchar. Danann, la figlia dello stesso Delbáeth, fu madre degli ultimi tre, Brian, Iucharba e Iuchar. Questi furono i tre dèi di Danann [Trí Dée Danann] dai quali si chiama la montagna dei Tre Dèi. E quel Delbáeth aveva nome Tuirell Bícreo.</div>
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Lebor Gabála Érenn [64]</div>
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A questa Danann fa riferimento anche un'anonima composizione gnomica inclusa nel Lebor Gabála Érenn [64], un cui verso accenna a «Danann madre degli dèi» [Danann máthair na ndée]; è evidente che il verso si riferisce soltanto ai «tre dèi di Danann», anche se ovviamente un lettore moderno con diverse aspettative potrebbe leggervi un riferimento a una «madre di tutti gli dèi».</div>
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Seathrún Céitinn (Geoffrey Keating), nei suoi Foras feasa ar Éirinn, ci spiega che i tre figli di Danann vennero scambiati per divinità dalla gente semplice, per via della loro eccellenza «nelle arti pagane» [i gcéardaibh geintlidhe], e per questo vennero chiamati Trí Dée Danann, i «tre dèi di Danann». Secondo Céitinn, la fama dei tre figli di Danann crebbe a tal punto che l'intero popolo a cui essi appartenevano cominciò a farsi chiamare Túatha Dé Danann, le «tribù degli dèi di Danann».</div>
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Elcuni eruditi dicono che è dai tre figli di Danann figlia di Delbáeth che le Túatha Dé Danann presero il loro nome, e cioè Brian, Iuchar e Iucharba, i tre figli di Delbáeth figlio di Elatha figlio di [Delbáeth figlio di] Nét figlio di Innui figlio di Allui figlio di Tat figlio di Tabarn figlio di Enna figlio di Báth figlio di Ibáth figlio di Beothach figlio di Iarbonel Fáid figlio di Nemed. La ragione è che i suddetti tre erano così esperti nelle arti pagane, che quelle tribù con le quali vivevano li chiamavano dèi, tanto che presero nome proprio da loro. In questi versi è attestato che questi tre furono i tre dèi di Danann [Trí Dé Danann], come dice anche quel poema che inizia con le parole, «Ascoltate, o voi istruiti senza biasimo»...</div>
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Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirinn [II: 10]</div>
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Ma questa spiegazione, che Céitinn ha tratto da quanto si afferma nel Lebor Gabála Érenn, non è che un'etimologia popolare con la quale gli stessi redattori medievali tentarono di spiegare l'etnonimo Túatha Dé Danann, di cui non comprendevano il significato. Ma nemmeno questa spiegazione è pienamente convincente: poiché Dé è un genitivo singolare, bisognerebbe intendere l'etnonimo come «tribù del dio di Danann», espressione che nel contesto dei «tre dèi» non ha molto senso.</div>
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Dopo aver riferito quanto detto sopra, Céitinn riporta il passo di un poema gnomico di Flánn Mainstrech, anch'esso tratto dal Lebor Gabála, di cui evidentemente costituiva una fonte non trascurabile.</div>
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Brian, Iucharba e Iuchar,</div>
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tre dèi delle Túatha Dé Danann;</div>
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furono uccisi a Mana sopra il gran mare</div>
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per mano di Lúg figlio di Ethné.</div>
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Flánn Mainstrech: «Ascoltate, o voi istruiti senza biasimo...» [19]</div>
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in: Lebor Gabála Érenn [64]</div>
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in: Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirinn [II: 10]</div>
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Si noti che Brian, Iuchar e Iucharba, i «tre dèi di Danann» [Trí Dée Danann], nel poema di Flánn Mainstrech sono chiamati, con piccola ma significativa variazione di significato, i «tre dèi dei Túatha Dé Danann» [Trí dée Túaithe Dé Danann]. Potrebbe essere un residuo del rapporto originario che intercorreva tra i «tre dèi» e le tribù nel loro complesso: difficile dire da quali basi si sia sviluppato il complesso di significati che ha portato all'affermazione di un etnonimo problematico come Túatha Dé Danann.</div>
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Ma Céitinn fornisce anche un'altra origine del nome delle Túatha Dé Danann:</div>
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Altri dicono che è per questo che essi vennero definiti Túatha Dé Danann, e cioè che erano divisi in tre classi quando invasero Ériu. La prima classe, detta Túath, consisteva nei ranghi della nobiltà e nei capi delle tribù [...]. La seconda classe, detta Dé, comprendeva i druidi, tra cui coloro di cui abbiamo parlato, i cosiddetti «tre dèi di Danann». Costoro erano chiamati «dèi» per via delle loro arti meravigliose. La terza classe, detta Danann, era costituita dagli artigiani, in quanto dán vuol dire «artigianato».</div>
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Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirinn [II: 10]</div>
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Céitinn scinde l'etnonimo nei suoi tre termini, dando a ciascuno un'etimologia indipendente, dove Túath «tribù» si riferisce ai capi e ai condottieri del popolo; Dé «divinità» alla classe sacerdotale, composta dai druidi e dai sapienti (tra cui Céitinn annovera anche i «tre dèi»); e Danann all'áes dána, la «gente dell'arte» ovvero l'insieme degli artigiani, degli artisti e dei musici della tribù. Anche se si tratta ancora una volta di un'etimologia popolare, la spiegazione di Céitinn ha il pregio di far risaltare una sorta di tripartizione funzionale à la Dumézil: i nobili e i condottieri esemplificano la regalità guerriera (seconda funzione), i druidi la funzione magico-sacrale (prima funzione), la gente dell'arte le attività economico-creative (terza funzione). Come abbiamo detto altrove, trattando delle dinamiche interne del Ciclo delle Invasioni, nelle Túatha Dé Danann si costituisce il primo gruppo funzionalmente completo della civiltà irlandese [VEDI]: Céitinn non poteva sottolineare più opportunamente i singoli costituenti di questa mitica popolazione.</div>
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Quello che invece sembra probabile agli studiosi moderni, è che il significato originale del nome Túatha Dé Danann non abbia mai avuto nulla a che vedere con una dea *Danu o Danann; certamente l'etnonimo va anche considerato come unitario e non come convergenza di tre termini distinti. È anche improbabile, del resto, che Túatha Dé Danann stato originariamente un teonimo: non ci sono precedenti nelle tradizioni indoeuropee per divinità o gruppi di divinità a cui ci si riferisca con un termine di questo tipo. Infine bisogna sottolineare che molti dei popoli mitologici trattati nel Lebor Gabála Érenn sono in realtà gruppi etnici storici. È il caso dei Fir Bolg, dei Fir Domnann e dei Galeóin, i cui etnonimi sono spiegati nei testi antichi con etimologie popolari quali «uomini sacco», «uomini che scavavano la terra» e «[uomini] armati di lancia», ma noi sappiamo che in realtà essi nascondono i nomi tre popolazioni celtiche: i Belgi, i Dumnoni e i Galli. E si noti ancora che gli stessi Dumnoni sembrano ricomparire nel patronimico del capo fomóir Indech mac Dé Domnann, dove il genitivo Dé Domnann è attestato nella medesima costruzione in «Dé» di Dé Danann (ed anche qui i primi studiosi ricostruirono un nominativo *Domnu, ipotizzando che si trattasse di una dea delle tenebre e della morte, madre dei Fomóire).</div>
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Non è dunque irragionevole supporre che le Túatha Dé Danann siano state anch'esse un gruppo etnico della preistoria irlandese, magari un popolo che adorava in origine una dea chiamata Danann, oppure legato originariamente a qualche corso d'acqua od a una terra bagnata da un fiume (se fosse verificata la provenienza da un protoceltico *dānu «fiume»). Quello che è certo è che non furono i compilatori del Lebor Gabála ad applicare per primi questo nome alle figure basate sulle antiche divinità celtiche: Túatha Dé Danann è un etnonimo troppo profondamente radicato nella letteratura irlandese e nelle tradizioni popolari per essere stato inventato nel Medioevo. Può essere stato in uso per alcuni secoli a indicare un popolo magico, di cui si conservava qualche vago ricordo risalente a tempi remoti, a cui venivano ascritte tutte le inesplicabili costruzioni megalitiche del paesaggio irlandese, così come il folklore francese per secoli ha indiscriminatamente fatto risalire tutte le antiche rovine ai «Romani» o ai «Saraceni». I costruttori dei tumuli, gli innalzatori dei cairn, sarebbero stati immaginati con tratti divini, riducendo antiche divinità al rango di mortali con magici poteri. L'associazione delle Túatha Dé Danann con gli antichi tumuli funerari e le colline magiche [síde] possono averli fatti concepire insieme come creature soprannaturali e antenati degli esseri umani. (Kondratiev 1998)</div>
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IV - L'IPOTETICA DEA *DANU</div>
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Si ipotizza che il nome *Danu derivi da una radice indoeuropea *DĀ- «fiume, corrente» (cfr. sanscrito dānu «fluido, goccia», avestico dānu «fiume», ossetico don «fiume»; cfr. i nomi dei fiumi Don, Dnepr e Dnestr). Che questa radice fosse conosciuta in ambito celtico, lo testimoniano il nome del fiume Danuvius «Danubio» (< celtico *Dānwjo) e il gallico condate «confluenza». A partire da questa radice, si è voluto intendere il nome *Danu relato a significati tipo «terra bassa, terra umida», interpretando *Danu come una dea della terra, della fertilità o delle acque fluviali.</div>
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Sottolineiamo innanzitutto che il nome *Danu non è attestato in nessuna antica fonte irlandese: è stato creato dagli studiosi dell'Ottocento per spiegare il termine Danann presente nell'etnonimo Túatha Dé Danann. Essi assunsero che Danann fosse il genitivo di un nome proprio e ne ricostruirono la forma al nominativo *Danu, prendendo a modello dei termini che presentavano la medesima declinazione, quale Ériu «Irlanda», che al genitivo dà Érenn.</div>
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La dea *Danu rappresenta un motivo di forte perplessità presso gli studiosi di mitologia, i quali si trovano spesso costretti a farsi largo attraverso le maglie di un fatidioso preconcetto secondo la quale essa sarebbe stata una sorte di dea primordiale della terra, antenata e madre deille Túatha Dé Danann, etnonimo inteso in tal caso come «Tribù della dea Danu». Il fatto che le Túatha Dé Danann sembrino riconoscere *Danu come divinità clanica della loro stirpe ha addirittura fatto ritenere che il più antico nucleo della religione irlandese fosse di tipo matriarcale, anche considerando il ruolo particolarmente importante che le donne rivestivano all'interno della società celtica.</div>
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L'origine di questo preconcetto va cercata in certe pubblicazioni dell'epoca vittoriana ed edoardiana, i cui autori, che erano di lingua inglese e spesso carenti per quanto riguardava la lingua e la letteratura gaelica, provvidero a divulgare il materiale caotico e contraddittorio dei manoscritti irlandesi e gallesi – le cui traduzioni cominciavano ad apparire proprio allora sulle riviste specializzate – mettendolo in una forma accessibile a un pubblico non specializzato. Questi autori riferirono le ipotesi degli studiosi sul significato dei miti e la natura dei personaggi, senza però entrare nei dettagli o senza indicare le riserve che gli studiosi avevano avanzato circa le loro conclusioni.</div>
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Parallelamente, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, nell'entusiasmo della riscoperta della cultura celtica, molti scrittori irlandesi presero spunto dal patrimonio mitico del loro paese per le loro opere letterarie; autori del calibro di William Butler Yeats, John Millington Synge, George Russell e Lady Augusta Gregory, piegarono quei miti al proprio gusto artistico e ne trassero romanzi, racconti e drammi teatrali ancora oggi apprezzati in tutto il mondo anglosassone. Questi autori erano nutriti di romanticismo e rilessero i racconti tradizionali irlandesi secondo il gusto e le idee letterarie dell'epoca. Le opere del Celtic Revival furono indubbiamente sincere in quanto a entusiasmo e patriottismo, ma le necessità estetiche venivano anteposte allo scrupolo filologico.</div>
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In molti di questi libri, alcuni dei quali vengono regolarmente ristampati, gli eroi dei Túatha Dé Danann sono presentati senza ambiguità come i discendenti di una dea chiamata *Danu, senza alcun accenno al fatto che tale dea esisteva soltanto nelle ipotesi degli studiosi. Scriveva Charles Squire: «La divinità più antica di cui sappiamo qualcosa è Danu, la dea da cui tutti gli dèi presero il nome di Túatha Dé Danann [...]. Danu rappresentava probabilmente la terra e la sua fertilità, e bisognerebbe paragonarla alla greca Demetra. Tutti gli altri dèi sono, o quanto meno vengono chiamati, suoi figli» (Squire 1911). E T.W. Rolleston: «La più importante delle dee danaan [sic] era Danu, madre di tutti gli dèi irlandesi [...]. Era figlia del Dagda [!] e, come lui, associata all'idea della fertilità e dell'abbondanza» (Rolleston 1914).</div>
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Le pubblicazioni successive non hanno fatto che rafforzare questa visione posticcia di *Danu, fissandola nella memoria degli appassionati come la dea della terra, madre delle Túatha Dé Danann. Buona parte della saggistica del Novecento ha risentito di questa interpretazione fuorviante. Era tale l'importanza che si attribuiva a questa grande dea *Danu, che persino uno studioso attento come John MacCulloch arrivò a sostenere che tutte le divinità femminili presenti nell'epica irlandese non erano che aspetti di *Danu nelle sue molteplici facce; ella sarebbe stata la tipica dea della fecondità, animale e vegetale, poi trasformata in divinità ipoctonia, regina degli inferi e delle forze sotterranee che presiedevano alla vegetazione (MacCulloch 1911). Seppur con prudenza, De Vries riteneva *Danu un'antichissima divinità pre-indoeuropea, della quale ipotizzava un collegamento con la madre universale Aditi della mitologia indiana (De Vries 1961). Nel loro recente dizionario, Sylvia e Paul Botheroyd definiscono *Danu il prototipo di ogni rapporto di forze che crea, nutre e fa prosperare le creature viventi e la descrivono come una dea dal carattere ambivalente, tanto benigno quanto maligno, simile all'indiana Kalī (Botheroyd & Botheroyd 1992-1996). Peter Berresford Ellis, nella sua discutibile riscrittura dei miti celtici, finisce addirittura per definire *Danu come la personificazione delle acque primordiali, facendone una sorta dea eponima del fiume Danubio (Berresford-Ellis 1999).</div>
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Negli ultimissimi anni, la musica folk irlandese e i romanzi di Tolkien hanno veicolato l'interesse delle giovani generazioni verso la materia celtica e l'editoria si è sbizzarrita a fornire un gran numero di pubblicazioni sulla mitologia e sul folklore irlandesi, anche se poi per la maggior parte dei casi si tratta di libri o articoli dallo spessore inconsistente, privi di senso critico e spesso di chiara ispirazione new age. Il proliferare di culti neopagani e di pubblicazioni amatoriali, soprattutto in internet, hanno contributo ancora di più a diffondere un'immagine deformata della spiritualità celtica, addirittura attribuendo alla dea *Danu ruoli in miti della creazione che semplicemente non esistono.</div>
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V - CHI ERA DANANN?</div>
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Nel Libro delle invasioni d'Irlanda, l'unica figura che sembra avere una relazione con il nome delle Túatha Dé Danann, è appunto Danann, figlia di Delbáeth Tuirill Bícreo, madre di Brian, Iuchar e Iucharba. Non dunque una dea madre universale, antenata delle stirpi divine, ma una semplice donna inserita in un punto assolutamente ordinario nella genealogia delle Túatha Dé Danann.</div>
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I sei figli di Delbáeth figlio di Ogma figlio di Elatha figlio di Delbáeth figlio di Nét furono Fíachra, Ollam, Innui, Brian, Iucharba e Iuchar. Danann, la figlia dello stesso Delbáeth, fu madre degli ultimi tre, Brian, Iucharba e Iuchar. Questi furono i tre dèi di Danann [Trí Dée Danann] dai quali si chiama la Montagna dei Tre Dèi. E quel Delbáeth aveva nome Tuirell Bícreo.</div>
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Lebor Gabála Érenn [64]</div>
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Ma chi era Danann? Le fonti sono molto laconiche su di lei, anche se – al contrario dell'ipotetica *Danu – Danann è esplicitamente attestata nelle fonti. Era figlia di Delbáeth Tuirill Bícreo e aveva avuto i suoi tre figli da una relazione incestuosa col proprio padre, ma a parte questo, di Danann non sappiamo altro. Il suo nome presenta la medesima forma al nominativo e al genitivo, una declinazione così irregolare da far supporre che anche Danann sia una figura inventata a posteriori – dai redattori medievali del Lebor Gabála – per spiegare il problematico genitivo presente in Túatha Dé Danann. (Si noti che nei testi più recenti il nome Danann viene flesso al genitivo Danainne, secondo lo schema della seconda declinazione.)</div>
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Flánn Mainstrech, nel poema riportato nel Lebor Gabála e citato da Céitinn, riferisce un mito a noi sconosciuto, dal quale si può presupporre che la figura di Danann avesse avuto in origine un certo spessore:</div>
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Bé Chuill e Danann adorata,</div>
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le due proprietarie terriere furono uccise</div>
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una sera, infine, con stregonerie druidiche,</div>
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dai pallidi dèmoni dell'aria.</div>
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Flánn Mainstrech: «Ascoltate, o voi istruiti senza biasimo...» [19]</div>
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in: Lebor Gabála Érenn [64]</div>
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in: Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirinn [II: 10]</div>
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La medesima coppia è citata in un altro passo del Lebor Gabála Érenn, anche se qui è formata da Bé Chuill e Dínann (non Danann). Esse sono menzionate come le «proprietarie terriere» [bantuathaig] delle Túatha Dé Danann. Poche righe più sotto, nello stesso testo, si dice che Aircdan, Bé Chuill, Dínann e Bé Theite erano quattro sorelle, figlie di Flídais (Lebor Gabála [62]).</div>
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Bé Chuill e Dínann ricompaiono, sempre in coppia, in un importante un passo del Cath Maige Tuired, dove Lúg chiede loro quale contributo daranno allo scontro contro i Fomóire:</div>
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«E tu, Bé Chuill, e tu, Dínann», disse Lúg alle due streghe, «cosa potrete fare nella battaglia?»</div>
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«Non è difficile», dissero. «Faremo un sortilegio agli alberi, alle pietre e alle zolle, in modo che diventino schiere di armati e i Fomóire fuggano terrorizzati e tremanti.»</div>
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Cath Maige Tuired [116]</div>
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Ci si può chiedere perché, nel Cath Maige Tuired, Bé Chuill e Dínann siano definite bantuathaid «streghe», mentre il Lebor Gabála Érenn e Flánn Mainstrech le chiamavano bantuathaig «proprietarie terriere», e quale delle due espressioni sia quella originale. Non lo sappiamo. Non è nemmeno chiaro se Dínann vada identificata con Danann. È possibile che Dínann sia stata una figura originariamente indipendente che si sia in seguito trasformata in Danann su influenza dell'incomprensibile genitivo presente nel nome delle Túatha Dé Danann.</div>
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La conclusione è che non vi è alcun bisogno di ipotizzare una dea *Danu, quale madre progenitrice della stirpe delle Túatha Dé Danann. Le fonti citano piuttosto Danann figlia di Delbáeth Tuirill Bícreo, che dall'unione col proprio padre aveva dato alla luce tre figli: Brian, Iuchar e Iucharba, i cosiddetti Trí Dé Danann «tre dèi di Danann», le cui abilità furono così grandi e vaste che da essi presero il nome le Túatha Dé Danann, le «tribù degli dèi di Danann». Che anche questa sia un'etimologia costruita a posteriori è altrettanto certo, ma almeno è quella riferita dalle fonti. Potrà naturalmente sembrare un'etimologia poco convincente per spiegare la denominazione di quegli esseri soprannaturali, potenti e onnipresenti, che le fonti e il folklore irlandese conoscono come Túatha Dé Danann, e forse gli appassionati sono giustificati se pretendono che tale etnonimo debba avere un'origine più importante. È indubbio che i redattori dei testi medievali provvidero a spostare e modificare le genealogie mitiche per adattarle a quelle bibliche e che, quindi, qualcosa è andato perduto; è certamente possibile che la spiegazione esemplificata da Keating – tratta dal Lebor Gabála Érenn – sul nome delle Túatha Dé Danann, sia solo una pezza messa su a spiegare un termine poco chiaro, laddove l'antica tradizione era stata dimenticata.</div>
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VI - I DUE SENI DI ANU</div>
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A sud-est di Killarney, nel distretto Luachair Deaghaidh (Contea di Kerry), nel Munster, si possono ammirare due colline gemelle, alte poco meno di settecento metri, il cui profilo suggerisce la curva dei seni di una donna supina, il cui corpo sia la terra stessa. L'effetto è accentuato da due cairn che si levano sulle cime delle colline, a imitazione dei capezzoli. Questo fu il sito di una delle più famose imprese giovanili di Finn mac Cumaill, la vittoria sulla donna del Síd Brég Éle, ed è riconosciuto come un luogo di grande importanza nelle più antiche fonti scritte.</div>
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Le due colline sono chiamate in medio irlandese Dá chích nÁnann (in ortografia moderna Dá chíoche hÁnann), i «due seni di Anu», supponendo che Ánann sia – come già Danann – il genitivo di un nome il cui nominativo sia Anu. In questo caso, però, una dea chiamata Ana/Anu è esplicitamente attestata in una fonte antica e precisamente nel Sanas di Cormac Mac Culennáin, dove è definita mater deourum hibernensium ed è descritta come la «nutrice degli dèi» (MacCulloch 1911). </div>
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Ana. Madre degli dèi irlandesi. Fu la nutrice degli dèi, dal cui nome viene la parola anæ, «abbondanza»; da lei hanno preso nome le Dá chích nÁnann, i «due seni di Ana», ad ovest di Luachair, come si narra.</div>
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Cormac Mac Culennáin: Sanas Cormaic [31]</div>
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Lo stesso Cormac mette in relazione il nome della dea con la parola ana «abbondanza». Non ha torto: questa Ana/Anu è probabilmente l'esito celtico insulare di una dea indoeuropeadell'abbondanza, rappresentata a Roma da Anna Perenna, ma testimoniata fin nella lontana India, dove compare come Annapurṇa. Nel Lebor Gabála Érenn [62], la dea a cui sono associate le Dá chích nÁnann è invece chiamata Ánann al nominativo e al genitivo, esattamente lo stesso trattamento tributato a Danann.</div>
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La letteratura divulgativa presume che Anu non sia che un aspetto locale della medesima dea *Danu. Nei loro testi, Charles Squire e T.W. Rolleston tratteggiano l'aspetto e il carattere della dea *Danu dando per scontata la sua identificazione con Anu, tant'è vero che proprio a *Danu attribuiscono la citazione di Cormac (Squire 1911, Rolleston 1914). Tale identificazione non ha fatto che rafforzare l'idea che *Danu sia stata una dea della terra, «madre» delle Túatha Dé Danann.</div>
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Ma cosa c'è di vero? Anu e *Danu sono figure identificabili l'una con l'altra?</div>
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L'identificazione tra Anu e *Danu risale a Seathrún Céitinn, il quale, nei suoi Foras feasa ar Éirinn, associò le due colline del Munster – sua provincia nativa – a Danann, la madre di quei «tre dèi» (Brian, Iucharba e Iuchar) i quali, avendo raggiunto grande perfezione nelle arti pagane, avevano esteso il loro nome a tutte le Túatha Dé Danann. Egli scrive: </div>
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È da Danann, che fu madre di questi tre, che sono chiamate i «due seni di Danann» le due colline che sono in Luachair Deaghaidh nel Desmond.</div>
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Foras feasa ar Éirinn</div>
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La scelta ortografica di Keating, Danann invece di Ánann, ha fatto supporre a molti studiosi che si tratti di due varianti del nome dello stesso personaggio e che la seconda forma sia derivata dalla prima. La forma Dhánann risulta dalle lenizione della consonante iniziale del genitivo femminile Danann, un fenomeno tipico della fonetica celtica, che l'irlandese segna ortograficamente trasformando d in dh. Nella moderna pronuncia irlandese, la consonante lenita dh suona come una fricativa velare sonora [Ɣ]. Cadendo dopo la fricativa velare sorda ch [x] di chích, la sonora tende a venire assimilata e Dhánann può pronunciarsi come Ánann. Questa potrebbe essere, sempre ammettendo che si stia parlando di una stessa divinità, una facile soluzione al problema della doppia forma del nome, dove Ánann sarebbe semplicemente una forma corrotta di Danann.</div>
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Ma sorge una difficoltà: nella pronuncia dell'irlandese medievale, la consonante lenita dh era una fricativa interdentale [ð], suono che non veniva facilmente assimilato. Dunque il nome delle due colline è già Dá chích nÁnann nelle fonti più antiche, da cui la conclusione che Danann è la forma secondaria e non quella primaria, o, per meglio dire, l'associazione tra Danann e Ánann è posteriore e priva di un fondamento concreto.</div>
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Non si può nemmeno invocare, a prova dell'identificazione delle due divinità, il presunto parallelismo tra le due doppie forme Anu/Ánann e *Danu/Danann, in quanto, paradossalmente, è stato proprio a partire da tale identificazione – giustificata da Keating – che gli studiosi dell'Ottocento hanno artificialmente creato il parallelismo. Poiché al genitivo Ánann, attestato nel Lebor Gabála Érenn, corrispondevano, nelle lezioni del Sanas Cormaic, le forme di nominativo Ana, Anu e Anann, gli studiosi si sentirono giustificati se, a partire dal genitivo Danann, crearono secondo lo stesso schema un nominativo *Danu. In questa ricostruzione non si tenne conto che nel Lebor Gabála sia Ánann che Danann presentano la medesima forma sia al nominativo che al genitivo.</div>
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Altro dettaglio importante, il Lebor Gabála distingue Ánann e Danann presentandoli come due personaggi distinti. In particolare, Ánann, la dea a cui sono associate le Dá chích nÁnann, è detta figlia di Ernmass: </div>
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...Badb e Macha e Ánann, da cui sono chiamati i due «due seni di Ánann», furono le tre figlie di Ernmass, la proprietaria terriera [bantuathach].</div>
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Lebor Gabála Érenn [62]</div>
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Poiché sappiamo che le tre figlie di Ernmass erano Badb Chatha e Macha e Mórrígan, le tre furie guerriere, ne consegue che Ánann vada identificata piuttosto con la Mórrígan. Tale identificazione è esplicitamente formalizzata in un altro passo dello stesso testo, dove si dice che...</div>
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...Ernmass aveva altre tre figlie, Badb Chatha e Macha e Mórrígan, il cui altro nome era Ánann.</div>
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Lebor Gabála Érenn [64]</div>
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Si hanno quindi tutte le ragioni per identificare Anu/Ánann con Mórrígan, e nessuna (a parte il lapsus di Keating) per identificarla con Danann. Inoltre, l'identificazione tra la Mórrígan e Anu/Ánann potrebbe spiegare la figura, ben conosciuta agli appassionati di folklore, della Black Annis, la strega che, nelle credenze popolari dei Leicestershire, dimorava in una caverna delle Dane Hills, da cui ne usciva per dimorare le sue vittime. Nelle Lowlands scozzesi prevale l'aspetto gentile: ella compare infatti come Gentle Annie, una dolce figura femminile che ha potere sulle tempeste. Sul continente, il Cristianesimo sembra aver assorbito questa antica figura, identificandola con Anna madre di Maria e nonna di Gesù. Il culto di Sant'Anna sembra essere stato molto sentito e diffuso nella Bretagna medievale (Botheroyd & Botheroyd 1992-1996). D'altronde, gli studiosi hanno anche additato la figura di Anna, sorella di Artù nella Historia Brittonum di Goffredo di Monmouth. Poiché nei testi più recenti la sorella di Artù porta il nome assai più popolare di Morgana (tardo esito letterario di una figura evidentemente omologa alla Mórrígan irlandese), si può facilmente ravvisare la notizia del Lebor Gabála Érenn secondo cui l'altro nome della Mórrígan era proprio Ánann.</div>
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È probabile, dunque, che Anu/Ánann e Danann fossero in origine due divinità completamente diverse, di cui la prima sarebbe stata una sorta di dea madre, legata all'abbondanza e al nutrimento, mentre l'altra venne probabilmente creata dai primi antiquari medievali, forse a partire dalla figura della Dínann, compagna di Bé Chuill, allo scopo di fornire una spiegazione al nome delle Túatha Dé Danann. Nonostante Ánann e Danann presentino lo stesso inconsueto modello di declinazione (nominativo uguale al genitivo, da cui l'ipotesi che uno dei due nomi sia stato costruito sul modello dell'altro), il Lebor Gabála Érenn distingue chiaramente Ánann e Danann; è Keating, a quanto ne sappiamo, il primo a identificarle, nel XVII secolo. Ma è solo dall'Ottocento che, su imitazione dell'alternanza Anu/Ánann, verrà ricostruito, a partire dal nome di Danann, un presunto nominativo in *Danu. E questo nome verrà attribuito a un'ipotetica dea che – in base all'identificazione suggerita da Keating con Anu/Ánann – sarà gabellata come una dea della terra, divina madre e nutrice delle Túatha Dé Danann.</div>
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VII - LE TÚATHA DÉ DANANN E I FOMÓIRE</div>
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Uno dei più grossi scogli su cui gli interpreti del mito irlandese sono andati a infrangersi, è il fatto che l'albero genealogico delle Túatha Dé Danann è strettamente avvinto a quello fomóir. Già ai primi del Novecento, John MacCulloch avvertiva che nelle genealogie «i Fomóire e le Túatha Dé Danann sono mescolati in modo inestricabile» (MacCulloch 1911). Ma poiché il Ciclo delle Invasioni ci fornisce un'immagine dei Fomóire quali deformi e grotteschi avversari dei popoli invasori di Ériu, a molti autori è sempre sembrato assai strano trovarli a far parte integrante della genealogia dei nobili e alteri eroi delle Túatha Dé Danann.</div>
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Sia il Lebor Gabála Érenn che i Foras feasa ar Éirinn trattano nei dettagli queste complesse genealogie, da cui risulta che gli alberi genealogici dei Fomóire e delle Túatha Dé Danann sono veramente, strettamente, inesorabilmente intrecciati. Questi testi enumerano Dagda Ogma e Bress tra i figli di Elatha mac Delbáeth, re dei Fomóire. Le genealogie ci informano che Elatha era di discendenza nemediana, essendo figlio di Delbáeth figlio di Nét figlio di Innui figlio di Allui figlio di Tat, quello stesso Tat che è detto pure progenitore delle Túatha Dé Danann. Secondo queste genealogie lo stesso Balor, il campione dei Fomóire nella seconda battaglia di Mag Tuired, è figlio di Dót figlio di Nét, e quindi non soltanto nonno di Lúg, ma zio alla lontana di Dagda e di Ogma, e antenato di tutti i più famosi nomi danann.</div>
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Tali difficoltà hanno portato molti autori che si occupano di mitologia a ignorare questi strani legami di sangue. Si ammette senza problemi che il malvagio Bress sia figlio di Elatha e che il fulgido Lúg sia nipote di Balor, anche perché l'intera trama del Cath Maige Tuired si regge su queste due scomode parentele, ma di solito i compilatori dei dizionari mitologici separano nettamente i Fomóire dalle Túatha Dé Danann.</div>
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La soluzione a questa apparente incongruenza in realtà è molto più semplice di quanto non appaia a prima vista e si trova già nelle prime opere di carattere divulgativo (MacCulloch 1911). La maggior parte dei panthea indoeuropei sono tipicamente strutturati su una serie di due generazioni divine, che a un certo punto finiscono fatalmente per scontrarsi. Che i maggiori esponenti tra le Túatha Dé Danann abbiano legami di parentela con i Fomóire non deve stupire, in quanto, nel mito originale, le Túatha Dé Danann disendevano probabilmente dagli stessi Fomóire, così come in Grecia la generazione olimpica deriva da quella titanica, o in India i Deva sono legati agli antichi Asura. È la stessa distinzione che, con qualche cautela, può essere fatta risalire all'antichità mesopotamica, nel confronto tra gli antichi dèi Anunnaki e i più giovani dèi Igigi.</div>
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Gli eroi delle Túatha Dé Danann erano stati in origine gli dèi dei Celti d'Irlanda. E quegli stessi monaci che ci tramandarono gli antichi miti irlandesi, provvidero a innestare le genealogie divine, così come risultavano dai miti teogonici, sul tronco delle genealogie bibliche. Essi fecero sì che le Túatha Dé Danann finissero per discendere da Iafeth figlio di Nóe, in modo che le antiche teogonie divenissero compatibili con il «catalogo dei popoli» della Genesi.</div>
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L'albero genealogico delle Túatha Dé Danann, che qui riportiamo, è stato disegnato a partire dalle informazioni fornite dal Lebor Gabála Érenn (XI-XII secolo) e dai Foras feasa ar Éirinn (XVII secolo), con l'aggiunta di qualche notizia desunta dal Cath Maige Tuired. Per semplicità sono state perlopiù considerate soltanto le ascendenze paterne e non si è distinto tra nomi danann e fomóire.</div>
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VIII - I QUATTRO TESORI: ANALISI FUNZIONALE E OMOLOGIE</div>
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La pietra, la lancia e la spada, e il calderone inesauribile simboleggiano probabilmente gli aspetti principali della regalità secondo le concezioni irlandesi; la legittimità, la forza marziale e la generosità, o, per vederla secondo Dumézil, le tre funzioni della tripartizione funzionale degli indoeuropei: sovranità, potere guerriero, fecondità.</div>
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La pietra Lía Fáil, la lancia Sleá Bua, la spada Claím Solais e il calderone Coire an Dagdae , questi quattro carismatici oggetti posseduti dalle Túatha Dé Danann, hanno da sempre affascinato i folkloristi, che si sono letteralmente sbizzarriti nel paragonarli, a torto o a ragione, ad altri oggetti similari del mondo celtico. Nell'ambito del ciclo arturiano è possibile ritrovare tutti e quattro questi oggetti, associati al mito del Graal. Il calderone inesauribile è ovviamente lo stesso Graal, descritto più volte come dispensatore di cibo; la spada è la spada spezzata che il nuovo re del Graal deve saper ricomporre (e che prefigura la Excalibur arturiana); la lancia è la lancia di Longinus che compare nel corteo del Graal; in quanto alla pietra la si può ritrovare nel Parzival di Wolfram von Eschenbach, nella magica pietra che annunciava l'arrivo del nuovo re del Graal.</div>
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Per completezza d'esposizione, aggiungiamo che alcuni studiosi hanno addirittura suggerito che la pietra, la lancia, la spada e il calderone (o degli archetipi similari) abbiano ispirato i quattro semi delle carte italiane, rispettivamente: denari, bastoni, spade e coppe.</div>
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IX - PLANT DÔN: IL PARALLELO CIMRICO</div>
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La mitologia gallese ci tramanda, in alcuni dei principali racconti del Mabinogion, la memoria di una stirpe di mitiche figure con tratti di divinità precristiane, definita nel suo complesso Plant Dôn, la «famiglia di Dôn», dove plant corrisponde etimologicamente all'irlandese clan. Tali figure sono funzionalmente simili alle Túatha Dé Danann e probabilmente relate a esse.</div>
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Il primo punto da considerare è che l'antenata di questa stirpe è Dôn, nome che si ritiene corradicale con quello della *Danu/Danann irlandese. Inoltre, così come quest'ultima, Dôn non compare mai direttamente nelle narrazioni ma è semplicemente attestata nei matronimici dei personaggi [mab Dôn], in qualità di antenata della Plant Dôn. Nei miti gallesi, la famiglia di Dôn si oppone a un'altra stirpe mitica, la famiglia di Llŷr [Plant Llŷr]. Si ritiene che lo scontro, accennato nei Mabinogion, tra le due mitiche stirpi sia la versione britannica del mito irlandese della seconda battaglia di Mag Tuired, e che entrambi siano gli esiti di un mito originario che vede gli dèi più giovani sconfiggere le divinità della generazione titanica. Peccato che sia il mito irlandese che quello gallese siano stati oggetto di profonde rielaborazioni letterarie, ragione per cui non è molto agevole mettere in correlazione eventi e personaggi.</div>
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Nei testi cimrici, sono molti i personaggi che vengono elencati tra i figli di Dôn, ma i più importanti, quelli su cui tutti i testi sono d'accordo, sono soltanto tre: Gwydion, Gofannon, Amaethon, più una donna, Arianrhod. I nomi dei tre uomini, caratterizzati dal suffisso accrescitivo gallese -on, significano rispettivamente «sapientone», «fabbrone», «contadinone». Si tratta, con qualche approssimazione, delle tre funzioni duméziliane: (I) Gwydion, il sapiente stregone, è ovviamente il depositario dell'arte druidica; (II) Gofannon, in qualità di forgeron, lavora il metallo col quale forgia spade e lance, attributi della classe guerriera; (III) Amaethon, il contadino legato alla terra e ai suoi ritmi, provvede al nutrimento e alla produzione della ricchezza. Tutti e tre insieme, questi personaggi coprono, grazie alle loro arti e capacità, l'intero spettro funzionale. Si può pensare alla distinzione in tre classi sociali che Céitinn ravvisa nelle Túatha Dé Danann, e a cui attribuisce l'origine del loro nome.</div>
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Forse i tre figli di Dôn potrebbero venire associati ai «tre dèi di Danann» [Trí Dé Danann], i quali, come sappiamo, erano così versati nelle arti pagane che le Túatha Dé Danann li chiamarono «dèi» e non disdegnarono di prendere nome da essi.</div>
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Peccato che i testi irlandesi non siano molto chiari su quali fossero effettivamente le capacità che distinguessero tra loro i «tre dèi di Danann», cioè Brian, Iuchar e Iucharba. Nel tardo Aided chloinne Tuirill vengono presentati soprattutto come valenti guerrieri, pur esperti nelle arti druidiche, in grado di cambiare le proprie sembianze e di trasformarsi in vari animali (Céitinn d'altronde li poneva tutti e tre nella classe druidica). Brian è il leader dei tre, mentre Iuchar e Iucharba seguono fedeli i suoi consigli, pur senza distinguersi l'uno dall'altro. Un'analisi attenta delle due triadi rivela nomi e strutture diverse, così da far pensare che non vi sia, tra i tre figli di Dôn e i tre figli di Danann, una stretta omologia.</div>
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Quello che si può ragionevolmente affermare è che, le Túatha Dé Danann irlandesi e la Plant Dôn gallese appartengono probabilmente a un medesimo schema di base, in cui un importante gruppo di divinità aveva al suo centro una triade di fratelli, figli di una sola madre, dotati di grande abilità magica e tecnica. Più di questo purtroppo non si può dire.</div>
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X - *DANU E BÍLE, UN FALSO MITO DELLA CREAZIONE</div>
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La popolarità della concezione delle Túatha Dé Danann quali discendenti di una dea chiamata *Danu, dimostra quanto certi pregiudizi siano profondamente radicati nelle opinioni di appassionati e studiosi. Un giro in rete rivela quanti siti registrino la presenza di una dea *Danu nel pantheon irlandese, senza contare le sette neopagane che addirittura le tributano dei culti. Analogamente, pur non essendo mai stato tramandato alcun racconto celtico della creazione, può capitare che l'appassionato, sfogliando pubblicazioni poco critiche o semplicemente navigando in internet, si imbatta in suggestive teogonie, spacciate come autentica sapienza celtica.</div>
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Un pessimo esempio è dato dal giornalista e scrittore Peter Berresford Ellis che, nei suoi libri, riscrive alcuni miti e fiabe tratte dalle tradizioni dei vari paesi celtici. Nel rinarrare queste antiche storie irlandesi, scozzesi, gallesi, corniche e bretoni, Ellis le rielabora dal punto di vista letterario, in modo da renderle maggiormente appetibili per il lettore moderno. Questo non è un modo di procedere rispettoso della materia, ma perfettamente accettabile in un testo che si prefigge dei semplici intenti divulgativi. Il titolo originale del libro – perduto in traduzione italiana – chiarisce del resto le intenzioni dell'autore: The Chronicles of the Celts: New Tellings of their Myths and Legends.</div>
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La riscrittura del mito, specie se condotta con autentica coscienza letteraria, può portare a produrre opere artisticamente valide o, al limite, di buon riscontro commerciale. Nel caso specifico dell'Irlanda, la letteratura d'ispirazione mitologica ha avuto degli illustri predecessori, quali William Butler Yeats e Lady Gregory; oggi abbiamo i best-seller di Marion Zimmer Bradley e Morgan Llewellyn. L'appassionato di mitologia può avvicinarsi a questi romanzi con doppio divertimento, in quanto, oltre a gustarne la lettura, saprà apprezzare i mille modi con cui l'autore ha analizzato, interpretato, rielaborato e perfino tradito il mito originale, per dargli veste e consistenza letteraria.</div>
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Il guaio è che Peter Berresford Ellis non distingue chiaramente i limiti tra l'opera divulgativa e quella letteraria: a volte l'invenzione ha la meglio sul racconto tradizionale, ma è difficile, per chi non conosca i testi originali, capire dove e come questo avvenga. Quel che è peggio, Ellis principia il suo libro con un presunto «mito celtico della creazione», da lui inventato di sana pianta. Il lettore purista ci perdonerà se ne riportiamo – a mo' di esempio – la parte iniziale del racconto:</div>
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Era il tempo del caos primordiale: un tempo in cui la Terra era nuova e indefinita. Aridi deserti e neri vulcani ribollenti, coperti da nubi turbinanti di gas, segnavano il volto del mondo neonato. Era il tempo del grande vuoto. Allora, dal cielo coperto e oscuro, un rivolo d'acqua penetrò in quell'oblio. Prima una goccia, quindi un'altra e un'altra ancora, e finalmente un copioso torrente d'acqua si riversò a fiotti sulla terra. Dal cielo le divine acque inondarono e intrisero il fango arido, raffreddarono i vulcani che si trasformarono in grigie montagne granitiche e la vita cominciò a fiorire in tutta la terra.</div>
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Dal suolo annerito crebbe un albero, alto e forte. Danu, ovvero le divine acque del cielo, nutrì e si prese cura di questo grande albero che divenne la sacra quercia chiamata Bile. Dall'unione di Danu e Bile caddero al suolo due ghiande giganti. La prima era maschile e da essa scaturì il Dagda, il Dio Buono. Il secondo seme era femminile e da essa nacque Brigantu, o Brigit l'Eminente. Il Dagda e Brigit si fissarono reciprocamente con un senso di meraviglia, perché il loro compito era quello di imporre l'ordine a partire dal caos primordiale e di popolare la terra con i figli di Danu, la Dea Madre, le cui acque divine avevano loro dato la vita. </div>
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Così il Dagda e Brigit si stabilirono presso le divine acque di Danu, nel punto in cui queste erano sgorgate fluendo attraverso le verdi valli della Terra, ora fertili, verso est, fino a un mare remoto. Essi chiamarono questo grande e impetuoso corso d'acqua, che viaggiava verso est, Danuvius, dal nome della Dea Madre, Danu; questo fiume è noto ancora come il potente Danubio. E sulle sue ampie rive edificarono quattro grandi e splendenti città in cui avrebbero vissuto e sarebbero prosperati i figli di Danu. [...]. </div>
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Il Dagda divenne il loro padre, perciò l'umanità lo chiamò Padre degli Dèi. E Brigit divenne la saggia, eminente nell'apprendere, che molto assorbì dalla potente Danu e da Bile, la sacra quercia...</div>
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Peter Berresford Ellis: The Chronicles of the Celts: New Tellings of their Myths and Legends</div>
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Ebbene, questo mito non esiste. Né è accettabile il seguito, nel quale Ellis incorpora vicende tratte da altri testi, tra cui il Cath Maige Tuired, adattandone i particolari alle proprie premesse. Di *Danu, che Ellis afferma essere la dea eponima del fiume Danubio, abbiamo già segnalato la natura ipotetica; in quanto a Bíle, che viene qui presentato come una sorta di albero cosmico, è un personaggio di cui già un secolo fa John MacCulloch segnalava l'inconsistenza (MacCulloch 1911). Nell'introduzione Ellis afferma: «nella presente raccolta di racconti, ho scelto di introdurre quelli che presentano una riproduzione del mito della creazione celtico e ho cercato di eliminare le glosse cristiane aggiunte nel momento della trascrizione dello stesso mito» (Berresford Ellis 1999). Ma a quanto pare, Ellis si è semplicemente basato su quanto ha letto nei vecchi libri di divulgazione, in cui le Túatha Dé Danann erano presentate senza ambiguità come le «Tribù della dea Danu», con *Danu e Bíle come loro lontani antenati.</div>
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Una delle fonti di Ellis sembra essere proprio Charles Squire che nel suo Mythology of Celtic People così scriveva: «[Danu] era la gran madre; molto affetto aveva per gli dèi, scrive il commentatore di un glossario del IX secolo. Il marito della dea non viene mai ricordato per nome; tuttavia, per analogia con le divinità britanniche, possiamo immaginare si trattasse di Bilé [sic], noto nella tradizione gaelica come un dio dell'Ade, equivalente celtico del Dis Pater da cui nacquero i primi uomini» (Squire 1911).</div>
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È evidente che un lettore non preparato può trarre da queste righe un'immagine assolutamente distorta della mitologia celtica, finendo col ritenere – come Ellis – che gli eroi delle Túatha Dé Danann fossero i figli di *Danu e Bíle. Il «glossario del IX secolo» a cui si riferisce Squire è il Sanas di Cormac, il quale non parla di *Danu, bensì di Anu, la mater deourum hibernensium; Squire riteneva di poter identificare i due personaggi, ed ecco perché nel testo *Danu viene esplicitamente presentata come la «gran madre».</div>
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In quanto a Bíle, un personaggio con questo nome compare nel Lebor Gabála Érenn, ma non è legato a *Danu/Danann. Bíle è uno dei capi dei Clanna Míled che vennero dalla Spagna per strappare Ériu alle Túatha Dé Danann. Poiché i Gaeli affermavano di discendere dai Clanna Míled, Bíle finì per essere considerato come un antenato delle genti d'Irlanda, come dichiarava lo stesso Lebor Gabála: «Bíle e Míl, dalla cui progenie tutti i Gaeli discesero» [Bile ocus Mílid, is dia cloind Gáidil uile]. Non fu Bíle, tuttavia, ma Donn che si prese il ruolo del «dio dell'Ade» suggerito da Squire. Donn (il cui nome significa «scuro») fu il comandante di una delle navi milesie nell'invasione. Un vento mandato dalle Túatha Dé Danann fece naufragare la nave contro un isolotto appena fuori della costa sudoccidentale d'Irlanda, nella quale annegarono Donn, i suoi fratelli Airech ed Érennán, e lo stesso Bíle. Pertanto tutti questi personaggi furono qualificati come «i primi a morire in Irlanda» e divennero i signori di coloro che morirono dopo di loro. Donn diede il suo nome all'isolotto dove avvenne il naufragio (Tech nDuinn «casa di Donn»), che sarebbe divenuto importante nelle tradizioni popolari come uno dei siti dell'altro mondo, con lo stesso Donn quale signore dei morti (Davidson 1988). In quanto a Bíle, egli non gioca più alcun ruolo nelle vicende mitiche.</div>
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Che cosa abbiamo, allora, per associare Bíle con *Danu/Danann? Squire menziona un'«analogia con le divinità britanniche» (Squire 1911). Si riferisce naturalmente alla Plant Dôn delle tradizioni gallesi. Però la fonte principale in cui appare la famiglia di Dôn, il Mabinogion, non menziona alcun marito di Dôn e la sola figura maschile della sua generazione che interpreta un ruolo importante nelle vicende è suo fratello Math fab Mathonwy, il mago della Plant Dôn. L'unica fonte che pare citare un marito di Dôn è costituita dalle Trioedd Ynys Prydein, una collezione di sentenze gnomiche attestate in diversi manoscritti del XIII e XIV secolo, che si presume servissero come supporto mnemonico per bardi e narratori di storie, raccogliendo personaggi e situazioni in gruppi di tre. In una triade si menziona una «Arianrhod figlia di Beli» [Arianrhod merch Veli], che si ritiene sia da identificare con la «Arianrhod figlia di Dôn» [Arianrhod ferch Dôn] che compare nel quarto ramo del Mabinogion. Questo Beli è evidentemente Beli Mawr ap Mynogan, personaggio che appare frequentemente nelle genealogie relative alla Britannia celtica. Per quanto i filologi negano che tra i nomi Beli e Bíle vi siano relazioni etimologiche, altri hanno creduto di ravvisare tra i due personaggi una lieve analogia basata sul semplice fatto che Beli, così come Bíle in Irlanda, non ha un ruolo attivo nei miti, pur essendo segnalato come primo antenato di virtualmente tutte le linee genealogiche dei regnanti di Britannia.</div>
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Ma allora perché Berresford Ellis ci presenta Bíle sotto l'aspetto di un albero cosmico? Anche qui, come nel caso di *Danu gabellata per dea delle acque primordiali, si tratta di un'interpretazione dello stesso Ellis. La più plausibile etimologia del nome Bíle, anche se altamente ipotetica in quanto i copisti medievali non sono riusciti a stabilire se la i nel nome fosse lunga o breve, lo fa derivare dal termine gaelico bíle, indicante un albero sacro. Nella tradizione irlandese, infatti, la parole bíle è usata per designare alberi particolarmente grandi e antichi che servivano come punti centrali di spazi rituali nei territori tribali. Partendo da questo assunto, Ellis trasforma fisicamente Bíle in un albero, chiaramente ispirato al frassino Yggdrasill dei miti norreni. (Inutile sottolineare che secondo questo discutibile modo di procedere, tutti i personaggi con nomi teriofori diventerebbero dei veri e propri animali, Artù sarebbe stato un orso, Oisín un cervo e Brân un corvo con becco e piume.)</div>
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Dunque, riassumendo, Bíle è associato al motivo del primo antenato e il suo nome, almeno nella forma irlandese, contiene un possibile riferimento a un albero sacro. La dea *Danu non è nemmeno attestata nei testi antichi, a meno che non si voglia identificarla nella Anu di Cormac o con la Danann del Lebor Gabála Érenn. Un'associazione tra le due figure in un contesto letterario è assolutamente inesistente. Eventuali analogie basate sulle fonti britanniche risultano inconsistenti. Non c'è altro. Il resto è un semplice parto della fantasia di Berresford Ellis, il quale, attingendo a fonti poco attendibili e utilizzandole acriticamente, ha contributo a diffondere tra gli appassionati l'idea assolutamente infondata che *Danu e Bíle furono gli «antenati» delle Túatha Dé Danann (Berresford Ellis 1999).</div>
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Info tratte da: <a href="http://bifrost.it/CELTI/6.TuathaDeDanann/01-TuathaDeDanann.html#VI">http://bifrost.it/CELTI/6.TuathaDeDanann/01-TuathaDeDanann.html#VI</a></div>
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In definitiva quindi possiamo affermare che le Tùatha Dé Danann hanno un'origine storica, che sono diventati gli déi d'Irlanda per una forma di trasformazione e sincretismo dei miti, probabilmente divinizzati anche per le loro abilità eccelse in vari campi, diventando successivamente creature fatate, detronizzate e declassate dal lavoro dei monaci cristiani...L'esistenza di una Dea Danu non è confermata ed è improbabile, mentre è sicura, da fonti antiche, l'esistenza di Anu/Ana, Dea Madre degli déi Irlandesi, probabilmente associabile a Morrigan e non a Danu. </div>
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Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-31333112660137544562013-06-09T00:07:00.001-07:002013-06-09T00:07:41.416-07:00Cerridwen<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhRkExsc1XNxJqEnVwsKyb3Qhg2Kl88w0QQCQ17RYJIzHQgQyUKyF-Z9kEBwtSyEoxr2DTt0UaJU6fPeZOiM-uEhNqjpAABevPnYC13LU5qajW8spOODpCW13FoI0_sLIrsH8TPGpLz6M/s1600/Ceridwen+by+~UnripeHamadryad.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhRkExsc1XNxJqEnVwsKyb3Qhg2Kl88w0QQCQ17RYJIzHQgQyUKyF-Z9kEBwtSyEoxr2DTt0UaJU6fPeZOiM-uEhNqjpAABevPnYC13LU5qajW8spOODpCW13FoI0_sLIrsH8TPGpLz6M/s400/Ceridwen+by+~UnripeHamadryad.jpg" width="312" /></a></div>
<div class="Standard" style="margin-left: .75pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Spesso considerata equivalente Gallese di Brighid, Cerridwen
è la Dea dell’ispirazione, dell’intelligenza e della conoscenza. Il suo nome
significa “Porta di Dio” o “la Porta verso Dio”, infatti lei è realmente una
porta che immette alla presenza di Dio essendo creatrice di tutto ciò che esiste,
attraverso di Lei si compie l’eterna sublimazione dell’Essere. Lei è la Crone,
l’anziana, la strega, signora della magia della luna calante, con la sua
capacità di vedere chiaramente, funzione che esercita attraverso il suo
calderone di saggezza, ispirazione, rinascita e trasformazione. A volte
Cerridwen è denominata Anna o Annys, la strega regina dei morti. E’ lo spirito
della notte e del corpo addormentato della terra dell’inverno, il regno dei
morti, contrapposto alla terra dell’estate. E’ inoltre la sacerdotessa
primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Dea lunare che,
secondo il mito, utilizzava sei erbe magiche, per preparare la sua pozione
Greal o Graal, sobbollite nel suo calderone Awen (spirito divino, ispirazione
profetica. L’Awen è l’essenza della vita, l’energia creativa, il tocco degli
dei del cielo sulla terra). La pozione doveva bollire a fuoco lento per un anno
e un giorno (tempo simbolico che rappresenta la preparazione, lo studio e la
pratica che precedono la realizzazione della magia) e alla fine di quel periodo
produceva le tre gocce di saggezza. Le tre gambe su cui poggia il calderone,
ricordano la triplice divinità della luna e del divino femminile. Sono presenti
anche i quattro elementi della vita: l’acqua che lo colma, il fuoco che lo fa
ribollire, le erbe al suo interno che provengono dalla terra e nell’aria, il
vapore ed il profumo. Il calderone di Cerridwen è un simbolo antico e di
rinnovamento, rinascita spirituale, di trasformazione e abbondanza, il grembo della
Grande Dea da cui tutte le cose sono create e nutrite. Animale associato alla
Dea è la scrofa bianca che rinasce ogni volta che viene mangiata, simbolo di
fertilità, buona fortuna e prosperità. Suo albero sacro è la Betulla. Cerridwen
nelle sembianze di corvo, invece, rappresenta il cambiamento e il centro da cui
emergono sia la luce che l’oscurità, così mostrando il lato di tutte le cose,
sia l’occulto che il manifesto. A volte porta un falcetto legato alla vita,
simbolo della luna, del raccolto e di morte/rinascita. Dietro di lei un corso
d’acqua rappresenta il fiume da attraversare prima della rinascita. Le ‘parole
di potere’ (o incantesimi) sono collegate a Cerridwen perché sua è la magia
della volontà che si esprime e crea. Tra i suoi attributi riconosciamo anche
l’onniscienza, in quanto conosce passato presente e futuro di ognuno, e in
virtù di ciò simboleggia il collegamento fra le vite passate e quelle che
dovranno venire. Cerridwen è anche esperta nelle arti della divinazione. Ella
dona agli umani i sogni e le visioni che, se interpretati saggiamente, portano
a grande chiarezza. Si potrebbe affermare che Brighid e Cerridwen sono due
facce della stessa medaglia, entrambe, infatti, hanno diverse cose in comune,
sono due Dee legate alla fertilità e alla terra, entrambe possiedono il
calderone, entrambe sono Signore dell'Altromondo, sono entrambe Dee che
presiedono alla trasformazione, purificazione e guarigione: la prima attraverso
il fuoco, espressione di energia, forza e ispirazione vitale e creativa, la
seconda attraverso l'acqua dell'inconscio e dell'intuizione, attraverso la
morte e la rinascita (anche se comunque la stessa Brighid è legata anche al
culto delle acque). L'una porta all'espansione verso l'esterno, l'altra a
raccoglierci all'interno, l'una è il volto luminoso, l'altro è il volto velato.
Insieme rappresentano l'equilibrio e la complessità del principio divino
femminile, la terra e il cielo, la luce e l'ombra, il sole e la luna, la vita e
la morte (seguita sempre dalla rinascita), l'esterno e l'interno, l'energia e
la mente, l'azione e il pensiero, il conscio e l'inconscio. Sono quindi
connesse e l'una è essenziale per l'altra, per giungere a Brighid (la luce
della conoscenza divina) bisogna passare per il calderone di Cerridwen (che simbolicamente
rappresenta il viaggio dentro noi stessi, l'addentrarsi nei meandri oscuri
della nostra anima, affrontando ciò che ci fa paura e ci blocca, bisogna morire
per poi rinascere come la fenice fiammeggiante).<o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="margin-left: .75pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="Standard" style="margin-left: .75pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Nota: L'immagine è di Unripe Hamadryad</span></div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-84359721899199927562013-06-08T07:27:00.002-07:002013-06-08T07:27:46.495-07:00Salve, Brigantia!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYKy35WOmMl9AOrAa2KWPMsyP4zeVVmpl9d19_CpJUOMvfjTzG6WDuIl-dGtjwwj5H9WpYCAOIt9p5EuzRNBzThW3B7bAuO5ncoYtVRK_7BWe5esTKzW-tGQs7D564yxFgTyxdw-JVWN0/s1600/admsnk.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYKy35WOmMl9AOrAa2KWPMsyP4zeVVmpl9d19_CpJUOMvfjTzG6WDuIl-dGtjwwj5H9WpYCAOIt9p5EuzRNBzThW3B7bAuO5ncoYtVRK_7BWe5esTKzW-tGQs7D564yxFgTyxdw-JVWN0/s320/admsnk.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
Salve,
Brigantia! </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
Custode della fucina, tu che dai forma al mondo stesso con il
fuoco, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che accendi la scintilla della passione nei poeti, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che guidi i
clan con il tuo grido guerriero, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che sei la sposa delle isole, e che guidi la lotta per la libertà. </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
Salve, Brigantia! </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
Custode della famiglia e del focolare, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che
ispiri i bardi a cantare, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che guidi il fabbro mentre solleva il martello, </div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
tu che sei un fuoco che spazza tutto il territorio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin-left: 7.5pt; text-align: center;">
Salve, Brigantia!</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-76260928875053671712013-06-08T02:31:00.001-07:002013-06-08T02:35:48.018-07:00SULIS - DEA DELLE SORGENTI<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNgc7ZxYgk9heSF5GsEYz-OMu8csljczJpu8ewUWC-covNA-hAopTxqCoTvRglNv89UFSRE3yAyfmQpYm-Vd2WWEffQl41CKUiBXRSEdinYK7obnAcoeNbKlYSbW84HRlAeNA5y3KatoM/s1600/images+(2).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNgc7ZxYgk9heSF5GsEYz-OMu8csljczJpu8ewUWC-covNA-hAopTxqCoTvRglNv89UFSRE3yAyfmQpYm-Vd2WWEffQl41CKUiBXRSEdinYK7obnAcoeNbKlYSbW84HRlAeNA5y3KatoM/s200/images+(2).jpg" width="199" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMJJJUfbNuWzGfiCx5Yk00qdR8E7K4UNB2Lhx7fzM7IDtpG-omzWQkaknQNzNbDCoRHy2oXg6hfIk6NMUnUHhljhuIBnpaKgUah3ZGdJnwCWCbSyELF-RoxHbf5EOM_TOIhTKtkwl6hU/s1600/sulis.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAMJJJUfbNuWzGfiCx5Yk00qdR8E7K4UNB2Lhx7fzM7IDtpG-omzWQkaknQNzNbDCoRHy2oXg6hfIk6NMUnUHhljhuIBnpaKgUah3ZGdJnwCWCbSyELF-RoxHbf5EOM_TOIhTKtkwl6hU/s400/sulis.jpg" width="176" /></a><span style="font-family: inherit;">Sulis, è uno degli epiteti con cui era conosciuta Brighid. <i style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Suil</i><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> in </span>antico irlandese<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> significa "occhio" o "divario", ed indicava un'entrata dell'oltretomba.</span> <span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">L'</span>etimologia<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> classica, comunque, afferma che Sulis significa "sole", dato che sarebbe la forma originale del gallese </span><i style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">haul</i><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> (sole) e dell'antico irlandese </span><i style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">suil </i><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">(dall'Indo-Europeo *sawel-).</span> <span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Nel </span>politeismo<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> </span>celtico<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> praticato in </span>Britannia<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">, </span><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Sulis</span><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> fu la Dea adorata presso la fonte termale di </span>Bath<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"> (nel </span>Somerset, unica sorgente di acqua calda in Gran Bretagna<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">). </span></span><span style="background-color: #ffffcc;">La sua sorgente calda era rinomata per le sue proprietà curative fin dai tempi antichi, e quando i Romani arrivarono in Gran Bretagna costruirono un complesso termale che chiamarono Aquae Sulis ("le acque di Sulis").</span><span style="background-color: #ffffcc;"> </span><span style="background-color: #ffffcc;">I pellegrini venuti dal continente europeo a fare il bagno nelle acque terapeutiche arrivavano fin dalla Germania. </span><span class="" style="background-color: #ffffcc;">I romani equipararono Sulis con la loro Minerva, chiamandola Sulis Minerva, caso insolito in quanto i romani aveva l'abitudine di usare il nome celtico della divinità dopo il nome romano.</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;"> Dai suoi oggetti votivi si è capito che era considerata la </span><span style="font-family: inherit;">Grande Madre</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;"> donatrice di vita e guarigione, dea del parto, ma anche fonte di maledizioni. </span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;">A Sulis si chiedeva solitamente di nuocere alla salute mentale e fisica del colpevole, mediante la negazione del sonno o addirittura con la morte.</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;">A Bath, il </span><span style="font-family: inherit;">tempio romano</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;"> è dedicato a Sulis Minerva, ed è la principale divinità del tempio locale. Grazie al </span><span style="font-family: inherit;">sincretismo</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;"> con la dea romana </span><span style="font-family: inherit;">Minerva</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;">, i mitografi hanno ipotizzato che Sulis fosse anche una dea della saggezza e delle decisioni.</span><span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 19.1875px;"> Solitamente era rappresentata o descritta con indosso un vestito verde-grigio come l'acqua delle sorgenti e con i capelli di un arancione brillantecome i depositi lasciati dalle acque ricche di minerali.</span><span style="font-family: inherit; text-align: left;"> Presso le terme di Bath </span><span style="font-family: inherit;"><span class="" style="background-color: white; line-height: 24px;">una volta sorgeva una magnifica statua in bronzo di Sulis Minerva. </span><span style="background-color: white; line-height: 24px;">Tuttavia questo è stato distrutto in epoca paleocristiana e solo la testa sopravvive ora (sopra a sinistra). </span><span style="background-color: white; line-height: 24px;">Tuttavia, l'esistenza di una tale statua attesta l'importanza culto di Sulis Minerva, così come il fatto che i bagni stessi sono stati dedicati a lei. </span><span style="background-color: white; line-height: 20.796875px;">Più di 12.000 monete romane sono state trovate in questo luogo, la più grande offerta votiva delle isole Britanniche. Sono stati trovati anche m</span><span style="background-color: white; line-height: 20.796875px;">olti modelli di avorio di seni e di bronzo. </span><span class="" style="background-color: white; line-height: 20.796875px;">Questi sono stati probabilmente indossati durante l'allattamento al seno in modo che la Dea fornisse un flusso abbondante di latte, poi offerto alla Dea come ringraziamento.</span></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-65724367248681701962013-05-31T00:43:00.000-07:002013-05-31T00:45:30.838-07:00Melissa: Signora di Api e di Miele<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmiLl9iewnghlx8XiUvv5dEnLtigkZUFazy3LuVXTdbzLBdtrHuPCbrHiTSuMhvUhA_hA40rDeT6naN1AgffHQXLuZ8Fl6jw11ski2uUBZjAQwoof69AZ-OU2hX4XXuB4-G1a3MGpM9g/s1600/The+Bee+Goddess++by+Emily+Balivet..jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimmiLl9iewnghlx8XiUvv5dEnLtigkZUFazy3LuVXTdbzLBdtrHuPCbrHiTSuMhvUhA_hA40rDeT6naN1AgffHQXLuZ8Fl6jw11ski2uUBZjAQwoof69AZ-OU2hX4XXuB4-G1a3MGpM9g/s400/The+Bee+Goddess++by+Emily+Balivet..jpg" width="318" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
"The Bee Goddess" by Emily Balivet</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Cercando informazioni sulle Sacerdotesse Melisse mi sono imbattuta in questo articolo che riporto per intero perché fatto davvero bene, l'autrice è Violet e questo è il link dell'articolo: <a href="http://www.tempiodellaninfa.net/public/print.php?sid=173&MDPROSID=.">http://www.tempiodellaninfa.net/public/print.php?sid=173&MDPROSID=.</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Nel verde rigoglio dei prati imbevuti di luce, dove il sole sparge il suo oro tra i fili d’erba e i fiori selvatici ondeggiano soavi nella brezza estiva, dove ogni corolla umida di rugiada si dischiude a rivelare i suoi più intimi segreti, e lascia intravedere, fra i petali che si discostano timidamente, il suo cuore lucido di prelibato nettare; dove le tenere erbe aromatiche esalano i loro tiepidi aliti muschiati, i grilli vibrano ritmi gioiosi sugli alti steli, e nello stormire di ogni foglia è racchiuso tutto il mistero dell’armonia naturale;</span></div>
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">qui, fra i più bei doni della florida natura, vive la piccola Melissa, graziosa signora di tutte le api e del dolce miele prezioso.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il dorato ronzare ne rivela la presenza. Regina nutrice attorniata da una miriade di piccole ancelle che della dolcezza della natura ben conoscono ogni più piccolo segreto. Figlia dei raggi di sole che ama danzare nella luce, velandosi talvolta di rosei petali o penetrando avidamente il calice purpureo colmo di delizie delle infiorescenze più ricche e succose.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Sposa e fervida amante di tutti i fiori che crescono sulla terra, nei vasti campi aperti come nell’intimità dei segreti giardini, nei sottoboschi silenziosi, protetti dal fresco delle arboree penombre, e nelle tranquille radure soleggiate, circondate da folte querce e noccioli, robinie odorose, tigli e robusti castagni. Sposa anche di quei fiori che la terra la guardano dall’alto, ricadendo dagli alberi in lussureggianti grappoli trasudanti umori zuccherini…</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La sua vita di ape, sia essa regina o solerte operaia, trascorre nella ricchezza degli ori naturali, spostandosi dai capolini fioriti agli ombrosi e indaffarati alveari, dove nettari e pollini vengono sapientemente trasformati in miscele dai poteri miracolosi.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Ma spesso ella ama abbandonare il suo piccolo corpo alato e assumere le forme di una bellissima fanciulla, per camminare a piedi nudi sui morbidi tappeti erbosi e cogliere quei fiori che tanto le sono cari, in quanto unica fonte del suo nutrimento, per odorarne l’intenso profumo e forse per ornarsi i bei capelli biondi, rilucenti come ambra liquida sotto il sole del meriggio.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Ape divina e Donna-Dea, che per sua innata predisposizione offre il delizioso fluido che nutre e guarisce, come materna e generosa nutrice, sempre provvida di dolcezze, quanto d’amore…</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La storia di Melissa<br />La Dea, la principessa cretese, la Sacerdotessa</b></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il nome di Melissa deriva dal greco </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">meli</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, “miele” e significa letteralmente “colei che è datrice di miele”, “colei che offre il miele”. Melissa, in origine, era dunque considerata un’ape mellifera, ed al contempo la regina di tutte le api.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Le sue leggende nascono nell’antico mondo mediterraneo, nella calda e selvaggia terra di Creta, dove ella era una delle luminose espressioni della “</span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">primitiva Potnia dei fiori (…) dal filo d’erba agli alberi delle millenarie foreste</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">” (1). La si poteva descrivere come “</span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Dea celata nelle forme di un’ape, di cui, di quando in quando, si libera o in cui nuovamente si nasconde</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">” (2), ovvero come sacra e libera energia naturale che abitava sì nelle graziose api e nel loro regno fiorito, ma poteva assumere anche sembianze diverse in un’infinita e gioiosa libertà d’espressione; ed incarnava tutte le caratteristiche dell’ape regina e delle sue figlie, delle quali era l’archetipo divino (3).</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il suo era un regno di intima armonia femminile, di coralità perfetta fra sorelle nate dalla stessa prodigiosa madre; un regno basato sull’amorevole servizio ad una grande sovrana, unica femmina fertile del favo che dal bel ventre rigonfio genera tutte le sue devote figlie ed ancelle, come pure i figli paredri, che nella loro breve esistenza stanno accanto a lei e ne fecondano le uova.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">E tuttavia ella può generare anche da sola, indipendentemente dall’intervento del maschio, per questo richiama l’autonomia e l’indipendenza generativa della Grande Madre, androgina e completa in se stessa.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Melissa era dunque la dolce signora dell’alveo brunito, la materna Regina sempre gravida d’amore e la dolce e operosa Figlia; la languida femmina perennemente fertile e la fiera guerriera, che sacrifica la sua vita pur di proteggere il delicato equilibrio del suo piccolo mondo perfetto.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Rappresentava la Dea della Natura selvaggia, ed anche della Trasformazione dopo la morte e della periodica Rigenerazione, e le sue ali d’oro indicavano la Rinascita ai regni sottili.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Al calare del sole, la selvatica Melissa solare lasciava il passo alla dolcissima Melissa lunare, la regolatrice dei cicli femminili, protettrice delle donne fertili e delle partorienti, e madrina dei bimbi, ai quali offriva il suo dolcissimo miele per addolcirne il latte.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Dea Vergine e libera, in origine, Melissa si vide mutare dal corso degli eventi, subendo il rovesciamento degli antichi valori; così divenne col tempo una donna mortale che conservava solo il pallido riflesso dei suoi lontani attributi divini.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Nelle leggende greche, ella ci viene descritta come una bellissima principessa cretese – o certe volte come una materna Ninfa del Miele – che aveva nutrito il piccolo Zeus nel tempo in cui il grande dio patriarcale non era ancora l’onnipotente padre degli Dei, ma il grazioso figlio della Dea.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">In un’impervia e celata grotta del monte Dicte, Melissa si era presa cura del bimbo, raddolcendo con il suo miele il latte caprino fornito dalla candida sorella Amaltea, mentre Coribanti e Cureti danzavano ebbri e gioiosi insieme alle Ninfe per nascondere, con i loro canti e le loro musiche scatenate, i vagiti del neonato. E quando Zeus crebbe, per ringraziare la principessa delle sue dolci cure, decise di liberarla del suo semplice corpo di donna mortale e la trasformò in ape.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">In questo mito, Melissa è ancora la sacra Nutrice che offre il dorato miele, anche se di divino, in apparenza, non conserva quasi più nulla. La sua libertà originaria è stata dimenticata ed ella deve passare attraverso la concessione del dio maschio per ottenere ciò che da tempo immemore, e da molto prima della nascita del dio stesso, era già naturalmente suo.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Inoltre, in quanto principessa, ella non è più la splendida femmina autonoma in se stessa, ma solo la figlia di un re, Melisseus, come a giustificare in tal modo la sua esistenza ed il suo elevato compito, poiché era ormai di dovere porre le figure femminili d’indigene caratteristiche libere e selvagge sotto la protezione di un maschio che ne mitigasse la forza e la fiera bellezza.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">È tuttavia evidente che la Melissa originaria era molto differente da quella ritratta nel mito greco, e che lei, nata da se stessa, ovvero dalla terra umida, dalla argentea luna, dai raggi di sole e dai fiori succosi, non conosceva né aveva mai conosciuto un padre, ma solo molti figli e paredri.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">A tal proposito, così scrisse Momolina Marconi nel suo studio sulla Dea cretese:</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">“</span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Non è detto che all’origine di questa complessa leggenda mitica stia Melisseus, che questi sia veramente il padre, venga cioè prima di Melissa;<br />può quest’ultima esserne stata la madre ed egli, oltre che figlio e paredro, come re-sacerdote, anche il suo primo cultore</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">.” (4)</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Secondo un’altra leggenda tramandata da Servio, Melissa era una Sacerdotessa dedicata a Demetra, depositaria delle segrete conoscenze e dei sacri riti misterici della Dea, sui quali aveva giurato di mantenere l’assoluto silenzio. Infastidita da un gruppo di curiose, che la istigavano a rivelare i suoi saperi, ella negò senza mai cedere, fino a quando le donne, deluse ed infuriate, la uccisero facendola a pezzi. La Dea vide ciò che era accaduto e trasformò il corpo straziato della sua amata figlia in uno sciame lucente di api, che si levò leggero e volò verso l’infinito per ricongiungersi a Lei.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Da quanto traspare in questo racconto, Melissa si rivela essere la custode dei segreti dai profani, e come le api delle quali incarna lo spirito, è disposta a sacrificare se stessa per difendere ciò che è sacro (5). Ella è la mantenitrice del Silenzio, che è la chiave perchè le antiche saggezze non vengano spente e continuino ad ardere, sempre vive, in ogni luogo e in ogni tempo. </span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">L’Ape divina…</b><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Nascosta nei suoi alvei ombrosi, talvolta simili a grandi lumi che infondono un fievole chiarore ambrato agli incavi delle rocce, alle intime grotte emananti umidi sospiri, alle nicchie naturali scavate nella corteccia di vecchi tronchi, la piccola ape è da sempre investita del più profondo e ineffabile mistero, poiché richiama l’oro celato nel centro interiore, lo spirito che risplende di luce, i regni del nume che mai si spegne. Essa rappresenta simbolicamente l’anima che tramite un arduo percorso ha contemplato il divino e ha conosciuto la sua antica ed eterna armonia; l’anima iniziata, sacra e purissima, che ha ritrovato l’oro della sua condizione originaria, si è resa d’oro e di tale oro si è fatta portatrice nel mondo, come fiaccola fiammeggiante che illumina l’oscurità e ne disperde le ombre. Il volo dell’ape, infatti, riflette la liberazione dell’oro nell’oro, l’involarsi dello spirito verso le terre oltremondane, il suo trascendere la materia e sciogliersi come brillante pulviscolo nella sublime luminescenza divina, diventandone parte integrante e realizzando in tal modo il ricongiungimento vero ed intimo con la Grande Madre. Per questo l’ape richiama anche la perfezione e la saggezza, l’eterna giovinezza e l’immortalità animiche, ovvero ciò che proprio dal conseguimento di questo processo interiore potrebbe pervenire.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La sua vicinanza al reame sottile la rendeva agli occhi degli antichi una messaggera, che “</span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">viaggiava sui sentieri della luce</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">” (5) recando con sé i messaggi che gli uomini inviavano agli Dèi. E se l’ape riconduce all’anima luminosa, allora si potrebbe pensare che sia l’anima luminosa stessa ad essere veramente in grado di comunicare con il divino, e di sentirne, tramite intuizioni, ispirazione e contemplazione consapevole della natura e dei suoi piccoli e significativi eventi, la splendida e amorevole Voce, così come gli armoniosi e giusti consigli.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Ma l’ape non richiamava solamente l’etereo spirito, dal momento che era legata anche alla fresca terra bruna e alla sacra fiamma. Secondo le leggende nordiche essa affiorava sulla terra da un sotterraneo mondo incantato, dove viveva insieme alle fate. Si riteneva che possedesse le ctonie virtù profetiche, per questo se ne osservava il volo per divinare e determinare il futuro, e che fosse portatrice del fuoco divino. Dalla sua preziosa cera si modellavano le candele, strumenti di luce nel buio, ovvero ciò che permette di vedere anche nella più fitta oscurità, e di riconoscere sempre la verità al di là dell’illusione.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Riflesso dello spirito liberato dal corpo, essa simboleggiava l’eterna ciclica rigenerazione naturale, la rinascita che seguiva alla morte, poiché si credeva che nascesse e volasse via in sciami luminosi dal cadavere di un toro. Ma il toro non era che l’immagine terrestre della luna d’avorio, colei che “</span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">presiede all’entrata delle anime nella generazione</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">” (6), pertanto si poteva dedurre che, come le api emergevano dal bucranio dalle corna a falce lunare, allo stesso modo le lucenti anime-api discendevano dalla madre del cielo notturno, ed andavano ad abitare nelle limpide fanciulle destinate ad essere riflessi divini sulla Terra.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Sotto queste spoglie, la Luna era chiamata proprio Melissa, l’ape notturna che vegliava sulle segrete unioni d’amore dolci come il miele, e soprattutto su quelle che confluivano nel concepimento di nuova vita (7).</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">…e le sue Figlie</b><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Le belle fanciulle benedette da un Destino fortunato, nelle quali brillava un’anima-ape, illuminata e consapevole, o un’anima gentile predisposta a diventarlo, erano le lucenti figlie dell’Ape divina, anticamente chiamate proprio “melissai” – api – per l’intimo oro di cui erano portatrici.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Queste splendide donne erano le sacerdotesse consacrate alla misteriosa Dea terrestre in tutte le sue manifestazioni, e dedicavano la loro vita a conoscere e preservare i misteri ed i magici riti femminili, sui quali dovevano sempre mantenere il segreto.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Si narra che alcune delle loro mansioni fossero l’offerta di api e di miele ai templi delle Dee Madri, e recarvi acqua fresca attinta solo da sorgenti purissime. (8)</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il loro rapporto con il divino rifletteva in tutto e per tutto quello delle loro sorelle ronzanti, poiché come le api sono figlie ed amorevoli ancelle della loro Regina, così le sacerdotesse lo erano della Dea; e nel mondo arcaico le une e le altre non erano che la stessa cosa.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Così, si potrebbe pensare che queste eterne fanciulle, oltre che conoscitrici delle dimensioni fatate, dove forse amavano intrattenersi nei loro voli estatici, fossero anche erbarie e guaritrici, per la profonda conoscenza della magia e delle virtù medicinali di fiori, erbe, cortecce e radici; ed inoltre portatrici di fertilità alla terra, agli animali ed alle donne, vergini in senso antico, libere ed indipendenti dal maschio, e sostenitrici, nonché preservatrici, di una giusta società matriarcale. Forse esse lavoravano insieme, come le api, per uno scopo sempre comune e mai personale, e potevano rivelarsi terribili guerriere, acerrime nemiche in perenne guerra contro ciò che mira a ledere la sacralità della Natura. (9)</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Melissa era la loro madre spirituale e loro erano le sue sacre api, che per quanto avessero viaggiato per le vie del mondo, per quanto si fossero allontanate dal loro antico alveo, di vita in vita avevano sempre ritrovato la strada per ricongiungersi a Lei e al suo grembo. Poiché, allora come adesso, ogni donna che trova la strada per tornare al sacro alveare di sorellanza ed armonia femminili, è un’ape della Dea, e vive benedetta dal suo amore, profondamente ricolma della sua calda luce. (10)</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il Miele prezioso</b></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Dolce prodotto dell’infaticabile lavoro delle api, simile a fluida ambra colata dai raggi solari, il miele è l’aurea essenza della natura fiorita, il primitivo nutrimento divino.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La sua dolcezza inebriante ricorda la bellezza languida, la voluttà erotica vissuta in modo sacro che rende ebbri d’amore puro ed impersonale, e che può portare all’illuminazione. Del resto, il miele ha sempre richiamato l’ebbrezza gioiosa, libera, ovvero quel tipo di ebbrezza che proviene dall’alto e porta verso l’alto, verso l’incantamento e l’estasi animica; ben diversa dalla tipica ubriacatura moderna che trascina verso il basso e rende facili prede di tristezza, disperazione, angoscia ed altri spiacevoli stati emotivi. (11)</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Forse proprio perché conduceva, in tal modo, a stati liminali simili alla morte fisica, il miele era considerato un simbolo di morte e rinnovamento, e veniva usato nei misteriosi riti di rinascita e immortalità. Esso rappresentava il raggiungimento della saggezza e dell’ispirazione – come eterea fiamma ardente – provenienti dai mondi sottili.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Come il sole del quale rifletteva la luce, il miele racchiudeva anche i poteri purificatori del fuoco, tanto da essere balsamo di purificazione potente più dell’acqua.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Nutrirsi del suo oro significava nutrire la propria anima, aiutandola a rendersi sempre più pulita, più lucente, più forte e consapevole.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Negli antichi miti era ricorrente la figura di una Dea che per resuscitare i morti si serviva del miele; offerte di miele venivano lasciate nei templi e nei boschi alle Dee della Morte e del Fato, legate ai poteri terrestri e lunari del ciclo rigenerativo, e si dedicavano ai defunti, per onorarne la memoria.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il dolce nettare veniva inoltre donato alle sacerdotesse oracolari prima di consultarne i saggi responsi, poiché si riteneva infondesse la conoscenza della verità e facesse pronunciare solo cose vere (12). Attingere alla sua sacra essenza svelava gli arcani e rendeva limpido lo sguardo sull’Altrove. Con la sua luce negli occhi non si poteva far altro che vedere il vero, nascosto dove a mente e parola non è dato avvicinarsi.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La Regina delle Api. La fiaba</b><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La prossimità del miele e delle api alla purezza traspare anche da una fiaba, raccolta e trascritta dai fratelli Grimm ed intitolata </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La regina delle api</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">In questo racconto, tre principi, vagando per le vie del mondo, giunsero un giorno in un castello incantato, sul quale da molto tempo gravava una maledizione. Nelle stalle non vi erano che cavalli di pietra ed il castello era tutto deserto, fatta eccezione per un grigio nano. Chiunque tentasse di sciogliere l’incantesimo per riportare la vita in quel magico luogo, e fallisse nell’impresa, veniva tramutato in una statua e mai avrebbe potuto incontrare la bellissima principessa.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Su una antica lapide erano state scritte le tre difficili imprese che avrebbero liberato il castello, e di queste, la terza richiedeva di distinguere, fra tre principesse dormienti, uguali fra loro come gocce d’acqua, quale fosse la più giovane e soave.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">I primi due nobili fratelli, che credevano di saperla lunga e non avevano buon cuore, fallirono immediatamente, ma il terzo, il più giovane e leale, riuscì a superare tutte le difficoltà delle prime due imprese grazie all’aiuto di alcuni animaletti suoi alleati, che svolsero in gran parte il lavoro per lui. Così giunse al cospetto di tre bellissimi letti, in ognuno dei quali dormiva beatamente una fanciulla. L’unica cosa che distingueva le tre giovani era ciò che esse avevano mangiato prima di cadere addormentate. La maggiore aveva assaggiato un pezzetto di zucchero, la seconda qualche goccia di sciroppo e la più piccola un cucchiaino di miele.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il principe non sapeva quale scegliere, ma di lì a poco giunse dalla finestra la regina delle api con tutte le sue ancelle, che un tempo egli aveva salvato dal fuoco che i suoi fratelli volevano appiccare al suo alveare. Ed ella si posò sulle labbra delle tre fanciulle per assaggiarne la dolcezza, riconoscendo colei che si era nutrita di miele. Il giovane principe la scelse ed in tal modo spezzò la malia: la pietra tornò morbida carne, il sonno abbandonò i dormienti e la vita tornò a risplendere su tutto il castello.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La bellissima principessa e il suo cavaliere si sposarono e per sempre vissero nella felicità.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">In questa dolce fiaba il miele è il purissimo alimento che distingue, fra le tre principesse, la più limpida, la più luminosa e amabile. Lo zucchero e lo sciroppo non sono nobili quanto il miele, ed in egual modo le due sorelle più grandi non lo sono quanto la più giovane. Per quanto le tre principesse si somiglino esteriormente, è infatti la bellezza interiore, la trasparenza, la sublimità spirituale della terza – simboleggiata dal miele stesso – che le rende diverse. E solo scegliendo colei che è luce, la vita può tornare ad illuminare lo sguardo e ogni illusione viene spezzata.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">La regina delle api aiuta il giovane a scegliere la purezza. Lei che è entità divina, non può che riconoscere a sua volta ciò che nasconde un’anima divina; e lo fa grazie al miele, che riposa solo su labbra soavi.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">L’ape fiabesca è dunque colei che distingue ciò che risplende da ciò che è opaco, ciò che è elevato da ciò che è basso e volgare, e guida il cercatore sulla buona strada, indicandogli le vie che brillano d’oro e spingendolo a sceglierle. Così che un giorno egli possa trovare la sua luce segreta e conoscere veramente ciò di cui oro e miele non sono che pallide eco sparse sul mondo.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Note</b><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">1. Citazione da </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Eterno Femminino Mediterraneo</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Uberto Pestalozza, Neri Pozza Editore, Venezia, 1954, pagg. 46-47</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">2. Citazione da </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Melissa Dea cretese</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Momolina Marconi, in </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Athaenum</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Pavia 1940, pag. 170</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">3. In quanto divinità arcaica in un mondo tradizionale arcaico, Melissa non poteva essere concepita come vincolata ad alcuna forma o personificazione esterna sempre uguale a se stessa, ma come purissima, luminosa e libera essenza, come forza naturale o energia sacra, che pervadeva la Natura e che a volte poteva anche manifestarsi negli uomini, o meglio, nelle Donne che di tale immensa fortuna si erano rese degne (Cfr. </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il Guerriero nell’India Arcaica</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Filippo Cavallai, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2009, pag. 52-53).</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">4. Citazione da </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Melissa Dea cretese</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Momolina Marconi, in </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Athaenum</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Pavia 1940, pag. 166</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">5. Citazione da </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Feste Pagane</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Roberto Fattore, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC), 2004, pag. 66</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">6. Citazione da </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">L’antro delle ninfe</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Porfirio, a cura di Laura Simonini, Adelphi, Milano, 2006, pag. 175</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">7. Il termine “Luna di Miele”, che indica la prima notte di nozze, potrebbe avere origine proprio da queste antiche simbologie, ovvero dal legame che unisce l’amore, la luna, le api, il miele e la discesa delle anime nel ciclo generativo.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">8. Melissai erano chiamate le arcaiche sacerdotesse della Dea Ape pre-ellenica greca e cretese, ed in particolare di Demetra, Artemide (Efeso), Aphrodite (Erice), Melissa Delphis (Delphi) – nel cui tempio si adoravano le api – Persephone, Reha, Selene – chiamata talvolta Melissa /Selene – e Kore melitode, protettrice dei frutti – </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">melitodes</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"> significa “mielata”, ovvero “Dea di miele”.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">9. Dinnanzi al sacrificio della vita stessa, per uno scopo di tale nobiltà, gli antichi non provavano alcun tentennamento, poiché se da una parte essi forse già conoscevano l’assoluta libertà di ciò che si celava oltre la percezione del corpo, dall’altra ritenevano che fosse un immenso onore abbracciare la morte per preservare l’armonia della propria tribù. Sapevano che la loro semplice vita umana non era che una goccia nell’oceano, e che essi facevano parte di una realtà molto più vasta che prescindeva nettamente la propria breve incarnazione.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">10. Pare che l’alveare dell’ape regina fosse simbolicamente legato all’utero, ovvero richiamasse il centro d’armonia femminile per eccellenza.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">11. In origine la parola greca che aveva come significato “inebriarsi”, ovvero </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">methùo</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"> o </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">methusko</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, era anche legata al miele (Cfr. Dioniso e le Donne, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008, pag. 92).</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Tra i celti, con il miele si preparava l’idromele, la bevanda sacra che si diceva rendesse ebbri di gioia, avvicinasse a stati di beatitudine profonda, e conferisse il dono della profezia e del canto ispirato.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">12. Fra le divinità più antiche e misteriose alle quali veniva donato del miele vi erano le tre Thirai, Dee legate al culto dell’Ape divina simili alle triplici Dee del Destino, che si diceva sapessero volare e conoscessero le arcane Verità irraggiungibili per i semplici uomini. Per ottenere responsi veritieri occorreva fare loro delle offerte di miele (Cfr. </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Dioniso e le Donne</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008, pagg. 91-92).</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Argomento correlato: </span><strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>La Danza e le Erbe: le Api e i tipi di Miele</em> [1]</strong><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"> della Zia Artemisia.</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Fonti</b><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Melissa Dea cretese</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Momolina Marconi, in </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Athaenum</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Pavia, 1940</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Eterno Femminino Mediterraneo</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Uberto Pestalozza, Neri Pozza Editore, Venezia, 1954</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Nuovi saggi di religione mediterranea</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Uberto Pestalozza, Sansoni Editore, Firenze, 1964</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Dioniso e le Donne</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">L’antro delle ninfe</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Porfirio, a cura di Laura Simonini, Adelphi, Milano, 2006</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Le Fiabe del Focolare</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Jacob e Wilhelm Grimm, Mondolibri, Milano, 2005</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il Linguaggio della Dea</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Marija Gimbutas. Longanesi, Milano, 1989</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">The Goddesses and Gods of Old Europe: Myths and Cult Images</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Berkeley, Los Angeles, University of California Press, 1996</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il Guerriero nell’India Arcaica</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Filippo Cavallari, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2009</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Da Circe a Morgana</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Momolina Marconi, a cura di Anna De Nardis, Venexia, Roma, 2009</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Il vischio e la quercia</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Riccardo Taraglio, L’Età dell’Acquario, Torino, 2001</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">The Women Encyclopedia of Myths and Secrets</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Barbara Walker</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Figure di Donna nei miti e nelle leggende</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Patricia Monaghan. Edizioni Red, Milano, 2004</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Feste Pagane</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, Roberto Fattore, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC), 2004</span><br />
<i style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Femminile del divino nell’opera di Momolina Marconi</i><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">, a cura di Anna De Nardis: </span><strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>http://www.universitadelledonne.it/denardis.htm</em> [2]</strong><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Mondo api: </span><strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>http://www.mondoapi.it/</em> [3]</strong><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Immagine 1: </span><strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>http://www.edupic.net/bees.htm</em> [4]</strong><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Immagine 2: The Oracle MMVII, Howard David Johnson</span><br />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;" />
<b style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">Per approfondire la vita delle meravigliose api</b><br />
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>http://www.mondoapi.it/vita/</em> [5]</strong><br />
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><em>http://www.blasi.it/vita_sociale.html</em> [6]</strong><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><br /></strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">ARTICOLO TRATTO DA "IL TEMPIO DELLA NINFA"</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">TESTO SCRITTO DA VIOLET</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<strong style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;"><a href="http://www.tempiodellaninfa.net/public/print.php?sid=173&MDPROSID=.">http://www.tempiodellaninfa.net/public/print.php?sid=173&MDPROSID=.</a></strong></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-41625453856356632312013-05-22T02:55:00.000-07:002013-08-01T09:06:48.390-07:00Moon Mother<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_YvHG0KpuJo5z7Kpc6DVyx0yTlro_yP0iIc7xLQohJB89kFrwiomx7NPSeaQP4Jd0q5-GJKfHwKVc6LYbmkIXhaenrqYKsDiiPsPsvtg3fi4GonSuBmwhnKPtzMVXLBbaO27tMy5if0A/s1600/BeFunky_942152_519025704799861_2052689886_n.jpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_YvHG0KpuJo5z7Kpc6DVyx0yTlro_yP0iIc7xLQohJB89kFrwiomx7NPSeaQP4Jd0q5-GJKfHwKVc6LYbmkIXhaenrqYKsDiiPsPsvtg3fi4GonSuBmwhnKPtzMVXLBbaO27tMy5if0A/s400/BeFunky_942152_519025704799861_2052689886_n.jpg.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Eccomi qui, ho trovato un po' di tempo per raccontarvi l'esperienza dello scorso fine settimana...Non so, quante di voi conoscano il libro "Luna Rossa" di Miranda Gray, oppure abbiano partecipato alla Benedizione mondiale del grembo che offre gratuitamente dal 2012, fatto sta che io ho partecipato al suo workshop formativo il 18 e il 19 Maggio, organizzato dall'associazione Argiope...quindi ufficialmente sono una Madre della Luna :D </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">" <span style="background-color: white; line-height: 16px;">In un mondo sempre più frenetico e stressante, molte donne hanno perso contatto con la dimensione sacra della loro femminilità. Eppure, quando siamo connesse alla nostra essenza femminile, ci sentiamo sicure di noi stesse, tenere/ affettuose, forti, sensuali, spirituali, creative e belle. Ci sentiamo libere dai sensi di colpa e dalla sensazione di non essere “abbastanza”, libere dai condizionamenti e dalle restrizioni di un mondo maschile. Nel febbraio del 2012 Miranda ha risposto questo sincero e profondamente sentito desiderio di connessione creando la Benedizione Mondiale del Grembo e, già a maggio dello stesso anno, oltre 18.500 donne in 80 paesi diversi avevano partecipato a questo evento...</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: left;">Per diffondere la Benedizione Mondiale del Grembo, Miranda sta insegnando alle “Madri della Luna” come eseguire una versione personale della Benedizione del Grembo che preveda il contatto diretto con chi la riceve.</span><br style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: left;" /><span style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: left;">Le “Madri della Luna” sono guaritrici che possono unire la Benedizione e la Guarigione del Grembo ad altre terapie. Sono sacerdotesse e officianti che assistono ragazze e donne nei loro riti di passaggio, accompagnandole nelle loro vite e nei loro cammini spirituali.</span><br style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: left;" /><span style="background-color: white; line-height: 16px; text-align: left;">La Benedizione del Grembo è profondamente trasformativa e può essere ricevuta da tutte le donne."</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16px; text-align: left;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Non credo ci siano parole adatte per descrivere quello che abbiamo sperimentato e provato durante questo fine settimana, ma è stata di sicuro l'esperienza più bella della mia vita, alla fine eravamo come delle batterie cariche di luce e gratitudine...condividere con altre donne il potere della Dea è stupendo, ti fa sentire pienamente viva, connessa e forte...Sono sicura che questo è solo l'inizio di qualcosa di molto più grande, abbiamo fatto solo il primo passo lungo il cammino e ci aspetteranno sicuramente sfide e responsabilità, ma anche gioia, amore, consapevolezza e pienezza. Sperimentare l'energia della Madre è stato come essere avvolta in una morbida coperta, cullata dalla melodia della sua voce e il poter donare ad altre donne questa energia per aiutarle e sostenerle nella guarigione, nel dolore, nei cambiamenti e nel ripristino di sé stesse riportando alla mente la consapevolezza di ciò che sono e la loro connessione con il divino femminile, aiutandole a riconoscere la loro sacralità è qualcosa di impagabile, ti riempie l'anima...benedizioni date e benedizioni ricevute! Ora sto ancora elaborando e integrando le informazioni e i nuovi schemi energetici acquisiti e sono curiosa di osservare gli effetti che avrà su di me, già sto sperimentando la sensazione di sentirmi diversa, più forte e serena e anche più sicura...la cosa più bella e inaspettata è stato il riuscire a parlare e a spiegare questa cosa a mamma, quando sono rientrata, senza alcun problema, parlando liberamente anche della Dea e della sua energia ed è stato liberatorio e meraviglioso vedere la sua reazione, la sua completa apertura, la sua assenza di giudizio, la sua accettazione e curiosità....Mi ha lasciata spiazzata, ancor di più quando, dopo pranzo, mi ha chiesto di farle una guarigione del grembo, affidandosi completamente e alla fine si è addormentata in pace. E' stato emozionante! Quando Miranda ci ha iniziate mi sono commossa, ho sentito il centro del cuore aprirsi e sono sgorgate le lacrime, è stato come se fosse un momento atteso da tanto, desiderato e finalmente arrivato e forse le lacrime erano dovute anche al fatto di aver preso coscienza di ciò che rappresenta diventare una Madre della Luna e anche del numero enorme e sempre crescente delle donne con cui saremo connesse durante le Benedizioni mondiali del grembo. Ora per chi non conoscesse il libro di Miranda consiglio vivamente di leggerlo <a href="http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__luna_rossa.php">http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__luna_rossa.php</a> Per chi invece non ha mai partecipato alla Benedizione mondiale del grembo ecco il link del sito, tradotto in 12 lingue, dove potrete iscrivervi e ricevere info aggiornate sulle date e sul cosa fare durante la benedizione del grembo <a href="http://www.wombblessing.com/italian-invitation.html">http://www.wombblessing.com/italian-invitation.html</a> Sul sito troverete tutte le info che vi servono...Per qualsiasi cosa potete sempre contattare le Madri della Luna più vicine a voi...qui c'è la lista delle Madri della Luna autorizzate <a href="http://www.wombblessing.com/moonmothers.html">http://www.wombblessing.com/moonmothers.html</a> al momento la lista non è ancora stata aggiornata, ma prossimamente verranno inseriti i nomi e i recapiti delle nuove Madri della Luna italiane (circa una sessantina se non sbaglio), e anche quelle che verranno negli altri paesi del mondo, la comunità della Benedizione del Grembo è in costante crescita. Ecco il link dei workshop di Miranda, in alto sulla pagina c'è un link che vi rimanda al calendario degli eventi :) <a href="http://www.wombblessing.com/eng-workshops.html">http://www.wombblessing.com/eng-workshops.html</a> </div>
<div style="text-align: justify;">
Ora sono tantissime le idee che mi frullano per la testa riguardo a come mettere a disposizione ciò che ho imparato e probabilmente tante cose cambieranno nella mia vita in funzione di questo mio ruolo e di questo mio compito. Come ha detto Miranda: "Ognuna di voi è qui per un motivo, niente è avvenuto per caso, siete legate che vi piaccia o meno!" e questa frase dice tutto, io sono sicura che tutti gli eventi che si sono succeduti e i cambiamenti fisici ed emotivi, da quando ho iniziato a partecipare alla Benedizione mondiale del grembo l'anno scorso, ma ancor prima, sono serviti a prepararmi e a portarmi lì per questa esperienza di crescita... e con questa chiudo il post.<br />
<br /></div>
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Da cuore a cuore...purezza e grazia!</div>
<div style="text-align: justify;">
Nimue</div>
Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-70487679639256406362013-05-13T08:50:00.000-07:002017-10-28T02:43:00.392-07:00Mi presento!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy2R1QSOFIHMjD1LFtDWl-3fKEA3BR_cA7uwt7hFS8q9-fjtlqfMJb0RiY0He1XVZgqfbR6GaGoYtUECn3V3q0845KOuzMTYFN4qQ-9gJTCxPj0rD0arc0crmndTiQehI2KxFajFxYsWM/s1600/208762_553448211342336_1122808092_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="311" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy2R1QSOFIHMjD1LFtDWl-3fKEA3BR_cA7uwt7hFS8q9-fjtlqfMJb0RiY0He1XVZgqfbR6GaGoYtUECn3V3q0845KOuzMTYFN4qQ-9gJTCxPj0rD0arc0crmndTiQehI2KxFajFxYsWM/s320/208762_553448211342336_1122808092_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Dopo un po' di tempo penso sia giunto il momento di presentarmi :P Mi chiamo Antonella, sono nata il 23 Aprile del 1985 a Napoli, ma vivo in un paesino in provincia di Benevento. Sono d<span style="text-align: justify;">iplomata in Arti Applicate. Ho seguito un corso biennale per Maestri di Arte Bianca, studiando pasticceria, panificazione e scienze degli alimenti. Il mio interesse per il mondo
dell'editoria mi ha portata a seguire un corso di formazione presso la Scuola Librai
Italiani di Orvieto. Tutto questo per ritrovarmi comunque disoccupata XD Sono da sempre appassionata di folklore, spiritualità femminile, mitologia, antropologia e
tradizioni magico-esoteriche e seguo da anni un percorso spirituale personale ed eclettico. Ispirata dalle montagne del mio amato Sannio, mi sono dedicata con passione alle ricerche sul passato e sulle radici
storico-culturali della mia terra. Nel corso degli anni mi sono specializzata, se così si può dire, nella conoscenza e utilizzo delle erbe e degli alimenti in campo
magico/rituale, di cui i miei e-book sono il frutto: “Il Grimorio Verde – I Tesori della Terra” e “Il Ricettario della strega in cucina”. Nel 2012 ho iniziato una collaborazione con l'associazione culturale “Le Vie del Risveglio” di Sant'Agata de'
Goti (BN), per la valorizzazione del territorio, la diffusione delle
culture alternative e la promozione di tematiche olistiche. Sono un'operatrice Reiki di II livello e del “Brighid’s Flame Reiki”, metodo ideato da Joanna Mullane e trasmessomi da Deborah Nappi. Sono una Moon Mother di livello avanzato iniziata da Miranda Gray. Nel 2013 ho seguito un percorso di studio all'interno dell'Ordine delle Brighid's Melissae di Glastonbury, purtroppo bloccato, pochi mesi dopo l'inizio, per cause di forza maggiore, ma che mi ha portata a diventare Custode della Fiamma di Brigit. L'idea di aprire questo blog è nata per un mio desiderio di condivisione...ho incontrato la Dea all'inizio del mio percorso, diversi anni fa, e da quel momento non mi ha mai abbandonata...L'incontro con la Dea è causa di grande gioia! Ella ci dona profonda trasformazione interiore, facendo di noi i veicoli della sua Luce e della sua Forza, Figli e Custodi della Sacra Fiamma!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Nimue</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Aggiornamento al 2017:</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEithPnumeeKv9ZscMl4EpNLGkwCCoea1HnulFKVKPh_fhJTIA4hZXvecG4qcLWbWU4vyjPDJFHggsJwOu41BzJahcsoJRLmHTXIvtZWLkbs7SmEK9fZ_onewRiDQ8TevzyKbSoE48dn3Hg/s1600/21687895_1426469444115015_7717556776869610657_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="940" data-original-width="936" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEithPnumeeKv9ZscMl4EpNLGkwCCoea1HnulFKVKPh_fhJTIA4hZXvecG4qcLWbWU4vyjPDJFHggsJwOu41BzJahcsoJRLmHTXIvtZWLkbs7SmEK9fZ_onewRiDQ8TevzyKbSoE48dn3Hg/s320/21687895_1426469444115015_7717556776869610657_n.jpg" width="318" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Dal 2013 diverse cose sono successe che mi hanno portato verso un cambiamento profondo. La mia collaborazione con l'associazione "Le Vie del Risveglio" si è interrotta nel 2015 e da allora mi sono potuta concentrare sul mio viaggio lungo il Sentiero della Spiritualità della Dea, avvicinandomi alla Tradizione Avaloniana del Goddess Temple di Glastonbury. Nel 2016 mi sono formata come Sacerdotessa di Brigit, seguendo il percorso creato da Marion Brigantia, portato in Italia, tradotto e facilitato da Valeria Aliberti che ha arricchito la mia conoscenza della Dea. Dopo aver creato il blog: “Spazio Sacro” e "La Luna nel Grembo", ho aperto anche una pagina facebook “La Dea in Campania - I volti della Grande Madre” con la volontà di dedicarmi alla ricerca della Dea della mia terra, scoprendo un amore nuovo, iniziando a sentire un richiamo forte e antico nei confronti di Mefite. Sono diventata collaboratrice del Tempio della Grande Dea di Roma e mi sto formando come Sacerdotessa del Mare e di Afrodite sotto la guida di Maya Vassallo. Nel marzo 2017 ho dato il via ad un per-corso formativo on-line elaborato e facilitato da me "La Via della Terra - Il sentiero delle erbe incantate" e sono diventata titolare della pagina facebook "Alma Mefitis Shop", dove vendo i miei aura sprays. Da poco è iniziata una nuova avventura: con degli amici abbiamo fondato "Antiqua Vox Januae", un gruppo di studio e ricerca, che nasce dalla vecchia associazione "Le Vie del Risveglio", ma se ne discosta per finalità e obiettivi, operante nella provincia di Benevento, che ha lo scopo di indagare e ri-scoprire le radici arcaiche, storiche, folkloristiche e antropologiche della nostra terra, ri-membrando i misteri che si celano dietro la figura tradizionale della Janara e non solo. "</span></span>Antiqua Vox Januae" nasce dalla passione e dall'amore per un territorio ferito e sfruttato, ma ricco di tesori da scoprire e da rispolverare, dal desiderio di contribuire attivamente alla valorizzazione delle tradizioni e delle bellezze naturalistiche di quella che è la nostra "casa", nel tentativo di ripristinare un rapporto di sacralità e alleanza con la Dea che si manifesta nel paesaggio e con le sue creature, come figli e figlie della Terra che ci ha dato i natali e ci sostiene e nutre da sempre. Il nome che abbiamo scelto vuole suggerire l'immagine di una porta misteriosa e antica che si apre per permettere il passaggio a chi ha il desiderio e il coraggio di scoprire i misteri celati attraversandone la soglia. Allo stesso tempo vuole riportare alla mente, con un gioco di parole, anche l'Antico richiamo della Dea Janua/Jana, nome che rimanda anche alla figura popolare della Janara, le cui origini affondano nel cuore del popolo Safino.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "book antiqua" , "serif"; font-size: 10.0pt;"><br /><o:p></o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8208035731665501310.post-78572377156512645872013-05-13T00:50:00.000-07:002013-05-13T00:50:23.896-07:00Artemisia <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoWPGlEXVIpRWPzCNoSPHHs7gDWHt2W6Gyc_LyXWLt0udyOIkofud2scpZFLIGl4aIHhMh02uWWWmxw92S0q6X_2QTYIOLsPvKq2VPTqPQ9_h2H2fme538-BAEpBq2xu0nCRjhve4ZjJE/s1600/ArtemisiaVulgaris.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoWPGlEXVIpRWPzCNoSPHHs7gDWHt2W6Gyc_LyXWLt0udyOIkofud2scpZFLIGl4aIHhMh02uWWWmxw92S0q6X_2QTYIOLsPvKq2VPTqPQ9_h2H2fme538-BAEpBq2xu0nCRjhve4ZjJE/s320/ArtemisiaVulgaris.jpg" width="154" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Insieme all'assenzio è tra le mie piante preferite. L'artemisia rientra nell'insieme delle erbe sacre alla Dea, e fa parte delle così dette erbe di San Giovanni. Ormai siamo nel periodo della raccolta, è giunto il momento di far pulizia nella dispensa delle erbe, buttando quelle vecchie e sostituendole con quelle nuove. La Natura ormai è in piena fioritura, la vita esplode nei campi e nei boschi, è prospera e generosa.<span style="font-family: inherit;"> <span style="background-color: white; line-height: 18px;">La conoscenza delle erbe spontanee è fondamentale per chi pratica l'Arte, ma anche per chi si avvicina alle cure naturali, o semplicemente ama gustare le saporite e sane erbe di campo, imparando a riconoscerle dalle erbe velenose e tossiche. Spesso chi segue una spiritualità pagana non conosce le erbe e tende a rivolgersi alle erboristerie, che hanno sicuramente prodotti di ottima qualità, ma che non sono stati raccolti e preparati in modo rituale e/o per un fine magico, la pianta non ha quindi lo stesso valore e lo stesso potere di quella raccolta personalmente. Le erbe acquistate in erboristeria sono sicuramente ottime per preparare decotti e tisane, o altri preparati che necessitano esclusivamente delle proprietà fisico-chimiche della pianta, ma non per un uso rituale, questo perché non hanno conservato molto del loro potenziale energetico e magico. </span></span>Munitevi quindi di un erbario e andate a passeggio tra i campi e nei boschi, imparate a conoscere e riconoscere le erbe, ad amarle e rispettarle. Ricordatevi di raccogliere sempre e solo ciò che è necessario, facendo attenzione a non rovinare la pianta madre e restituite qualcosa in cambio in segno di ringraziamento, va bene un cristallo, la posa del caffé, i gusci dell'uovo, del latte, magari sbattuto con un uovo (sono tutti ottimi fertilizzanti) o della semplice acqua (se vi sembra ne abbiano bisogno). </div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: inherit; line-height: 18px;">Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza delle piante e il loro uso rituale/magico, le loro proprietà erboristiche e anche il loro utilizzo in cucina può richiedere i miei PDF "Il Grimorio Verde - I Tesori della Terra" e "Il ricettario della Strega in Cucina" <a href="http://spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.it/2013/01/i-miei-ebook.html">http://spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.it/2013/01/i-miei-ebook.html</a></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ritorniamo all'Artemisia....ecco un estratto del mio PDF "Il Grimorio Verde - I Tesori della Terra"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>NOME BOTANICO: </b>Artemisia
Vulgaris <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>GENERE:</b>
Femminile<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>PIANETA:</b>
Venere<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>ELEMENTO: </b>Terra<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>DIVINITA’: </b>Artemide,
Diana, Artio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>POTERI:</b> Forza, protezione, poteri psichici, sogni profetici, previsioni astrali e
curativi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>DESCRIZIONE:</b> L’Artemisia
vulgaris è una pianta perenne rizomatosa, con foglie profondamente incise senza
peduncolo, di colore verde scuro nella pagina superiore e cinereo nella pagina
inferiore. I fusti vengono emessi dai rizomi nella primavera. Sono scanalati,
di color rossastro e ramificano, specialmente in alto, portando delle fitte
pannocchie di capolini poco appariscenti. Il polline abbondante viene
trasportato dal vento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>HABITAT E COLTIVAZIONE:</b> Si trova comunemente in tutta Italia, cresce
spontanea specialmente sulle scarpate, presso i bordi delle strade, nelle zone
ruderali e incolti come campi abbandonati o luoghi vicini a corsi d'acqua; ma
anche nei campi coltivati, nelle colture in genere e nelle vigne (è considerata
sia pianta infestante che sinantropa). È molto rustica e sempreverde se il
clima lo permette. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH
neutro e terreno con alti valori nutrizionali, ma mediamente umido. La semina
viene effettuata in semenzaio, vista la ridottissima dimensione dei semi. Le
piantine allo stadio di 2-4 foglie e alte circa 10 cm vengono trapiantate in
pieno campo utilizzando le comuni trapiantatrici. Non esiste allo stato attuale
una densità ottimale per la coltura industriale perché sono poche le prove
agronomiche effettuate su questa pianta. Sulla base dei pochi dati disponibili
sembra che una densità di circa 6 piante per mq rappresenti il giusto
compromesso per lo sviluppo della pianta e per l’accumulo del principio attivo.
Il massimo contenuto di artemisinina nella pianta coincide con la fase di inizio fioritura. E’
questo il momento opportuno per la raccolta, che viene effettuata falciando le piante. Queste poi
sono poste ad essiccare in locale coperto e ventilato. Predilige i terreni franchi
esposti a sud, ma si adatta anche in terreni argillosi. La pianta è poco
esigente nei riguardi dei fattori nutritivi. Alle nostre latitudini la specie
ha un ciclo di crescita primaverile-estivo e la
fioritura avviene nella tarda estate. La pianta è moderatamente resistente
alle basse temperature e dissecca
totalmente con le prime gelate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>RACCOLTA:</b> Le
foglie si raccolgono in giugno; le sommità al tempo della fioritura in luglio;
la radice in ottobre. I fiori si raccolgono in boccio o appena aperti. La
radice dopo la fioritura, verso ottobre, recidendo la pianta a 40-50 cm. dal
terreno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: inherit;"><b>PROPRIETA’ MAGICHE E CURIOSITA’</b>: Bruciata da sola o con altre erbe appropriate
sviluppa dei principi attivi che favoriscono gli stati medianici ed i poteri
psichici. In Inghilterra questa pianta è infatti parte integrante di rituali
evocatori e spiritici. In molti luoghi (compresa l’Italia) viene invece
utilizzata per scacciare malefici e negatività. Un infuso di Artemisia è
indispensabile per pulire e magnetizzare sfere e specchi magici. L'artemisia
può essere usata come un incenso (mista in parti uguali col legno di Sandalo)
per rafforzare i poteri psichici. Provate a usarla quando state per effettuare
una divinazione o per consultare la sfera di cristallo. L'artemisia può essere
anche messa vicino al letto per favorire i viaggi astrali. Altri usi magici
includono la forza, protezione, sogni profetici e guarigione. Il nome di questa
pianta è probabilmente legato alla Dea Artemide e alla regina Artemisia che per
prima ne scoprì e divulgò le virtù terapeutiche. Fate un bagno con questa pianta perché
purifica dalle male azioni commesse. Bruciare l'artemisia allontana le forze
maligne ed è utile a scopi curativi. Gli indiani d' america bruciavano
l'artemisia tridentata durante le loro cerimonie. Si dice che questa pianta sia
stata donata alle donne dalla Dea Artemide per rendere regolare il ciclo
mestruale e per aiutare nei parti difficili. In effetti l'Artemisia contiene
proprietà antispasmodiche. In passato si portava un rametto di artemisia in
tasca quando si doveva viaggiare o intraprendere un lavoro importante. La
tradizione prevede che si intreccino corone di questa pianta per ornare il capo
delle giovani, allontanare gli spiriti maligni e alleggerire il cuore. Con
l'Artemisia in oriente vengono confezionate figurine magiche che rappresentano
tigri. Appese fuori dalla porta allontanano gli spiriti malvagi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="vertical-align: baseline;">
<b><span style="font-family: inherit;">PROPRIETA’ CURATIVE: </span></b><span style="font-family: inherit;">La pianta di Artemisia ricca di proprietà curative
ha un basso contenuto in olio essenziale assenza in tuione la pianta risulta
meno tossica rispetto all'assenzio, ma le sue proprietà aromatiche e digestive
sono molto meno marcate rispetto a quelle dell'Assenzio. Per questo motivo
viene scarsamente impiegata. L'infuso e la tintura alcolica sono un rimedio in
caso di febbre e raffreddore, disturbi al fegato e stomaco, mestruazioni
dolorose e parassiti intestinali. L'infuso può anche essere impiegato per
pulire e cicatrizzare piccole ulcerazioni della pelle. Non adatta alle donne in
gravidanza e durante l’allattamento.</span><span style="font-family: Book Antiqua, serif; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span></div>
Unknownnoreply@blogger.com2